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PWC Italia e CBI: "Open banking in crescita a livello internazionale"

- di: Daniele Minuti
 
PWC Italia e CBI: 'Open banking in crescita a livello internazionale'
CBI e PwC Italia Italia hanno presentato il primo "Global Open Banking Report", studio con cui si mira ad analizzare la situazione attuale dell'Open Banking in tutto il mondo, cercando di prevedere tendenze future del mercato italiano ed estero.

PWC Italia e CBI: "Open banking in crescita a livello internazionale"

Secondo il rapporto, l'Open Banking rappresenta un trend in forte crescita con oltre 60 paesi che hanno dato il via ad iniziative in questo ambito (o da regolatori locali, come in Regno Unito, Unione europea e Australia) o da operatori di mercato (Stati Uniti). Secondo lo studio, l'adozione della PSD2 ha posto le basi per lo sviluppo del fenomeno, alimentando la competizione dei servizi finanziari e favorendo nuovi player. La sua rilevanza è dimostrata da indicatori che indicano il dinamismo del mercato: "Oltre ai quasi 4.000 Accounting Servicing Payment Service Provider (ASPSP), cresce il numero di Third-Party Provider (es. IP/IMEL che offrono servizi di Account Information e Payment Initiation), ad oggi ca. 500 (+300% dal 2019). Nel 2021, raggiungono circa i due miliardi di euro le acquisizioni in ambito Open Banking (es. Mastercard-Aiia). Con riferimento all’offerta di servizi basati su API, lo studio condotto su 41 operatori di mercato rivela che, su un totale di 2.400 API rilevate, il 63% si basa su dati PSD2 relativi ad Account Information (AIS) e Payment Initiation (PIS). In misura inferiore (14%), cominciano ad emergere servizi basati su investimenti, prestiti o dati assicurativi".

Nel nostro Paese però l’adozione di servizi Open Banking è al di sotto rispetto ad altre aree europee. Analizzando le principali banche italiane, i principali servizi che compongono offerta al momento sono: "Account Aggregation (55%), Check IBAN (45%), Personal Financial Management (36%), Instant Payment (27%) e servizi di Identity & Digital Onboarding (18%). Per il futuro, i servizi di Digital ID & Onboarding (64%) e Check IBAN (55%) sono i VAS su cui le banche dichiarano di voler puntare. La survey ha inoltre evidenziato che, sebbene negli ultimi 5 anni le banche italiane abbiano sostenuto importanti investimenti per adeguarsi alla PSD2 (oltre 2,5M€ per banca), nell’ultimo biennio è cresciuto il numero di istituzioni finanziare che ha investito più di 1,2M€ per lo sviluppo di servizi commerciali Open Banking (22% nel 2019 vs. 27% nel 2021)". Il trend dimostra nuovamente la volontà degli operatori a investire nel campo e su servizi che riguardino il mondo della digitalizzazione e quello della sostenibilità

Liliana Fratini Passi, Direttore Generale CBI, insignita a novembre 2021 del titolo di "Woman in FinTech of the Year" (nella foto), ha commentato: "L’Open Banking rappresenta una grande opportunità per l’industria finanziaria per creare innovazione collaborativa, a vantaggio della clientela corporate e retail, anche grazie al lavoro aggregativo di ecosistemi precompetitivi come CBI. Le banche che continueranno a investire in innovazione tecnologica, competenze digitali e sostenibilità saranno le protagoniste della trasformata arena competitiva internazionale. Il report evidenzia infatti che siamo ancora in una fase iniziale di crescita e che ci sono ampi margini di sviluppo per gli operatori bancari che sapranno guardare oltre la compliance, verso l’Open Finance".

Marco Folcia, Partner di PwC Italia, EMEA Payments & Open Banking Centre of Excellence Leader spiega: "L’Italia sta proseguendo il proprio percorso verso l’Open Banking anche se, ad oggi, il tasso di adozione è ancora contenuto sia a livello di operatori di mercato (13 TPP attive) che di utenti finali (es. meno del 5% utilizzano servizi Open Banking). In tal senso, i principali elementi che potrebbero stimolarne la crescita sono: l’incremento dell’awareness verso gli utenti finali sulle potenzialità dell’Open Banking ed i benefici associati, il miglioramento delle interfacce dedicate alle terze parti messe a disposizione dalle banche e lo sviluppo di iniziative di collaborazione, anche con operatori esterni al mondo finanziario, per diffondere una cultura Open fra player di mercato".
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