Valanga di voti contro i veti: Garrahan e università rifinanziati. Opposizioni compatte e maggioranza in affanno a tre settimane dalle elezioni di metà mandato.
(Foto: il presidente argentino Javier Milei).
Un colpo politico netto per Javier Milei. Il Senato argentino ha annullato i veti presidenziali su due leggi chiave: rifinanziamento dell’ospedale pediatrico Garrahan e del sistema universitario pubblico. Le due norme, già approvate dal Congresso, tornano ora in vigore nonostante il no della Casa Rosada. Per l’esecutivo libertario è la seconda sconfitta in un mese e la terza nell’anno.
Cosa è accaduto
L’aula ha registrato margini schiaccianti su entrambi i provvedimenti, segnando una giornata parlamentare che ridisegna i rapporti di forza e limita l’austerità dell’esecutivo.
I numeri del voto
Per il Garrahan i consensi sono stati 59, i contrari 7 e 3 le astensioni; per il finanziamento delle università i favorevoli 58, i contrari 7 e 4 le astensioni. Soglie oltre i due terzi, indice di un fronte trasversale determinato.
Perché conta
Il rifinanziamento tocca due pilastri sociali: sanità pediatrica e università pubblica. Con l’inflazione in calo ma il potere d’acquisto ancora eroso e i servizi in sofferenza, tagliare qui ha un costo politico molto elevato. La sconfitta arriva a tre settimane dalle elezioni di midterm e rafforza l’idea di un presidente in minoranza a livello parlamentare.
Le reazioni
Per il senatore radicale Martín Lousteau il segnale è chiarissimo: “La salute e l’istruzione non possono essere variabili di aggiustamento; abbiamo votato perché ospedali e università possano continuare a funzionare”, ha scritto dopo la seduta. Dalle opposizioni si parla di “freno all’iper-austerità”, mentre dal governo ribadiscono che la disciplina fiscale resta “non negoziabile”.
Il contesto economico e politico
Milei rivendica il percorso verso il deficit zero e un processo di disinflazione. Ma i tagli lineari hanno inciso su ospedali, università e welfare, accendendo proteste e marce studentesche. In Parlamento, dove la maggioranza è relativa, le opposizioni si sono trasformate in un blocco anti-veto: prima la legge su disabilità, ora Garrahan e atenei.
Cosa succede adesso
Con l’override le due leggi tornano operative: il Tesoro dovrà sbloccare i fondi e riallineare il finanziamento agli incrementi di costo. Politicamente, per l’esecutivo si apre il bivio tra compromesso e scontro frontale sulla spesa sociale. Le urne diranno presto se la linea del rigore verrà premiata o punita per i suoi effetti tangibili.
La frase-chiave
“La salute e l’istruzione non si toccano”. È il ritornello che ha unito radicali, peronisti e settori moderati: un consenso profondo sul valore dei beni pubblici.