• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Pnrr, Corte dei Conti: due miliardi per l’acqua nel primo semestre 2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Pnrr, Corte dei Conti: due miliardi per l’acqua nel primo semestre 2025

La relazione approvata con Delibera n. 65/2025/G dalla Sezione centrale di controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato porta la firma della Corte dei conti e restituisce un’immagine precisa: nel primo semestre del 2025, i fondi Pnrr hanno iniziato a incidere su uno dei fronti più delicati per il futuro del Paese, quello dell’acqua. La Missione 2 del Piano, dedicata alla “rivoluzione verde e alla transizione ecologica”, vale in totale 63,82 miliardi di euro e punta a ridisegnare l’Italia in chiave sostenibile. Gli interventi controllati nella prima metà dell’anno sono stati 16, a cui si aggiungono quattro programmi del Piano nazionale complementare.

Pnrr, Corte dei Conti: due miliardi per l’acqua nel primo semestre 2025

La gran parte delle verifiche si è concentrata su due progetti, dal valore complessivo di 2,5 miliardi. Di questi, ben 2 miliardi sono stati destinati a una misura della Componente 4: la tutela del territorio e della risorsa idrica. Si tratta di opere cruciali per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in aree urbane densamente popolate e in grandi distretti agricoli. L’obiettivo dichiarato è rafforzare la resilienza della rete, aumentare la capacità di trasporto dell’acqua e ridurre la fragilità di un sistema che ancora oggi disperde oltre il 40% della risorsa lungo le condutture.

Il peso del Sud
La Corte sottolinea che le nuove infrastrutture riguardano soprattutto il Mezzogiorno, da tempo penalizzato da carenze strutturali e da una gestione complessa della risorsa. Sicilia, Calabria, Puglia e Campania vivono periodicamente emergenze legate alla siccità estiva e alla debolezza delle reti irrigue. I fondi Pnrr hanno il compito di invertire questa tendenza: senza un sistema idrico moderno e sicuro, osservano i giudici contabili, ogni strategia di sviluppo rischia di poggiare su fondamenta fragili.

Agricoltura e economia circolare
Accanto alle risorse per l’acqua, mezzo miliardo di euro è stato speso nella Componente 1, dedicata all’agricoltura sostenibile e all’economia circolare. Qui l’obiettivo è duplice: rendere più efficienti le filiere agroalimentari e ridurre l’impatto ambientale delle produzioni. Gli interventi riguardano nuove tecnologie per il risparmio idrico, il riuso dei materiali, la riduzione degli sprechi. Un impegno che si intreccia con le nuove regole europee sul Green Deal, che chiedono all’Italia uno sforzo deciso per decarbonizzare anche il comparto agricolo.

I rischi della burocrazia

La relazione non si limita a fotografare i numeri. La Corte segnala con chiarezza le criticità: procedure complesse, coordinamento difficile tra ministeri, regioni e consorzi, ritardi delle stazioni appaltanti. Il pericolo è che i fondi stanziati restino bloccati troppo a lungo nei meandri burocratici, compromettendo la possibilità di rispettare i target imposti da Bruxelles. “La capacità di spesa effettiva – scrivono i magistrati – è la vera sfida”. Una frase che fotografa il rischio di un Paese che spesso sa programmare ma fatica a realizzare.

Neutralità climatica e obiettivi globali

Missione 2 non è solo un capitolo del Pnrr, ma la chiave di volta della strategia italiana per centrare la neutralità climatica. Tutto ruota attorno agli impegni presi con l’Agenda 2030, l’Accordo di Parigi e l’European Green Deal. L’acqua, in questo scenario, diventa più di una risorsa naturale: è un bene strategico per la salute, per l’economia e per la sicurezza nazionale. Investire sulla rete idrica significa mettere in sicurezza le città, garantire continuità produttiva alle imprese agricole, difendere il Paese dagli effetti sempre più estremi del cambiamento climatico.

Un banco di prova decisivo
Per la Corte dei conti, i due miliardi già spesi rappresentano solo l’inizio. La partita vera si giocherà nei prossimi anni, quando i cantieri dovranno procedere spediti e i progetti dovranno essere rendicontati secondo le scadenze concordate con Bruxelles. Ogni ritardo potrebbe compromettere non solo i flussi finanziari, ma anche la credibilità internazionale dell’Italia. Ecco perché la relazione richiama con forza istituzioni e amministrazioni a non perdere tempo prezioso. La transizione verde non è più un orizzonte lontano: è un’urgenza che passa anche, e soprattutto, dall’acqua che scorre nelle nostre reti.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 5 record
18/12/2025
Gate to Sustainability: il trasporto aereo sale a bordo del Net Zero
Al 4° Congresso Annuale della Fondazione PACTA istituzioni, industria e finanza serrano le...
18/12/2025
Argentina, Milei vuole allentare la tutela dei ghiacciai
Milei propone di modificare la legge sui ghiacciai in Argentina: meno vincoli nazionali, p...
16/12/2025
Ue, nuova frenata sul 2035: flotte aziendali e “compensazioni” verdi
Bruxelles ricalibra il target 2035 e punta sulle flotte delle grandi aziende: quote dal 20...
15/12/2025
Italia, l’economia che rinasce dai materiali
L’Italia detiene un primato industriale poco raccontato ma di enorme valore strategico: è ...
12/12/2025
Petrolio, utilizzo globale record e scossa alle pompe
Nel 2025 la domanda mondiale di petrolio tocca il record di 105 milioni di barili al giorn...
Trovati 5 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720