Pil e consumi: da Confcommercio segnali di miglioramento a fine 2024, buone prospettive per il 2025

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

I dati Confcommercio confermano i segnali di miglioramento registrati negli ultimi due mesi del 2024, con una crescita moderata sia del Prodotto Interno Lordo (Pil) sia dei consumi, in un contesto economico che resta caratterizzato da incertezze e contraddizioni. L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (Icc) ha registrato variazioni mensili positive sia a novembre sia a dicembre (+0,2% in entrambi i casi), mostrando una timida ripresa della domanda delle famiglie.
Sotto il profilo congiunturale, il Pil ha mantenuto un andamento altalenante: dopo l’accelerazione di ottobre, la crescita si è attestata a +0,1% a novembre, rimanendo stabile a dicembre e gennaio. Questi dati suggeriscono che il quarto trimestre del 2024 abbia chiuso con una crescita congiunturale dello 0,4%, portando la variazione annuale del Pil, al lordo dei giorni di calendario, a un +0,8%.

Pil e consumi: da Confcommercio segnali di miglioramento a fine 2024, buone prospettive per il 2025

Un elemento cruciale nella lettura dei dati macroeconomici riguarda l’influenza dei giorni lavorativi aggiuntivi: il 2024, anno bisestile con quattro giorni lavorativi in più rispetto al 2023, ha contribuito a un incremento stimato di due decimi di punto nelle valutazioni grezze del Pil. Tale aspetto sottolinea l’importanza di distinguere tra le valutazioni al netto e al lordo dell’effetto del calendario, spesso fonte di confusione nel dibattito economico.

La crescita registrata negli ultimi mesi del 2024 non si traduce ancora in un completo recupero del potenziale economico. Tuttavia, alcuni fattori, come il contributo positivo del turismo – che a novembre ha beneficiato anche della domanda interna – e lo spostamento delle spese delle famiglie verso i servizi, indicano una parziale riduzione del divario tra consumo potenziale e consumo effettivo.

Consumi: segnali contrastanti tra beni e servizi

Il settore delle vendite al dettaglio ha sofferto una contrazione a novembre, evidenziando la persistenza di una cautela da parte delle famiglie nella spesa per i beni. In parallelo, i servizi hanno registrato un incremento, sostenuti dal buon andamento del turismo e dall’intensificazione della domanda interna. Questo trend riflette un graduale riequilibrio nella composizione dei consumi, con una maggiore incidenza della spesa per esperienze e attività legate al tempo libero.

Prospettive per il 2025

Le implicazioni di questi dati per il 2025 sono incoraggianti. Il trascinamento positivo derivante dalla crescita del Pil negli ultimi mesi del 2024 potrebbe offrire una base solida per l’economia italiana, anche se restano le sfide legate all’incertezza globale e al consolidamento della domanda interna. La necessità di proseguire su un sentiero di crescita sostenibile rimane centrale, con un’attenzione particolare alla ripresa del potere d’acquisto delle famiglie e alla stabilità dei consumi.

La moderata ripresa rilevata da Confcommercio è un segnale positivo, ma non deve essere sopravvalutata. La sfida, ora, sarà garantire che questi progressi si traducano in un rafforzamento strutturale dell’economia italiana, evitando di compromettere i fragili equilibri raggiunti.

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