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Piano Mattei, Meloni: “Non è più un’idea ma una realtà operativa”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Piano Mattei, Meloni: “Non è più un’idea ma una realtà operativa”

Il Piano Mattei per l’Africa entra nella sua fase operativa e si consolida come strategia condivisa a livello europeo. A confermarlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo nel corso di un vertice dedicato alla cooperazione euro-africana, dove ha illustrato i primi risultati e le prospettive del piano.

Piano Mattei, Meloni: “Non è più un’idea ma una realtà operativa”

«Il Piano Mattei non è più un’idea, ma una realtà operativa – ha dichiarato Meloni –. È un progetto che guarda lontano, basato su una visione strategica, pragmatica e di partenariato paritario con i Paesi africani».
La Premier ha sottolineato come l’obiettivo sia quello di “superare l’approccio emergenziale e assistenziale” che per decenni ha caratterizzato le politiche europee verso l’Africa, per sostituirlo con una collaborazione strutturale, fondata su investimenti, formazione e sviluppo industriale.

“Una strategia europea per il futuro comune”
Meloni ha precisato che il Piano Mattei «non è un progetto solo italiano, ma di respiro europeo».
Negli ultimi mesi, Roma ha intensificato i contatti con i partner dell’Unione per costruire una cornice di intervento comune su energia, infrastrutture, sicurezza alimentare e gestione dei flussi migratori.

«La nostra strategia – ha spiegato la Premier – riscuote sempre maggiore condivisione. L’Europa sta comprendendo che la stabilità e la crescita dell’Africa sono la condizione necessaria per la nostra stessa sicurezza e prosperità. È una sfida che dobbiamo affrontare insieme, con una visione di lungo periodo».

Il Piano, lanciato ufficialmente nel gennaio 2024 con il Vertice Italia-Africa, si articola in progetti di cooperazione nei settori energetico, agricolo, educativo e sanitario, con un budget iniziale di circa 5,5 miliardi di euro tra fondi pubblici, partenariati privati e risorse europee.

Metsola: “L’Italia ha indicato la strada”
Accanto alla Premier, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha espresso «riconoscenza all’Italia per aver esercitato una leadership chiara e credibile nel rilanciare il rapporto tra Europa e Africa».

«Giorgia Meloni
– ha dichiarato Metsola – ha dimostrato che questa nuova spinta può partire dal Sud, da una visione mediterranea dell’Europa capace di trasformare le sfide in opportunità condivise».
La presidente dell’Eurocamera ha ricordato come Bruxelles stia lavorando per integrare il Piano Mattei nella più ampia agenda comunitaria, con l’obiettivo di «unire le risorse europee in un grande progetto di crescita reciproca».


Energia, investimenti e capitale umano
Il Piano Mattei nasce come iniziativa strategica per la sicurezza energetica e la crescita condivisa tra le due sponde del Mediterraneo.
L’Italia si propone come hub energetico europeo, grazie alla propria posizione geografica e alla rete di infrastrutture di trasporto del gas e delle rinnovabili verso il Nord Europa.
Ma la visione della Premier va oltre la dimensione energetica: «Il Piano Mattei – ha spiegato Meloni – mira a creare valore nei territori africani, sostenendo l’industrializzazione locale, la formazione dei giovani, la digitalizzazione e l’agricoltura sostenibile. È così che si combattono le cause profonde delle migrazioni e si costruisce un futuro di prosperità condivisa».

Nei prossimi mesi sono attesi accordi bilaterali con Egitto, Tunisia, Mozambico, Kenya e Algeria, per progetti su energia solare, desalinizzazione, reti elettriche e valorizzazione delle risorse naturali.

L’Italia come ponte euro-mediterraneo
L’approccio del governo italiano punta a consolidare il ruolo del Paese come ponte politico ed economico tra Europa e Africa.
Il modello proposto da Roma – basato su partnership egualitarie e non su logiche di mera assistenza – mira a promuovere investimenti produttivi e occupazione locale, valorizzando il know-how italiano nei settori dell’ingegneria, delle rinnovabili, dell’agroalimentare e delle infrastrutture.

L’obiettivo è trasformare il Mediterraneo «da frontiera a piattaforma di cooperazione».
Un approccio che, secondo Meloni, «risponde a una visione concreta del futuro: investire in Africa significa investire nella sicurezza energetica e demografica dell’Europa».

La dimensione geopolitica
Sul piano internazionale, il Piano Mattei si inserisce in una fase di riposizionamento strategico del continente africano, conteso tra le influenze di Cina, Russia, Turchia e Paesi del Golfo.
L’Unione europea cerca oggi di recuperare terreno, rafforzando la propria presenza con progetti di sviluppo sostenibile e infrastrutture strategiche, anche attraverso l’iniziativa Global Gateway.

«Il Piano Mattei – ha sottolineato Metsola – è un tassello di questa nuova politica europea, che mette al centro il partenariato, non la dipendenza».
L’obiettivo condiviso è costruire relazioni simmetriche, fondate sul rispetto reciproco e sulla creazione di valore in loco.

Una visione di lungo periodo
La Premier ha ribadito che la sfida del Piano Mattei non si esaurisce nel breve termine: «Non vogliamo un progetto spot, ma una strategia destinata a durare. L’Italia farà la sua parte per garantire coerenza, risorse e risultati concreti».

Tra i progetti in corso figurano il corridoio energetico Sud-Nord, la rete di centri di formazione tecnico-professionale e programmi per la transizione digitale e verde nei Paesi partner.

«Siamo convinti – ha concluso Meloni – che l’Africa non sia il continente dei problemi, ma quello delle soluzioni. La crescita africana è la chiave per un’Europa più forte e per un Mediterraneo di pace, cooperazione e sviluppo».

Verso un nuovo modello di cooperazione
La fase operativa del Piano Mattei rappresenta, di fatto, un test per la capacità dell’Europa di agire come attore geopolitico unitario.
L’Italia rivendica un ruolo di primo piano nella costruzione di questa nuova architettura di relazioni, facendo leva sul proprio capitale diplomatico e sulla forza del suo sistema produttivo.

Con il consenso di Bruxelles e il sostegno di diversi Stati membri, il Piano Mattei si avvia così a diventare uno dei pilastri della politica estera economica europea, destinato a incidere non solo sui rapporti con l’Africa, ma sull’intera strategia di sicurezza e crescita del continente.

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