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Il Papa: “La Nato non ha cominciato nessuna guerra”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il Papa: “La Nato non ha cominciato nessuna guerra”

A Castel Gandolfo il Pontefice ha sorpreso i giornalisti con una frase destinata a fare rumore: “La Nato non ha cominciato nessuna guerra”. Una presa di posizione netta, che rompe con la tradizionale prudenza diplomatica della Santa Sede quando si tratta di alleanze militari e conflitti internazionali.

Il Papa: “La Nato non ha cominciato nessuna guerra”

Le dichiarazioni arrivano durante un incontro informale, ma assumono immediatamente un valore politico. “I polacchi sono preoccupati, e certamente lo sono anche io”, ha aggiunto Leone XIV, indicando con chiarezza che la tensione sul fianco orientale dell’Alleanza atlantica è avvertita anche in Vaticano. Le parole del Papa non sono un’analisi geopolitica, ma segnali di attenzione: la guerra in Ucraina e le mosse di Mosca hanno reso i Paesi dell’Est più vulnerabili, e la Santa Sede non può ignorarlo.

Un cambio di tono
Negli ultimi mesi il Papa era stato accusato da più parti di eccessiva equidistanza tra aggressori e aggrediti. Questa volta, invece, la frase sottolinea l’innocenza dell’Alleanza atlantica, spesso dipinta da Mosca come attore destabilizzante. Non un endorsement pieno, ma un chiarimento. La Nato viene presentata non come causa dei conflitti, ma come struttura difensiva che oggi rappresenta per molti europei l’unico baluardo contro la minaccia russa.

Il peso simbolico
La scena di Castel Gandolfo non è casuale. L’antica residenza estiva dei Papi diventa cornice di un messaggio che guarda al futuro della Chiesa e dell’Europa. Nel dire che la Nato non ha cominciato guerre, Leone XIV manda un segnale anche all’opinione pubblica cattolica dell’Est: Roma comprende le loro paure e non le liquida come propaganda. È un modo per rafforzare la vicinanza ai fedeli di Polonia e Paesi baltici, tra i più esposti sul fronte della sicurezza.

La diplomazia vaticana
Resta da capire come queste parole verranno interpretate sul piano diplomatico. Finora la Santa Sede ha cercato di mantenere un canale di dialogo con Mosca, proponendosi come mediatrice. L’affermazione rischia di complicare questa linea, ma risponde anche alla necessità di non alienarsi i Paesi cattolici più legati alla Nato. Il bilanciamento è sottile: il Papa non abbraccia l’Alleanza, ma la discolpa da accuse dirette, togliendo argomenti alla narrativa russa.

Un messaggio al mondo cattolico
Per molti fedeli, soprattutto in Europa orientale, la sicurezza non è un concetto astratto ma un’urgenza quotidiana. Le parole di Leone XIV parlano a loro, rassicurano e al tempo stesso mostrano che il Vaticano non vive fuori dalla storia. La Nato viene descritta come realtà di fatto, non come nemico ideologico. E in questo si legge una volontà di aggiornare il linguaggio della Chiesa al mondo del 2025, segnato da conflitti aperti e da paure concrete.

Oltre le formule
Non è un discorso dottrinale, né un documento ufficiale. Ma la frase resta, pesante. In un tempo di guerra ibrida e di propaganda incrociata, il Papa si colloca con una chiarezza nuova: la Nato non ha iniziato guerre. Resta da vedere se il Cremlino reagirà, e se la diplomazia vaticana riuscirà a contenere gli effetti di un’affermazione che segna un cambio di passo.

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