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Occupazione, nel secondo trimestre +226mila unità su base annua. Tasso stabile al 62,6%

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Occupazione, nel secondo trimestre +226mila unità su base annua. Tasso stabile al 62,6%

Nel secondo trimestre del 2025 gli occupati in Italia hanno registrato un incremento di 226mila unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il totale raggiunge così 24 milioni e 169mila persone al lavoro. Rispetto al primo trimestre dell’anno, invece, il numero resta sostanzialmente stabile, segno che la crescita occupazionale procede ma con un ritmo meno marcato rispetto alla fase iniziale del 2025.

Occupazione, nel secondo trimestre +226mila unità su base annua

L’indicatore di riferimento, il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni, si conferma al 62,6%. Un livello che mantiene il mercato del lavoro italiano su un sentiero di stabilità, senza variazioni significative nell’ultimo trimestre ma con un miglioramento visibile rispetto a dodici mesi fa. Il dato si inserisce in un contesto europeo in cui molti Paesi mostrano segnali di raffreddamento, confermando la resilienza dell’occupazione nazionale.

Le differenze settoriali
L’aumento degli occupati si distribuisce in maniera non uniforme tra i settori. Servizi e turismo hanno continuato a trainare l’occupazione grazie all’andamento positivo dei mesi primaverili, mentre l’industria mostra segnali contrastanti legati alla frenata della domanda internazionale. L’agricoltura registra numeri stabili, con alcune difficoltà dovute all’aumento dei costi energetici e climatici. Il terziario avanzato, in particolare nei comparti legati all’innovazione tecnologica e ai servizi digitali, continua a offrire nuove opportunità, riflettendo i cambiamenti strutturali in atto nel sistema produttivo.

L’impatto delle politiche attive
Il dato conferma anche l’efficacia delle politiche attive del lavoro introdotte negli ultimi mesi. Incentivi alle assunzioni, programmi di formazione e strumenti di sostegno alle imprese hanno contribuito a consolidare l’occupazione e a favorire l’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro. Tuttavia, restano divari significativi: il tasso di occupazione femminile rimane più basso della media europea e il Sud continua a mostrare indicatori meno favorevoli rispetto al Nord.

Una crescita da consolidare
L’aumento su base annua di 226mila unità rappresenta un segnale positivo, ma la stabilità rispetto al trimestre precedente suggerisce la necessità di consolidare il trend. Il rallentamento della produzione industriale e le incertezze legate al contesto internazionale potrebbero infatti pesare sull’andamento dei prossimi mesi. Il tema della qualità del lavoro, inoltre, resta centrale: non tutti i nuovi occupati hanno contratti stabili e retribuzioni adeguate, e il rischio di un’occupazione frammentata rimane alto.

Le prospettive
Le previsioni per la seconda metà del 2025 dipenderanno dall’andamento della domanda interna ed estera e dalla capacità del sistema produttivo di reggere la competizione internazionale. In questo scenario, il rafforzamento delle politiche industriali e degli investimenti in innovazione sarà decisivo per mantenere il tasso di occupazione stabile o spingerlo ulteriormente in avanti. Il dato del secondo trimestre offre dunque una fotografia di tenuta, ma evidenzia anche la necessità di non abbassare la guardia di fronte alle sfide strutturali del mercato del lavoro italiano.

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