Eccellenza UniCamillus - Internazionalità, missione umanitaria e medicina inclusiva: intervista al Rettore, Gianni Profita

 
Intervista al professor Gianni Profita, Rettore della Saint Camillus International University of Health Sciences.

Professor Profita, può definire le caratteristiche essenziali di UniCamillus e del suo programma didattico d’eccellenza? Quando e come il progetto è iniziato a nascere? Da varie parti è stata definita come un’iniziativa “di politica estera attraverso la salute”. È d’accordo con questa affermazione?

"Internazionalità, missione umanitaria e medicina inclusiva. Questi sono i valori distintivi dell’Ateneo che trasmette ogni giorno a tutti i suoi discenti comunitari ed extra-UE ai quali viene insegnato di operare in spirito di servizio, non di potere. Ciò significa “mettere al centro”, prima di tutto, il paziente e i suoi familiari, fornendo loro un’assistenza empatica capace di considerare le loro necessità e garantire un’adeguata informazione. È la mission che UniCamillus ha sposato fin dalla sua nascita quando il 28 Novembre 2017 è stato firmato il DM 927 che istituisce l’Ateneo, registrato dalla Corte dei Conti con il n. 2353 del 18/12/2017 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 3 del 4 gennaio 2018.
Confermo pienamente, inoltre, che UniCamillus - Saint Camillus International University of Health Sciences, Università con sede a Roma dedicata esclusivamente alle Scienze Mediche, è un’iniziativa “di politica estera attraverso la salute” resa possibile attraverso un programma didattico d’eccellenza rivolto alla preparazione di medici e operatori sanitari in grado di operare con respiro internazionale per rispondere anche alle esigenze sanitarie dei Paesi meno sviluppati. Oltre il 30 % degli studenti – tasso più alto in Europa - proviene da ben 32 Paesi non comunitari e la percentuale è destinata ad aumentare. Questi giovani non italiani imparano prestissimo l’italiano e, una volta laureati, diventano in qualche modo ambasciatori nel mondo dell’eccellenza scientifica italiana".

Poiché “nomina sunt consequentia rerum”, da cosa deriva il nome dell’Ateneo?
"UniCamillus con il suo nome rende omaggio a Camillo de Lellis, patrono universale dei malati, degli infermieri e degli ospedali, che tra il ‘500 e il ‘600 pose le basi della moderna assistenza sanitaria. L’Università è laica ed aperta a giovani che professano le più svariate religioni. Al momento ci sono studenti cristiani, musulmani, ebrei, induisti, scintoisti e perfino animisti. Questa varietà arricchisce l’Università perché la sua unica religione è la salute. Ciò non di meno, Camillo de Lellis, che poi divenne Santo della religione cattolica, è una straordinaria figura di illuminato “manager” della salute che poneva al centro di tutto il malato".

Quali sono gli obiettivi formativi chiave e qual è il profilo dei vostri studenti? Quali profili hanno i docenti? Prevedete di allargare progressivamente l’offerta didattica?
"In linea con la sua mission umanitaria, durante il percorso di studio dei vari Corsi di Laurea offerti da UniCamillus, viene data particolare enfasi alle interrelazioni esistenti tra i contenuti delle scienze di base e quelli delle scienze cliniche, avendo uno specifico riguardo alla interdisciplinarità della Medicina. Conformemente alla caratteristica internazionale dell’Università, il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e i Corsi di Lauree Triennali in Fisioterapia, Infermieristica e Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia sono tenuti totalmente in lingua inglese. I Corsi di Laurea Triennale in Ostetricia e Tecniche di Laboratorio Biomedico invece, sono offerti in lingua italiana ma, data l’elevata richiesta di discenti anche stranieri, provvederemo a garantire altresì questi studi universitari in lingua inglese. Stiamo valutando di considerare altri percorsi di Laurea ovviamente sempre in ambito sanitario a partire dalla Laurea in Odontoiatria. Al momento eroghiamo, inoltre, diversi Master in aula e in modalità e-learning, utili soprattutto in casi di emergenza come quello che stiamo vivendo purtroppo adesso a causa del Covid-19. I laureati in UniCamillus, inoltre, possono candidarsi per la certificazione “Educational Commission for Foreign Medical Graduates”, organo che verifica la preparazione dei laureati in Medicina e Chirurgia al fine di partecipare ai programmi post laurea negli Stati Uniti. L’Università è stata inclusa nella World Directory of Medical Schools, l’organizzazione che promuove la sanità a livello mondiale anche attraverso lo sviluppo di standard educativi nella formazione dei medici e attraverso l’accreditamento delle Università di Medicina".

In UniCamillus una parte dei curricula è dedicata a patologie presenti in Paesi in via di sviluppo e la specificità dell’Ateneo è che dà molto spazio a malattie come malaria, Hiv, Dengue e così via. Il fulcro di UniCamillus è la ricerca. Può sintetizzarci in quale direzioni e con quale modalità si muove questa cruciale attività di ricerca?
"La ricerca scientifica rappresenta il fulcro di UniCamillus in quanto motore per il progresso dell’umanità e l’impegno dell’Ateneo è quello di garantire il diritto alla salute a tutti gli individui grazie a ricerche di prestigio su svariate patologie. L’Università ha assunto nel giro di pochi mesi ben 14 Ricercatori sottraendoli alla tentazione di portare all’estero la propria opera. UniCamillus si focalizza in particolare, attraverso partenariati con molteplici centri di ricerca internazionali, sulle malattie dei Paesi meno sviluppati, quali HIV/AIDS, Tubercolosi, Malaria e, soprattutto sulle Neglected Tropical Diseases (NTDs). Considerata la situazione che stiamo attraversando, ricordo con immenso orgoglio che tra gli scienziati dello Spallanzani impegnati nell’emergenza Coronavirus, vi sono molti Professori Straordinari di UniCamillus".

Tornando agli studenti, l’Ateneo vanta un numero importante di borse di studio e una versione molto originale di ‘prestito d’onore’. Come pure appare molto organizzato nei servizi gli studenti, tra cui è da segnalare anche l’attivazione di varie convenzioni per mettere a disposizione dei frequentanti appartamenti e sistemazioni ubicate nelle immediate vicinanze dell’Università. Ce ne può parlare?
"UniCamillus mette a disposizione un numero importante di borse di studio, a copertura parziale o totale della retta universitaria, per gli studenti non comunitari che non dispongono di risorse economiche proprie sufficienti e siano meritevoli e motivati. Non vi è un numero particolare di borse perché l’orientamento è di aiutare senza limiti tutti gli studenti brillanti provenienti dai Paesi in Via di Sviluppo che hanno bisogno di essere economicamente aiutati. In particolare, la formula utilizzata dall’Ateneo è il “prestito d’onore” che viene completamente estinto se dopo la laurea il giovane ormai professionista della sanità ritorna ad esercitare nel proprio Paese di origine per un periodo non inferiore almeno a tre anni. Agli studenti europei invece, l’Ateneo prevede un sistema di contribuzione della retta basato sull’ISEE. Per quanto concerne i vari servizi offerti, UniCamillus ha stipulato varie convenzioni per mettere a disposizione di tutti gli studenti, considerando le esigenze personali di ognuno, gradevoli appartamenti ubicati nelle immediate vicinanze dell’Ateneo. Sono sistemazioni molto accoglienti dotate di tutti i comfort possibili tra cui anche una Club House e una palestra. Nell’accomodation degli studenti internazionali un enorme contributo è dato dalla carità del Papa, attraverso la Residenza Giovanni XXIII dove alloggiano molti giovani provenienti da Paesi in grande difficoltà come, ad esempio, Haiti, Niger, Congo, Togo, ecc".

Che prospettive di carriera hanno i ragazzi che si laureano presso UniCamillus? Avete delle previsioni sugli studenti che riuscirete a formare nell’arco dei prossimi anni?
"UniCamillus, essendo di recente istituzione, non ha ancora laureati nel Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia e nei Corsi di Laurea Triennale nelle Professioni Sanitarie. Posso testimoniare però, l’entusiasmo dei giovani ragazzi iscritti al primo e al secondo anno, tutti aspiranti medici e professionisti della salute per vocazione, desiderosi di aiutare il Proprio Paese e i territori più poveri. La maggior parte dei nostri discenti ha già in mente l’importanza di mettere al centro del percorso di cura la persona in tutta la sua complessità e fragilità. Ciò si evince, al momento, dagli studenti iscritti al primo anno a Fisioterapia, Infermieristica, Ostetricia, Tecniche di Laboratorio Biomedico e Tecniche di Radiologia Medica, per Immagini e Radioterapia, ai quali diamo la grande opportunità di svolgere tirocini presso strutture sanitarie convenzionate con l’Università. L’Azienda sanitaria di riferimento è stata individuata in accordo con la Regione Lazio nella ASL Roma 6 che comprende importanti strutture sanitarie tra cui l’Ospedale dei Castelli. A seguito dell’aggiornamento del Protocollo d’Intesa con la Regione Lazio pubblicato nel BUR n.104 suppl.2 del 27 dicembre 2019, sono state aggiunte le strutture dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, San Camillo-Forlanini, Sant’Eugenio, Sandro Pertini e CTO Andrea Alesini realizzando una rete formativa per la pratica a disposizione dell’Ateneo. Le prospettive di lavoro sono certamente del 100% nel giro di poche settimane dalla laurea".

Da più parti è stato rilevato che il progetto UniCamillus è utile anche come contributo alla limitazione dei flussi immigratori irregolari. Pensa che sia così?
"L’immigrazione illegale è, purtroppo, un problema ed è non di rado generato anche dalle terribili condizioni dell’assistenza sanitaria in molti Paesi del sud del mondo. UniCamillus vuole formare operatori della sanità che possano poi concorrere a migliorare le condizioni del proprio Paese. Anche le modalità di selezione degli studenti sono molto friendly anche se estremamente severe sul piano della qualità. L’Università dà la possibilità anche agli studenti extra-UE di svolgere il test al Corso di Laurea di loro interesse. Lo studente, una volta ammesso, riceverà dall’Ateneo una lettera di ammissione da rilasciare alla propria Ambasciata in Italia, alla quale dovrà poi consegnare anche il Diploma di Maturità e indicare l’accomodation dove andrà a stabilizzarsi durante l’anno accademico. Una volta definita l’iscrizione presso l’Università, tutti gli studenti extra-UE ottengono il permesso di soggiorno, codice fiscale e le altre tipologie di documenti necessari per la loro permanenza".

Come si sostiene economicamente l’Ateneo? È vero che le risorse arrivano dal fundraising scientifico e che già disponete di risorse finanziarie tali da assicurare per decenni le coperture delle uscite per l’attività dell’Università e l’implementazione dei suoi obiettivi formativi?
"Sì, l’Ateneo è perfettamente integrato nel mainstream internazionale degli importanti sostegni economici alle più qualificate iniziative di ricerca che abbiano un profilo accademico e che siano al servizio della crescita equilibrata dell’umanità.
Le sue risorse sono importanti e si accinge a fare investimenti rilevanti a Roma, cosa di cui sono personalmente orgoglioso come cittadino romano, per la realizzazione di un polo accademico di ricerca ed eccellenza in ambito medico".

Nel giugno scorso avete firmato con Randstad, primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, una partnership con l’obiettivo di promuovere contenuti didattici e professionali di interesse congiunto e valutare la progettazione di nuovi percorsi formativi. In un’ottica di riqualificazione professionale, Randstad e UniCamillus collaboreranno alla realizzazione di corsi di formazione professionale prioritariamente dedicati a personale disoccupato. Che valore strategica ha questa intesa per l’Ateneo?
"Tengo, in primo luogo, a rinnovare il mio immenso piacere nel collaborare con un leader mondiale per le Risorse Umane come Randstad con il quale condivido la sua mission chiamata “human forward”. Si tratta di aiutare le persone a trovare la propria strada con un impatto positivo sulla loro vita. Questo è, in un certo senso, ciò che UniCamillus intende fare e sta trasmettendo ai suoi studenti e futuri professionisti, in qualsiasi tipologia di offerta formativa aperta anche alle fasce più deboli della popolazione da un punto di vista economico-sanitario. Randstad opera in tutto il mondo e collaborerà con UniCamillus per offrire importanti opportunità di lavoro ai suoi studenti anche in Paesi difficili, dove le carriere sono più complicate ma dove vi è maggiore necessità di qualificati operatori della sanità".

Come ha gestito UniCamillus la situazione Covid-19?
"UniCamillus, che accoglie studenti da 32 Paesi del mondo, è stata tra le prime Università a doversi confrontare con il Coronavirus, data l’elevata presenza di allievi stranieri che sono rimasti bloccati all’estero senza poter raggiungere Roma, ad effettuare una cruciale trasformazione della didattica al fine di garantire ugualmente a tutti, in totale sicurezza, l’accesso a uno dei beni più preziosi che la pandemia ha drasticamente colpito: l’istruzione.
Sul piano della didattica l’Ateneo ha reagito con prontezza alla grave emergenza iniziale, attivando fin da subito la piattaforma UniCamillus WebApp. Gli studenti non hanno perso un solo giorno di lezione e hanno potuto seguire ugualmente le lezioni -seppure a distanza- e interagire con i Professori. La risposta da parte degli studenti è stata eccezionale: il 95% ha seguito e segue attivamente le lezioni.
Si è conclusa a fine aprile la sessione straordinaria degli esami online per il Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia con esiti del tutto positivi. I discenti, infatti, hanno confermato di non aver ravvisato delle grandi differenze rispetto agli esami in aula.
Lo staff accademico è pronto ad avviare le prove d’esame online anche per i Corsi di Laurea Triennale nelle Professioni Sanitarie e ad organizzare la fase autunnale con un forte spirito di servizio e responsabilità sociale, per realizzare attività di formazione “blended”, ovvero mista, al fine di portare avanti una didattica in continua sicurezza per tutti i discenti di UniCamillus, pronti ad affrontare le importanti sfide che il mondo odierno ci propone di continuo.
Non vediamo l’ora però di rivedere gli studenti in Università. Infatti, se per un verso la didattica on line ha funzionato egregiamente per altro verso siamo consapevoli che la frequenza non è sostituibile con un computer. L’Università non serve, infatti, a formare semplici professionisti della salute o di qualunque altro comparto. Serve anche a formare buoni membri della comunità con cui andranno ad operare. L’Università insegna a vivere con gli altri, a competere, a confrontarsi, a cooperare. In sostanza ad essere buoni cittadini. Tutto ciò non si può imparare stando a casa davanti ad un computer, ma solo vivendo insieme agli altri la grande esperienza di vita che va, appunto, sotto il nome di Università. Nome che bene rappresenta il significato di apprendimento “universale” necessario per affrontare la vita nella società cui si appartiene".
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