Tra rivalità interne e liste “spia,” il gioco delle candidature regionali si fa incandescente — con una dose di suspense e diplomazia.
(Foto: il presidemte uscente del Veneto, Luca Zaia).
In Puglia come in Veneto, lo scenario verso le elezioni regionali del prossimo autunno si tinge di tensioni, strategie sotterranee e colpi di scena — un’autentica serie politica, con Emiliano e Zaia come protagonisti-carismatici. Ecco il quadro aggiornato, ben documentato.
Puglia: Emiliano sfida e Decaro resiste
- Emiliano conferma la sua corsa al consiglio regionale, ribadendo che “non rinuncerò per fare un favore a nessuno” — Michele Emiliano.
- Pur rimanendo alle spalle del centrosinistra come possibile candidato governatore, Antonio Decaro fa un passo indietro, esplicitando la volontà di non correre: “Non sono candidato” — Antonio Decaro.
- Il governatore uscente rilancia: lui e Nichi Vendola “saremo frati semplici”, ribadendo l’intenzione di scendere in campo come consiglieri — Michele Emiliano.
- La tensione cresce: Decaro non gradisce la presenza ingombrante di ex presidenti come Emiliano e Vendola, mentre i partiti restano in stallo.
- In sintesi, la trattativa è arenata: senza ufficializzare la candidatura, Decaro tiene il centrosinistra in bilico.
Veneto: il dopo-Zaia è ancora un enigma
- Luca Zaia non potrà correre per un terzo mandato, ma resta una “variabile attiva” della campagna: potrebbe eleggersi in consiglio o lanciare una lista civica a suo nome.
- Le tensioni tra Lega e Fratelli d’Italia sono palpabili: da un lato, il coordinatore veneto di FdI Luca De Carlo ricorda i risultati del partito in regione e invita alla “straordinaria generosità” nel non cedere la candidatura leghista — Luca De Carlo.
- Sul fronte opposto, Matteo Salvini insiste sulla parola d’ordine “unità” e rivendica la forza elettorale della Lega in Veneto — Matteo Salvini.
- Il centrosinistra non sta a guardare: si parla di una candidatura civica, quella di Giovanni Manildo (Pd + M5S), ex sindaco di Treviso, appoggiato dalla sinistra.
Il ballo delle poltrone
Benvenuti nel gran ballo delle poltrone regionali, dove i protagonisti non mollano un colpo. In Puglia, Emiliano come un padre orgoglioso non intende cedere la scena, e Decaro — fino a ieri astro nascente del Pd — di fatto… si tira indietro. Una partita che sembra congelata, con Vendola pronto a scendere in campo. Il centrosinistra è in stand-by finché non si sciolgono le ambiguità.
Nel Veneto, invece, è un rebus di proporzioni lagunari. Zaia può restare un perno anche da consigliere, e la Lega non vuol lasciar cadere terreno, mentre FdI suona il tamburo dell’“apertura” storica. E nel frattempo il Pd e il M5S provano a lisciare la ruga con una candidatura civica. Il ritmo si fa incalzante, e tutto lascia pensare che l’estate finisca con un big bang nelle coalizioni.
Sia in Puglia che in Veneto, la campagna estiva dei giochi regionali si fa sempre più calda. Emiliano resiste, Decaro esita, Zaia incalza, e le coalizioni tentano mosse d’avanguardia. A settembre sarà divisa dei territori? La suspense è pronta a esplodere.