Il 2024 si apre con segnali positivi per il mercato dei mutui. A gennaio, i tassi di interesse sui prestiti per l'acquisto di abitazioni si sono attestati al 3,09%, in calo rispetto al 3,11% registrato a dicembre e ben al di sotto del 4,42% di un anno fa. Lo rileva l'Associazione Bancaria Italiana (Abi) nel suo ultimo rapporto mensile, evidenziando un trend discendente che riflette le attese di un allentamento delle politiche monetarie da parte della Banca Centrale Europea.
Mutui casa: i tassi scendono al 3,09%, al via BTP Più con tasso minimo al 2,80%
Il calo dei tassi si inserisce in un contesto di graduale normalizzazione del mercato del credito, dopo la fiammata del costo del denaro registrata nel 2022-2023. Tuttavia, le condizioni di accesso ai mutui restano stringenti, con le banche che continuano ad applicare criteri prudenziali nella concessione del credito, in particolare per le fasce di clientela più esposte alla volatilità dei tassi.
L'Abi sottolinea che il costo medio dei mutui dipende da diversi fattori, tra cui il profilo di rischio del richiedente, l’importo richiesto e la durata del finanziamento. In questo scenario, le famiglie con maggiore solidità patrimoniale possono beneficiare di condizioni più favorevoli, mentre per i mutuatari con minore capacità di risparmio l’accesso al credito resta più complesso.
BTP Più: tasso minimo del 2,80% per i primi quattro anni
Oltre alla dinamica dei mutui, il Tesoro ha lanciato oggi il BTP Più, una nuova tipologia di titolo di Stato dedicata ai risparmiatori retail. L’obbligazione, che rientra nella strategia di ampliamento dell’offerta per il mercato domestico, garantisce un tasso minimo del 2,80% per i primi quattro anni, con una successiva indicizzazione legata all’andamento dell’inflazione o a parametri di mercato predefiniti.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio quadro delle emissioni obbligazionarie destinate a sostenere il fabbisogno di finanziamento dello Stato, in un contesto di rendimenti in fase calante ma ancora appetibili per gli investitori.
Commercio estero: surplus a 54,9 miliardi nel 2024
Sul fronte macroeconomico, il commercio estero italiano continua a mostrare un saldo positivo. Secondo le prime stime per il 2024, il surplus della bilancia commerciale è salito a 54,9 miliardi di euro, in miglioramento rispetto all’anno precedente.
Il risultato è frutto di una tenuta dell’export, sostenuto dalla domanda di beni strumentali e dal comparto agroalimentare, a fronte di un rallentamento delle importazioni legato alla contrazione dei prezzi dell’energia.
Se da un lato il rafforzamento dell’avanzo commerciale contribuisce alla solidità del sistema economico, dall’altro la frenata dell’attività manifatturiera in alcuni settori rappresenta un elemento di incertezza per i prossimi mesi.
Il calo dei tassi sui mutui, il debutto del BTP Più e il rafforzamento del saldo commerciale offrono un quadro complessivamente positivo per l’economia italiana, seppur con alcune incognite legate alla dinamica della crescita e alle politiche monetarie future. L’attenzione resta alta sui prossimi interventi della BCE, con gli analisti che si aspettano un primo taglio dei tassi nel corso del 2024.