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Meta prepara la rimozione degli under 16 in Australia

- di: Marta Giannoni
 
Meta prepara la rimozione degli under 16 in Australia
Un giro di vite senza precedenti: da Instagram a Facebook passando per Threads, tutti i profili sotto i 16 anni verranno tagliati in anticipo.

A partire dal 4 dicembre la società guidata da Mark Zuckerberg inizierà a bloccare e rimuovere gli account degli utenti australiani con meno di 16 anni. La misura precede l’entrata in vigore del divieto formale fissato per il 10 dicembre 2025 e rappresenta uno dei provvedimenti più severi mai applicati da un Paese occidentale ai social network.

Le comunicazioni stanno già arrivando via e-mail, SMS e notifiche in app: il messaggio informa che i profili verranno disattivati e che gli utenti minorenni hanno due settimane per scaricare o eliminare i propri dati. Messenger, per ora, rimane escluso dal provvedimento.

Le cifre e la portata del provvedimento

La misura coinvolgerà circa 350.000 account su Instagram e oltre 150.000 su Facebook riconducibili alla fascia 13-15 anni. Meta procederà in ordine di probabilità: prima saranno rimossi i profili che, secondo i suoi algoritmi, hanno maggiore probabilità di appartenere a utenti sotto la soglia dei 16 anni.

La società ha chiarito che una quota di utenti potrebbe risultare maggiorenne ma finire ugualmente nel filtro. È previsto quindi un percorso di riconoscimento per contestare la chiusura.

Come funzioneranno verifiche e ricorsi

Gli adolescenti che si ritengono maggiori di 16 anni dovranno ricorrere a un sistema di verifica dell’età basato su due strumenti: un video-selfie per l’analisi biometrica oppure la scansione di un documento ufficiale. Le verifiche saranno gestite da una società specializzata nella stima dell’età con intelligenza artificiale, che ha assicurato che i dati biometrici non verranno conservati.

In caso di conferma di età inferiore ai 16 anni, l’utente potrà lasciare un contatto per la futura riattivazione dell’account una volta raggiunta l’età minima.

Perché l’Australia ha scelto la soglia dei 16 anni

Il governo australiano ha giustificato il provvedimento con l’obiettivo di proteggere la salute mentale, limitare l’esposizione dei più giovani a contenuti pericolosi e ridurre l’impatto dei social sulla crescita emotiva e cognitiva degli adolescenti. Il Paese sarà il primo al mondo a introdurre un limite così elevato per l'accesso alle principali piattaforme digitali.

Il quadro normativo punta a costringere le piattaforme a sviluppare sistemi più rigorosi di verifica dell’età e a garantire ambienti più sicuri per gli utenti più giovani.

Le critiche: privacy, errori e isolamenti digitali

Esperti indipendenti hanno sollevato dubbi sull’affidabilità dei sistemi di stima dell’età basati su IA, che presentano margini di errore significativi, soprattutto nella soglia 15-17 anni. Uno degli studi citati indica che quasi un sedicenne su sette rischia un falso negativo.

Le perplessità riguardano anche la privacy: sistemi di scansione facciale e raccolta di documenti identificativi potrebbero aprire scenari delicati in termini di protezione dei dati personali.

Altre critiche provengono da associazioni per i diritti digitali, secondo cui un divieto generalizzato potrebbe spingere i ragazzi verso piattaforme meno controllate, con rischi ulteriori. Il timore è che la misura generi una forma di “isolamento digitale” per migliaia di adolescenti.

L’impatto internazionale e i possibili effetti in Europa

La decisione australiana sta già alimentando il dibattito globale: diversi Paesi stanno valutando provvedimenti simili. Anche nell’Unione europea, dove vigono normative come il Digital Services Act e il GDPR, il tema della verifica dell’età sta assumendo un peso crescente. La mossa australiana potrebbe dunque aprire una nuova stagione regolatoria.

Cosa cambia per genitori e famiglie

Per le famiglie australiane il calendario è molto stretto. I giovani tra 13 e 15 anni che riceveranno la notifica avranno due settimane per esportare i dati e per decidere se cancellare il profilo o sospenderlo fino al compimento dei 16 anni. Durante questo periodo, Meta consiglia ai genitori di accompagnare i figli nella gestione della transizione e di valutare alternative più sicure per la socialità online.

Le sfide tecnologiche per Meta

La rimozione di centinaia di migliaia di account sulla base dell’età presenta una complessità tecnica notevole: i sistemi automatici possono sbagliare e quelli biometrici generano dubbi sulla privacy. Meta ha ammesso che il rispetto della normativa sarà un processo “complesso e multilivello”.

L’azienda ha anche sottolineato che, per garantire una verifica dell’età davvero accurata, sarebbe più efficace un sistema integrato negli app store o nei dispositivi, anziché delegare tutto alle piattaforme social.

L’Australia inaugura una fase inedita

Con il nuovo provvedimento l’Australia inaugura una fase inedita: i social non saranno più luoghi aperti a tutti, ma spazi regolati e soggetti a stringenti controlli anagrafici. L’efficacia reale della misura dipenderà dalla capacità delle piattaforme di garantire verifiche affidabili e dalla sensibilità delle famiglie nel guidare i propri figli in un rapporto più sano con il digitale.

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