Mercati: stasi, sorprese e contrasti tra Cina, Giappone ed Europa

- di: Matteo Borrelli
 

La scena economica globale mostra segnali misti tra stabilità e sorprese. Dalla Cina al Giappone, passando per l'Europa, ogni regione offre uno spaccato interessante sui tassi d'interesse, inflazione e dinamiche dei prezzi.

Cina: tassi invariati per frenare la volatilità dello yuan
La banca centrale cinese ha deciso di mantenere i tassi di interesse fermi, come previsto dagli analisti, rinviando un eventuale intervento monetario. Questa scelta mira a stabilizzare il mercato valutario dopo l'indebolimento recente dello yuan.
Il tasso sui prestiti a un anno resta al 3,10%, mentre quello a cinque anni rimane al 3,60%. Il primo incide sulla maggior parte dei prestiti in Cina, mentre il secondo è fondamentale per determinare i costi dei mutui. L’attenzione si sposta ora alle prossime mosse della banca centrale, in un contesto di equilibrio delicato tra crescita economica e stabilità finanziaria.

Giappone: inflazione in crescita e pressioni sui prezzi
Nel Sol Levante, l'inflazione accelera a novembre, segnalando un aumento generale dei prezzi al consumo del 2,9% rispetto all’anno precedente, contro il 2,3% di ottobre. Al netto dei prodotti alimentari freschi, il tasso di crescita si attesta al 2,7%, con un incremento mensile dello 0,6%.
Tra le componenti principali, i prezzi dell'energia sono saliti del 6%, mentre i prodotti alimentari freschi hanno registrato un aumento dell'8,7%, mostrando un’accelerazione significativa rispetto al mese precedente. Anche l'inflazione di fondo, che esclude cibo fresco ed energia, è in rialzo al 2,4%, a conferma di una pressione graduale ma costante.

Regno Unito: vendite al dettaglio sotto le aspettative
Dall’altra parte del mondo, il Regno Unito mostra segni di rallentamento nel settore retail. A novembre, le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,2% su base mensile, un risultato modesto rispetto al +0,5% previsto. Su base annuale, l’incremento si ferma allo 0,5%, anch’esso inferiore alle aspettative (+0,8%).
Le vendite core, che escludono i carburanti, segnano un lieve miglioramento con un +0,3% rispetto al mese precedente, ma il dato annuale resta piatto (+0,1%), ben al di sotto del +1,6% registrato in ottobre.

Germania: prezzi alla produzione in recupero inaspettato
In Germania, i prezzi alla produzione sorprendono gli analisti con un incremento annuo dello 0,1% a novembre, invertendo il calo dell’1,1% registrato in ottobre. Le stime prevedevano una contrazione dello 0,3%, ma l’incremento mensile dello 0,5% supera le attese del mercato (+0,3%).
L’energia, elemento chiave dell’aumento, ha segnato un rialzo dell’1,8% su base mensile, sebbene rimanga in calo del 2,4% rispetto all'anno precedente.

Uno sguardo complessivo
Queste dinamiche regionali dipingono un panorama economico frammentato: la Cina si muove con cautela per proteggere la stabilità, il Giappone combatte un’inflazione crescente, mentre in Europa si alternano segnali di debolezza e sorprese positive. Le prossime mosse delle banche centrali e i dati economici futuri saranno cruciali per capire come si evolveranno i mercati globali.

 
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