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Settimana degli occhi puntati: inflazione Uk, verbali Fed e dati Pmi

- di: Matteo Borrelli
 
Settimana degli occhi puntati: inflazione Uk, verbali Fed e dati Pmi
Inflazione UK, verbali Fed e Pmi: settimana chiave (18–23 ago 2025)
Una danza frenetica tra mercati, banche centrali e indicatori globali: settembre potrebbe cambiare tutto.
 

In attesa dell’inflazione UK: variabile scottante di mercoledì 20 agosto

Lunedì la settimana parte su toni mesti con la bilancia commerciale dell’Eurozona (giugno) e l’analogo indice immobiliare USA (NAHB); il giorno dopo — 19 agosto — solo America in scena con edilizia e scorte petrolifere.

Il primo grande appuntamento è fissato per mercoledì 20 agosto: i dati sull’inflazione di luglio nel Regno Unito, attesissimi, potrebbero essere il detonatore dei mercati. L’Office for National Statistics ha programmato la pubblicazione per le 7:00 del 20 agosto. Il livello atteso? Non ancora chiaro, ma i mercati sono sulle spine, perché i prezzi hanno già stupito al rialzo negli ultimi mesi: a giugno il tasso annuo del CPI era al 3,6 %, con core al 3,7 %. Se la salita prosegue, l’incertezza tra BoE e investitori crescerà.

Sempre mercoledì, occhi sul Medio Oriente delle banche centrali: arrivano i verbali del meeting Fed del 17–18 giugno, che saranno illuminanti. Già pubblicati in settimana in lingua ufficiale, mostrano che solo “pochi” esponenti erano favorevoli a tagli immediati, mentre la maggioranza resta cauta aspettando dati più chiari. L’attuale tasso di riferimento è fermo al 4,25–4,50 %, e le previsioni indicano al massimo due riduzioni da qui a fine anno. Insomma, l’atmosfera resta prudente.


Giovedì 21: dai Pmi alla fiducia USA

Giovedì si scalda con la pubblicazione degli indici Pmi: in Giappone arriverà il composito, in Europa e UK manifattura e servizi, negli USA perfino le vendite di case esistenti e l’indice della Fed di Filadelfia.

I numeri recenti parlano:

  • Giappone, il Pmi manifatturiero è tornato sotto soglia di crescita: a luglio si è fermato a 48,8.
  • Eurozona, il Pmi manifatturiero è salito a 49,8 a luglio, migliorando rispetto al 49,5 di giugno e segnando la contrazione minore in tre anni.
  • Il dato composito, che coniuga manifattura e servizi, è previsto intorno a 50,9.

In sintesi, mentre la produzione industriale arranca, i servizi — più resilienti nei primi sei mesi — potrebbero sorreggere le economie. Da Wall Street si attendono aggiornamenti anche su richieste di sussidi e indicatori regionali per completare il quadro USA.


Venerdì 22: prezzi, Pil tedesco, fiducia UK e Francia

La settimana chiude col botto: il Giappone diffonde l’inflazione, la Germania anticipa il Pil trimestrale, il Regno Unito svela le vendite al dettaglio e in Francia arrivano indici di fiducia.

  • Germania, già noto: il Pil tedesco nel secondo trimestre ha registrato un calo dello 0,1 % rispetto al precedente. Su base annua e dopo aggiustamenti, invece, risulta in linea con il 2024 (+0,4 %).
  • Giappone, per l’inflazione non ho dati aggiornati al volo, ma l’appuntamento è confermato nella giornata del 22.
  • UK e Francia, attendiamo i dati di fiducia e vendita, che completeranno la fotografia del sentiment nei due Paesi.

Interpretazioni e commenti

  • L’inflazione Uk potrebbe ravvivare il dibattito sulla Banca d’Inghilterra: se sale, la tentazione di una stretta torna forte.
  • I verbali Fed indicano cautela: pochi vogliono tagliare subito e la maggioranza guarda a fine anno, se la disinflazione si conferma.
  • Il ritorno del Pmi giapponese sotto 50 e la debolezza manifatturiera europea, seppur attenuata, suggeriscono fragilità strutturale: solo i servizi tengono.
  • La contrazione del Pil tedesco segna un rallentamento tangibile: non segnale di recessione, ma di decelerazione netta.

In sintesi, la settimana è un crocevia tra inflazione, domande sull’economia reale e posizioni monetarie divergenti: un’occasione perfetta per chi vuol capire chi detterà la rotta nei mesi a venire.
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