Mercati asiatici in ripresa: focus su tassi, oro e petrolio
Borse saldamente sopra la linea di galleggiamento dopo la tregua israelo-iraniana; valute stabili, materie prime contrastate.
Il quadro odierno delle Borse asiatiche, aggiornato alle 7:20 ora italiana, evidenzia rialzi diffusi ma cauti. Ecco l’aggiornamento:
- Nikkei 225 (Tokyo): +0,30%
- S&P/ASX 200 (Australia): +0,11%
- DJ Nuova Zelanda: –0,34%
- Shanghai Composite: +0,37%
- Component SZSE (Shenzhen): +0,75%
- Cina A50: +0,20%
- DJ Shanghai: +0,50%
- Hang Seng (Hong Kong): +0,78%
- Taipei Weighted: –1,42%
- KOSPI (Seul): –0,01%
- IDX Composite (Indonesia): –0,44%
- Nifty 50 (India): +0,61%
- BSE Sensex (Mumbai): +0,72%
La tregua mediorientale e il sentiment
Negli ultimi giorni, un cessate il fuoco tra Israele e Iran ha ridotto le tensioni globali. I mercati asiatici hanno mostrato segnali di stabilizzazione e moderati guadagni, soprattutto a Hong Kong e Taiwan.
Brent e WTI si attestano attorno ai 68 USD, vicini ai minimi di settimane, mentre l’oro ha registrato un leggero calo, riflettendo la minore domanda rifugio. Il Brent quota 67,97 USD/barile e il gold COMEX 3.321,80 USD/oncia.
Valute e bond: dollaro in flessione
Il dollaro si avvicina ai minimi quinquennali rispetto all’euro, indebolito dall’atteggiamento più morbido della Fed sui tassi. Questa dinamica sostiene i mercati emergenti e alimenta flussi verso le obbligazioni asiatiche: solo in Malaysia gli ingressi esteri superano 3,15 miliardi di dollari nel mese.
Focus India: boom IPO ma rischi in vista
Infrastrutture finanziarie sotto i riflettori a Mumbai, dove un’ondata di nuove IPO (1,75 miliardi di USD questa settimana, tra cui HDB Financial Services) e operazioni secondarie stanno alimentando un rally del mercato, con il Sensex in crescita del 14% in sei mesi.
Gli analisti avvertono: l’offerta azionaria potrebbe superare la domanda, in un contesto di valutazioni elevate e deflussi netti dei capitali esteri per 10 miliardi di dollari.
Hedge fund e flussi, focus su Asia
I fondi speculativi globali hanno alzato la loro esposizione nell’Asia sviluppata al massimo degli ultimi cinque anni tra il 6 e il 12 giugno, concentrandosi su Giappone, Hong Kong, Taiwan e India. Questo riflette la fiducia sulle trattative commerciali USA-Cina e la pausa tariffaria di 90 giorni.
Tuttavia, secondo il FMI, gli alti dazi potrebbero frenare la crescita del Vietnam al 5,4% nel 2025.
Materie prime in chiaroscuro
- Petrolio: Brent intorno a 67–68 USD dopo crolli superiori al 5% sulla tregua.
- Oro: leggero ridimensionamento a circa 3.321,80 USD/oncia.
- Altre commodity: gas naturale +0,85%, caffè +1,22%, mais –0,12%.
Dichiarazioni significative
“È fondamentale che la Cina apra ulteriormente ai flussi esteri per rafforzare la fiducia nel lungo termine”, ha affermato Howard Marks, cofondatore di Oaktree.
“Possibile inflazione dovuta ai dazi” e “dato dipendente l’opportunità di un taglio dei tassi sull’estate”, ha dichiarato Jerome Powell, presidente della Fed.
Un atteggiamento prudente ma positivo
I mercati asiatici mantengono un atteggiamento prudente ma positivo: la tregua in Medio Oriente ha ridotto l’incertezza geopolitica, le valute emergenti restano stabili, mentre materie prime e bond offrono supporto.
Sul fronte macro, tuttavia, le Borse emergenti – in particolare l’India – presentano richiami e rischi in un contesto di alta offerta azionaria. Conflitti geopolitici, mosse tariffarie e la direzione dei tassi Fed restano elementi chiave da monitorare nelle prossime settimane.