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Meloni in Senato: “Sosterremo l’Ucraina per il tempo necessario”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni in Senato: “Sosterremo l’Ucraina per il tempo necessario”

Giorgia Meloni sarà oggi in Senato per un’informativa in vista del Consiglio europeo di Bruxelles. Nel suo intervento, la presidente del Consiglio ribadirà il sostegno italiano all’Ucraina “per il tempo necessario”, confermando la linea dell’esecutivo sulla guerra in corso e sottolineando la necessità di mantenere un Occidente compatto.

Meloni in Senato: “Sosterremo l’Ucraina per il tempo necessario”

La maggioranza ha già preparato una risoluzione in cui si afferma l’impegno dell’Italia a continuare l’assistenza a Kiev, ma senza l’invio di truppe italiane sul campo. Meloni, inoltre, intende porre paletti chiari al piano di riarmo voluto dalla presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, e rilanciare l’idea di estendere l’articolo 5 della NATO all’Ucraina.

Unità dell'Occidente e sforzi diplomatici

Al centro dell’intervento di Meloni ci sarà l’importanza di mantenere uniti i paesi occidentali nel sostegno a Kiev, evitando divisioni che potrebbero indebolire la risposta alla Russia. La premier intende anche sostenere gli sforzi diplomatici in corso, con particolare attenzione all’iniziativa di Donald Trump, che sta cercando di mediare una tregua tra Mosca e Kiev.

Meloni, tuttavia, esprimerà cautela riguardo all’ipotesi di compromessi che possano risultare penalizzanti per l’Ucraina e ribadirà la necessità di un impegno europeo coordinato, senza ambiguità sul rispetto del diritto internazionale.

No a truppe italiane sul campo, ma sostegno militare garantito
La posizione del governo italiano è chiara: niente soldati italiani sul terreno, ma il sostegno a Kiev continuerà attraverso aiuti militari e finanziari. Una linea che punta a rafforzare l’esercito ucraino senza coinvolgere direttamente le forze italiane nel conflitto, evitando così un’escalation diretta con la Russia.

Questa scelta si allinea con la posizione di altri paesi europei, che escludono l’invio di truppe ma continuano a rifornire Kiev di armamenti. Meloni insisterà anche sulla necessità che l’Unione Europea mantenga un equilibrio tra aiuti militari e diplomatici, senza lasciare che la guerra diventi un conflitto senza fine.

Il nodo del riarmo europeo
Uno dei temi più delicati del prossimo Consiglio europeo sarà il piano di riarmo proposto da Ursula von der Leyen, che punta a rafforzare le capacità militari dell’UE con investimenti significativi. Meloni, pur riconoscendo la necessità di un’Europa più forte sul piano della difesa, porrà paletti chiari per evitare un aumento indiscriminato della spesa militare a discapito di altre priorità.

Il governo italiano chiederà che il piano di riarmo sia sostenibile dal punto di vista economico e compatibile con le esigenze di bilancio dei singoli Stati membri. Meloni ribadirà che l’Italia non intende impegnarsi in spese militari eccessive senza un chiaro coordinamento con gli alleati NATO e senza garanzie su un utilizzo strategico delle risorse.

La questione NATO: estendere l’articolo 5 all’Ucraina?
Un altro punto chiave che la premier porterà a Bruxelles riguarda la sicurezza dell’Ucraina nel lungo termine. Meloni proporrà di estendere l’articolo 5 della NATO (che prevede la difesa collettiva in caso di attacco a un paese membro) anche a Kiev, un’ipotesi che divide gli alleati.

L’estensione della protezione NATO all’Ucraina potrebbe fungere da deterrente contro nuove offensive russe, ma rischia di inasprire il conflitto con Mosca. La premier italiana cercherà di trovare un equilibrio tra il rafforzamento della sicurezza ucraina e la necessità di non provocare un’escalation incontrollata.

Un Consiglio europeo cruciale
L’intervento di Meloni in Senato anticipa un Consiglio europeo che si preannuncia decisivo per il futuro del conflitto in Ucraina e per il ruolo dell’Europa nella gestione della crisi. La posizione italiana resta quella di un sostegno fermo a Kiev, ma senza oltrepassare linee rosse che potrebbero trascinare il paese in un coinvolgimento diretto.

Con il conflitto che si avvicina a un punto di svolta, l’Italia si muove con prudenza, cercando di bilanciare l’impegno militare con la diplomazia, la sicurezza con la sostenibilità economica. Resta da vedere se la linea proposta da Meloni troverà il sostegno necessario tra gli altri leader europei.

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