NPL: il Market Watch di Banca Ifis dà fiducia al 'sistema Italia'

- di: Diego Minuti
 
I crediti deteriorati (NPL, nell'acronimo per Non-Perforng Loans) sono un problema per i sistemi bancari. Eppure secondo il Market Watch Npl di Banca Ifis, nonostante lo scenario macroeconomico in peggioramento determinato dall’aumento dei prezzi di energia, materie prime e beni alimentari e dall’incremento dei tassi di interesse a seguito della politica monetaria più restrittiva della Bce, la solidità del sistema Italia permetterà di mitigare i nuovi flussi di credito deteriorato.

Pubblicato il Market Watch NPL di Banca Ifis

''Oggi, più che mai – ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, Vice Presidente di Banca Ifis - il nostro Npl Meeting rappresenta non soltanto un’imprescindibile occasione di confronto tra i principali operatori del mercato, alla luce delle nuove sfide che deve affrontare l’economia italiana e globale, ma anche una preziosa risorsa per policymaker e stakeholder per comprendere il valore dell’industry degli Npl.
Un’industry che negli anni - come dimostra il nostro Market Watch - ha svolto un ruolo determinante per la stabilità del sistema finanziario e si è confermata una risorsa 1 Rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti per il Paese. Ma la gestione del credito deteriorato non è solo una questione di efficienza del business: lo sforzo collettivo deve andare nella direzione della sostenibilità, coniugando l’approccio industriale con quello improntato all’etica, che favorisca la re-inclusione finanziaria di famiglie e imprese. Siamo convinti che questa sia la vera chiave del successo per il nostro settore. Solo così potremo vincere le difficili sfide che ci attendono ed essere, davvero, Future Proof”.

I dati di Market Watch NPL - evento giunto all'undicesima edizione e che quest'anno ha visto la partecipazione di oltre 300 ospiti in presenza e circa 1000 in collegamento streaming - dicono che, dal 2022 al 2024, sono attesi 82 miliardi di euro di nuovi flussi di credito deteriorato, con un incremento di 10 miliardi, con un ritardo di 6/9 mesi rispetto a quelle sono state la previsioni formulate nel febbraio scorso e con il picco che si dovrebbe registrare l'anno prossimo.

Stando all'analisi di Banca Ifis, ci sono degli elementi di stabilità dell’economia italiana che potranno giocare un ruolo di ''mitigant''. Fattori che Market Watch indica nella ricchezza e nel modesto indebitamento delle famiglie, nella resilienza delle imprese che continuano a investire, negli interventi pubblici e, quindi, nel miglioramento della solidità e redditività delle banche che già alla fine del 2021 avevano raggiunto un Npe ratio del 4,1%1 (al di sotto quindi del target EBA del 5%). Un dato che scenderà alla fine di quest'anno al 3,2%. Quale è stato l'andamento degli NPL in Italia? Stando allo studio di Market Watch il comparto ha visto crescere l’importanza del suo ruolo, consentendo alle banche di realizzare un importante de-risking sui propri bilanci, con una stima di 357 miliardi di euro di portafogli Npe ceduti tra il 2015 e il 2022.  Anche la crescita continua dei ricavi dal 2013 al 2021 (+90% sull'intero periodo) conferma la vitalità dell’industria degli Npl, che , secondo il rapporto, proseguirà con un +9% nel 2022 e +4% nel 2023, con volumi elevati di vendita previsti (47 miliardi di euro di Npe nel 2023 e 33 miliardi nel 2024).

Nei primi 9 mesi del 2022 sono stati transati 22 miliardi di euro di portafogli Npl e Utp (dato aggiornato al 15 settembre) mentre per l’intero 2022 sono attese transazioni Npl per 35 miliardi di euro, con il mercato secondario, ormai componente di rilievo, che rappresenta il 30%. Frederik Geertman, Amministratore delegato di Banca Ifis, ha guardato, analizzandoli, ai fattori destabilizzanti effetto di crisi internazionali, come quello dell'invasione russa dell'Ucraina. ''lo scenario che ci troviamo ad affrontare - ha detto - ha subito profondi mutamenti a causa del nuovo shock dovuto alla crisi russo-ucraina, i cui effetti cominceranno a farsi sentire nei prossimi mesi. I dati del Market Watch lo confermano, stimando una dinamica di nuovi flussi di deteriorato che, seppur più lieve quest’anno, arriverà a 82 miliardi di euro nel triennio 2022-2024, con un incremento di 10 miliardi rispetto alle precedenti previsioni di febbraio. Aiuteranno, però, ad attenuare l’impatto, il risparmio delle famiglie, la liquidità delle imprese e la solidità e redditività delle banche. Queste ultime hanno infatti realizzato un importante lavoro di de-risking sui propri bilanci e lavorano per un ulteriore miglioramento degli Npe ratios.
Questo è possibile grazie all’industria italiana di investimento e servicing degli NPL che si è dimostrata particolarmente vitale anche nel confronto con quella europea, svolgendo un ruolo cruciale per la stabilità del sistema. Dobbiamo oggi
- ha aggiunto Geertman -  guardare al futuro con l’ambizione di svolgere al meglio il nostro compito a supporto dell’economia reale, continuando a fare investimenti, tutelando la redditività e puntando su innovazione, nuove tecnologie e formazione delle persone''. L'appuntamento di Cernobio di Banca Ifis ha visto, come sempre, tra interventi e partecipazioni alle tavole rotonde, contributi di elevato livello, quali quelli di Lucrezia Reichlin, della London Business School; di Paola Severino, Presidente SNA & Vice Presidente Università Luiss Guido Carli; Giovan Battista Sala, Titolare Servizio Supervisione Bancaria 2 della Banca d’Italia;  di Elena Goitini Ad di BNL BNP PARIBAS; di Giuseppe Castagna, Ad di Banco BPM; di Corrado Passera, Founder & Ad di Illimity; John Priest, MD - Head of COAC Europe & Australia di Cerberus; di Eric Clause, Executive Vice President di PIMCO; di Claus Spedtsberg, Presidente del FENCA, e di  Katia Mariotti, CEO di Ifis NPL Investing.  che hanno discusso de “Le sfide dello scenario macro economico per investors e servicers: le esperienze internazionali”.


Dal Market Watch NPL sono emersi, oltre quelli già citati, molti elementi meritevoli di riflessione. Tra i quali quello che nel 2022 sono attesi 35 miliardi di transazioni Npl, con il mercato secondario ormai componente di rilievo (30% dei volumi complessivi) che si è sviluppato nel tempo raggiungendo un GBV (totale lordo) transato di 48 miliardi di euro nel periodo 2015-2021 e nel 2022 contribuirà con altri 10 miliardi). Al momento, dice ancora il rapporto, non si rileva sui deal 2022 l’effetto di inflazione e aumento dei tassi: ''Lo stock stock di Npe in Italia è diminuito dai 361 miliardi di euro del 2015 a 321 miliardi del 2021, grazie alla gestione operata da banche e servicer. Nell’anno in corso si stima un aumento fino ad arrivare a un ammontare complessivo di 377 miliardi di euro nel 2024, a causa dell’atteso incremento dei flussi di deteriorato e della riduzione dei tassi recupero, soprattutto su ticket di maggiori dimensioni e crediti secured che richiedono tempi di recupero più lunghi: 62 miliardi di euro il volume previsto sui libri bancari e il resto ceduto agli investitori che continuano a giocare un ruolo importante nella stabilità del sistema finanziario''.
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