Anp-Cia: la manovra del Governo dimentica pensionati e sanità

- di: Matteo Borrelli
 
Anp, l’Associazione pensionati della Cia– Agricoltori Italiani attacca la legge di Bilancio, affermando “che dimentica i pensionati e lascia a secco la sanità, riservando agli anziani assegni non dignitosi con aumenti irrisori di 3 euro al mese per le minime e tagliando ancora il Servizio sanitario nazionale con solo 460 milioni di euro disponibili”.
Per l’Anp-Cia la manovra non guarda ai bisogni veri delle persone. “Come dimostra - continua l’organizzazione - anche la mancanza di nuove risorse per la non autosufficienza, la riduzione del finanziamento della carta ‘Dedicata a te’ per l’acquisto dei beni di prima necessità, i cali previsti per i Comuni con effetti diretti sull’efficienza dei servizi per le comunità
”.
Per l’Anp-Cia, “se negli ultimi due anni l’inflazione molto alta aveva spinto gli assegni grazie alla rivalutazione automatica, nel 2025 l’inflazione da recuperare sarà soltanto dello 0,8%, come ha confermato il decreto del Ministero dell’Economia e del Lavoro, certificando un aumento anche più basso di quanto stimato negli ultimi mesi”. Il risultato di tutto ciò, ribadisce l’organizzazione dei pensionati, è una perdita sostanziale delle retribuzioni.
Critiche anche sulla questione fisco, affermando che non si prevede alcuna diminuzione del carico fiscale per le pensioni, “che sono le più tassate d’Europa". Il tutto a fronte di una perdita del potere d’acquisto certificato dall’Inps pari al 15,7% in dieci anni”.
Ancora, per Anp, nella manovra è assente ogni riferimento all’Ape Sociale per gli agricoltori, a cui non viene riconosciuto il lavoro usurante; mentre si conferma l’Opzione donna in formato selettivo, come l’anno scorso, già considerata non conveniente se non punitiva verso le lavoratrici, ma con un ulteriore peggioramento delle condizioni di calcolo per l’accesso alla pensione anticipata (Quota 103 in versione contributiva).
Sulla sanità, Anp-Cia protesta che continua la tendenza al definanziamento, “quando all’opposto bisognerebbe investire per uscire dall’emergenza e migliorare le strutture ospedaliere, istituire le case di comunità sui territori e affrontare il tema del personale sanitario, oggi carente nel numero, migliorandone le condizioni di lavoro a cominciare dagli stipendi”. 
“Anp-Cia – dichiara il presidente nazionale Alessandro Del Carlo - auspica che il Parlamento modifichi gli orientamenti attuali su pensioni, sanità e politiche sociali per garantire diritti e dignità, in primis ai soggetti più fragili e meno abbienti”.
Il decalogo dell’organizzare è sostenere la rivalutazione piena di tutte le pensioni e aumentare le minime almeno a 800 euro; modificare l’Opzione donna in senso migliorativo; istituire la pensione base per i giovani. “Soprattutto, significa aumentare sensibilmente le risorse destinate al Servizio sanitario nazionale e assicurare il diritto d’accesso a tutti i cittadini, partendo dagli anziani residenti nelle aree interne e rurali del Paese”.           

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