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La Lega ancora all'attacco del governo: ormai è strategia

- di: Redazione
 
La Lega ancora all'attacco del governo: ormai è strategia
La Lega - di cui Matteo Salvini garantisce ad ogni occasione l'appoggio convinto, quasi entusiastico al presidente del consiglio Mario Draghi - oggi ha scritto una nuova pagina della sua strategia che sembra mirare a sgretolare lentamente, ma inesorabilmente, la base di certezze di cui il Governo pensa di godere.

la Lega continua ad attaccare il Governo

L'occasione è stata costituita, in commissione Affari generali della Camera, dall'esame del decreto Covid, di cui domani è previsto l'approdo in aula. I commissari leghisti hanno presentato un emendamento per cancellare il Green pass il 31 marzo, in coincidenza con - si spera - l'ultima proroga dello stato d'emergenza.

Una mossa che non sappiamo sino a quanto abbia sorpreso gli alleati (ma lo sono ancora?), ma che certo ha mandato in frantumi il fronte della maggioranza (stesso interrogativo di prima: ma esiste ancora?).
La Lega, all'ennesimo triplo salto mortale politico all'indietro e arrivo in spaccata, ha ottenuto l'appoggio di Fratelli d'Italia (che non si sono fatti sfuggire la ghiotta occasione, che è stata offerta su un piatto d'argento da quello che, al momento, dovrebbe essere il loro antagonista naturale a destra) e di Alternativa (il troncone di ex Cinque Stelle, evidentemente memore o nostalgico dei tempi passati, quello del governo giallo-verde). Contro hanno votato Pd, Cinque Stelle, Leu, Forza Italia e Italia Viva.

Insomma, l'ennesima prova di forza che Salvini ha voluto intavolare con la maggioranza che sostiene il governo, di cui dovrebbe fare ancora parte, nonostante una adesione a corrente alternata, che sembra essere dettata da decizioni di pancia più che di testa.

È la conferma che a Matteo Salvini servono occasioni per marcare il suo modo discrasico di fare politica in questo preciso momento storico in cui il cuore lo spinge a tornare a fare opposizione (perché, quando è andato al Governo, non è che la cosa gli sia riuscita granché bene, osannato solo dai suoi) e la consapevolezza che non può lasciare il potere in mani che non siano anche le sue.
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