Significativo aumento salariale per oltre un milione di lavoratori edili

- di: Jole Rosati
 

Accordo raggiunto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’edilizia

Le principali organizzazioni sindacali e datoriali del settore edile hanno siglato un’intesa preliminare sulla parte economica del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per l’industria e le cooperative dell’edilizia. L’accordo interessa oltre un milione di lavoratori e prevede un incremento salariale complessivo di 180 euro al primo livello, distribuito in tre tranche: 80 euro a partire dal 1° febbraio 2025, seguiti da due aumenti di 50 euro ciascuno il 1° marzo 2026 e il 1° marzo 2027. Questo adeguamento mira a compensare l’inflazione, con un recupero stimato dell’11% 

Dettagli dell’accordo
L’intesa è stata raggiunta tra le associazioni datoriali Ance, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro e i sindacati Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil. Il contratto avrà validità fino al 30 giugno 2028. Tuttavia, l’accordo è subordinato alla firma, entro il 28 febbraio 2025, di ulteriori intese su temi quali il catalogo formativo nazionale, la sorveglianza sanitaria, la denuncia unica edile e l’F24, la trasferta nazionale e il lavoro straordinario 

Dichiarazioni delle parti coinvolte
Le parti sociali hanno sottolineato l’importanza di questo accordo nel rafforzare le relazioni industriali nel settore edile. In una dichiarazione congiunta, hanno affermato: “Si conferma con questo accordo il valore importante delle relazioni industriali del settore. Ancora una volta le parti sociali scelgono la strada della regolarità e legalità attraverso lo strumento delle casse edili” 
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta, evidenziando il ruolo fondamentale del contratto nazionale nel garantire equità e qualità nelle relazioni industriali. Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha definito l’accordo "molto positivo", sottolineando che la contrattazione collettiva rimane la via principale per incrementare le retribuzioni senza interventi legislativi che possano compromettere l’autonomia negoziale delle parti sociali 

Prossimi passi
Le parti si sono impegnate a finalizzare gli accordi su ulteriori aspetti normativi entro il 28 febbraio 2025. Tra questi, particolare rilievo assumono la definizione della denuncia unica edile e l’utilizzo del modello F24, strumenti considerati cruciali sia per la semplificazione delle procedure che per il contrasto al lavoro irregolare 
Questo accordo rappresenta un passo significativo per il settore edile italiano, offrendo un sostegno concreto ai lavoratori in un contesto economico caratterizzato da sfide e incertezze.

Nella foto i leader nazionali del sindacati: da sinistra Luigi Sbarra (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil) e Maurizio Landini (Cgil).


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