Istat: migliora il potere d’acquisto delle famiglie nel II trimestre 2021, su consumi e investimenti

- di: Giuseppe Castellini
 
Il reddito disponibile delle famiglie italiani e il loro potere d’acquisto hanno segnato nel secondo trimestre 2021 lievi aumenti, frenati dall’aumento dei prezzi al consumo, mentre la crescita sostenuta dei consumi finali ha sospinto al ribasso la propensione al risparmio, rimasta tuttavia a livelli superiori a quelli registrati prima della crisi. La quota di profitto e il tasso di investimento delle società non finanziarie si sono leggermente ridotte rispetto al primo trimestre dell’anno in corso. Lo rileva l’Istat, evidenziando che "il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto dello 0,5% rispetto al trimestre precedenteLa dinamica dei prezzi (+0,4% rispetto al primo trimestre dell’anno il deflatore dei consumi finali delle famiglie) ha frenato l’incremento del potere d’acquisto, aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente".

Istat: sale il potere d'acquisto delle famiglie italiane nel secondo trimestre 2021

In termini tendenziali, il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto è aumentato, tra il II trimestre 2021 e lo stesso trimestre del 2020, del 5,2%, mentre il reddito disponibile lordo del 6%. Sempre facendo il confronto tra il II trimestre 2021 e quello 2020, la spesa per consumi finali delle famiglie è cresciuta del 15,2%, mentre gli investimenti sono saliti del 57,4%.

Il quadro dell’Istat si completa con i dati delle famiglie consumatrici relativi al I semestre 2021, confrontati con quelli dell’analogo semestre 2020: il reddito disponibile è cresciuto del 3,2%, il potere d’acquisto del 2,8%, la spesa per consumi finali del 5,2% e gli investimenti fissi lordi del 36%.
Quanto alle imprese non finanziarie, nel secondo trimestre del 2021 la loro quota di profitto è stata pari al 42,2%, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente ma +26% rispetto al II trimestre 2020. Nello stesso trimestre, il tasso di investimento delle società non finanziarie è stato del 22,2%. L’indicatore risulta sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente (-0,1 punti percentuali, ma +35,4% su base annua e +20.6%% nel semestre).

L’Istat centra la sua attenzione anche sui conti pubblici. Nel secondo trimestre 2021 l’indebitamento netto delle Pubbliche amministrazioni (Ap) in rapporto al Pil è stato pari al -7,6%, mentre nello stesso periodo dell’anno precedente risultava pari al -12,9%.
Il saldo primario delle Ap (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -3,6% (-8,7% nel secondo trimestre del 2020). Il saldo corrente delle Ap è stato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -1,0% (-8,0% nel secondo trimestre del 2020).
Notizie della stesso argomento
Trovati 77 record
Pagina
10
18/07/2024
Sella Sgr presenta l’impatto delle attività del fondo Investimenti Sostenibili
18/07/2024
Le applicazioni di AI spingono le prospettive di fatturato e profitti di TSMC
18/07/2024
CDP, AFD e TSKB: accordo da 100 milioni per la ripresa post-terremoto della Turchia
17/07/2024
Terzo Settore, Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale: 25 iniziative avviate
17/07/2024
Intesa Sanpaolo: 2,4 miliardi per le aziende sarde grazie a "Il tuo futuro è la nostra imp...
17/07/2024
Rapporto SIAE: nel 2023 la spesa più alta di sempre (4,2 miliardi, +37% sul 2022)
Trovati 77 record
Pagina
10
Il Magazine
Italia Informa n° 3 - Maggio/Giugno 2024
Newsletter
 
Iscriviti alla nostra Newsletter
Rimani aggiornato su novità
eventi e notizie dal mondo
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli