Istat: "Crescita del PIL oltre le attese nel secondo trimestre: +2,7%"

- di: Daniele Minuti
 
L'Istituto nazionale di statistica ha stimato un rimbalzo più positivo delle precedenti previsioni per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo italiano nel secondo trimestre dell'anno in corso: il PIL, espresso in valori concatenati mantenendo come anno di riferimento il 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è salito infatti di 2,7 punti percentuali rispetto al trimestre che lo ha preceduto e del 17,3% in termini tendenziali.

Un risultato molto più importante rispetto alle stime degli analisti di poco tempo fa, che avevano previsto una salita di 1,3 punti percentuali su base trimestrale e di 15,6 punti percentuali su base annuale. Il secondo trimestre dell'anno in corso ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto a quello precedente e rispetto al trimestre corrispondente del 2020: la variazione congiunturale registrata dall'Istat "è la sintesi di una sostanziale stazionarietà dei valori aggiunti nei comparti di agricoltura, silvicoltura e pesca e della crescita nei settori dell'industria e in quello dei servizi".

Per quanto riguarda la domanda, molto positivo il contributo dato dalla componente nazionale, al lordo delle scorte, che da quella estera netta, con la variazione acquisita nell'anno in corso che registra una crescita di 4,8 punti percentuali.

"Dopo un primo trimestre del 2021 in lento recupero" - spiega l'Istat nel commento ai dati raccolti - "il secondo trimestre dell'anno in corso mostra come l'economia italiana abbia registrato una crescita molto forte: questo risultato ha beneficiato in particolare di un'importante ripresa del settore dei servizi di mercato, che è stato di certo il più penalizzato dalla crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, di una crescita forte dell'industria e di una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda l'agricoltura. L’incremento tendenziale eccezionalmente marcato del Prodotto Interno Lordo deriva però dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2020 in corrispondenza dell’apice della crisi sanitaria ed economica".
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