Dall'Istat emerge il pessimismo di famiglie e imprese sull'economia

- di: Redazione
 
E' un'Italia pessimista quella che guarda alla situazione economica. Un giudizio segnato dalla cupezza che unisce sia le famiglie, che le imprese, a sottolineare la gravità che si percepisce della situazione generale. Il quadro che l'Istat ha tracciato dice proprio questo, rappresentando una ''dinamica negativa per il secondo mese consecutivo e raggiunge il livello più basso da maggio 2013''.

Istat: pessimismo di famiglie e imprese sull'economia

Una valutazione che è conseguenza della percezione che il futuro non consentirà di risparmiare e, quindi, di non potere pensare all'acquisto di beni durevoli, ''seguite - dice l'istituto nel suo rapporto - da giudizi in deterioramento sia sulla situazione economica personale sia su quella del Paese".

Se questo è l'approccio delle famiglie, non è che le imprese giudichino in modo molto diverso la situazione. Infatti l'Istat certifica che per il quarto mese consecutivo la fiducia continua a calare, con il relativo indice che è sceso da 105,1 a 104,5. E questo calo è generalizzato: nel settore manifatturiero l'indice scende a 100,4 da 101,2; nelle costruzioni da 159,5 a 157,5; nel commercio al dettaglio, da 110,5 a 108,7.
Non meno preoccupante la situazione in cui vivono i pensionati italiani, con il 32,8% che hanno un assegno mensile inferiore a mille euro. La media dei redditi da pensione - secondo le analisi dell'Osservatorio Istat sulle prestazioni pensionistiche - è di 19.443 euro l'anno. Ma quasi 5,3 milioni di persone percepiscono meno di mille euro e di esse la maggior parte (3,38 milioni) sono donne.

Secondo i dati dell'Inps, a fine 2021, in Italia c'erano 16,1 milioni di pensionati, con una spesa per l'Istituto di 313 miliardi. Il gruppo più numeroso di pensionati è costituito dai titolari di pensioni di vecchiaia (nelle quali sono comprese anche le anticipate): 11.263.961, di cui 3.131.469 (il 28%) sono anche titolari di trattamenti di altro tipo. I pensionati di invalidità previdenziale sono circa un milione, il 49% dei quali cumula pensioni di tipo diverso.

Nel Nord si concentra il 47,8% dei pensionati e il 50,8% della spesa (157,93 miliardi). Il reddito da pensione pro capite al Nord è pari in media a 20.723 euro a fronte dei 20.640 del Centro e dei 17.065 del Mezzogiorno.
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