Istat: "Per la prima volta, in Italia i lavoratori autonomi scendono sotto i 5 milioni"

- di: Daniele Minuti
 
L'impatto che la crisi sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 ha avuto sul mondo del lavoro in Italia è stato devastante e nonostante la situazione stia lentamente migliorando, di pari passo con quella epidemiologica, ci sono ancora settori fortemente in sofferenza come quello dei lavoratori autonomi.

Stando all'ultima analisi dell'Istat, per la prima volta dall'inizio delle rilevazioni (quindi dal 1992), nel primo trimestre dell'anno gli occupati indipendenti nel nostro paese sono scesi sotto la quota simbolica dei 5 milioni, più precisamente fermandosi a 4,9 milioni di unità.

Rispetto ai primi tre mesi del 2020, gli indipendenti sono quindi calati del 6% (-2% rispetto al quarto trimestre 2020). Il crollo riguarda le posizioni a tempo pieno e gli autonomi che non hanno dipendenti: un fattore rilevante è stato il cambio delle stime sull'occupazione legato alle nuove regole dell'Unione europea, dove i lavoratori autonomi non risultato occupati se non lavorano oltre i 3 mesi. Periodo che per molti potrebbe essere stato superato per via delle misure restrittive nonostante l'attività sia sospesa solo temporaneamente.

In più, le misure emergenziali non hanno effetti concreti su questo segmento del mercato lavorativo: gli aiuti economici per partite Iva e collaboratori autonomi arrivavano dai decreti precedenti ma molti non sono stati comunque in grado di portare avanti le loro attività per diversi motivi. Le mancate tutele sono un punto fondamentale, come quelle sullo smart working che per un autonomo è a carico privato, situazione molte volte ingestibile per chi ha subito un forte calo dei redditi, in particolare i lavoratori più giovani oppure quelli che hanno appena avviato una nuova attività.

Come sottolinea anche il Sole 24 Ore, c'è inoltre da considerare tutte quelle deleghe che riguardavano il lavoro autonomo previste dal Jobs Act nel 2017 con l'obiettivo di aumentare le tutele e estendere misure di welfare a possessori di partite Iva e professionisti: ebbene, nel disinteresse generale della classe politica, tutte quelle deleghe sono ormai scadute.
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