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Istat conferma le stime sull'inflazione: prezzi a +7,9% su base annuale

- di: Daniele Minuti
 
Istat conferma le stime sull'inflazione: prezzi a +7,9% su base annuale
Prosegue inarrestabile la corsa dei prezzi nel nostro Paese e la certificazione arriva dall'Istat, che conferma le stime preliminari sull'inflazione, con i prezzi saliti dello 0,4% su base mensile e di 7,9 punti percentuali sul luglio dello scorso anno.

Istat conferma le stime sull'inflazione

Contestualmente, è ancora più rapida la crescita dei prezzi del paniere di beni alimentari, cura della casa e cura della persona, arrivato a +9,1 punti percentuali su base annuale, la maggior crescita registrata dal settembre del 1984.

L'impatto delle tensioni inflazionistiche non viene frenato dal rallentamento dei prezzi energetici registrati a luglio: la crescita degli alimentari lavorati, dei durevoli e non, dei servizi legati ai trasporti e dei vari accelera con forza, portando l'inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi e quella al netto dei beni energetici a livelli che non si registravano da giugno e maggio 1996 (componente di fondo rispettivamente a +4,1% e +4,7%).

La nota ufficiale Istat spiega: "Da una parte, infatti, rallentano i prezzi dei Beni energetici (da +48,7% di giugno a +42,9%) a causa degli Energetici regolamentati (da +64,3% a +47,9%) con i prezzi degli Energetici non regolamentati che crescono del 39,8% (da +39,9%) e decelerano i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,0% a +4,6%); dall’altra parte, accelerano i prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +8,1% a +9,5%), dei Servizi relativi ai trasporti (da +7,2% a +8,9%), dei Beni non durevoli (da +2,9% a +3,6%), dei Beni durevoli (da +2,8% a +3,3%) e dei Servizi vari (da +1,1% a +1,6%)".
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +3,8% a +4,1% e quella al netto dei soli beni energetici da +4,2% a +4,7%. Su base annua rallentano i prezzi dei beni (da +11,3% a +11,1%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +3,4% a +3,6%); si riduce, quindi, il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -7,9 di giugno a -7,5 punti percentuali)"
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