Nexi, Ferrero: "L'Italia può colmare il gap con l'Europa nell’adozione di strumenti di pagamento digitali"
- di: Redazione
La ‘cashless society’ non è più un miraggio, ma una realtà che
si afferma ogni giorno di più. I benefici del cashless, i ritardi italiani, ma anche il rapido recupero in corso, l’evoluzione
continua del settore dei pagamenti, la possibilità - che presto
diventerà certezza - che proprio in Italia si crei una PayTech
leader in Europa. Intervista a Marco Ferrero, Direttore commerciale di Nexi, la Pay Tech leader in Italia e, presto, anche nel
Vecchio Continente.
Nexi è la PayTech leader in Italia, punto di riferimento
per i pagamenti digitali nel nostro Paese e, come vedremo, in prospettiva la PayTech leader anche in Europa,
grazie alle annunciate combinazioni con Sia e con Nets.
Quali sono gli elementi chiave che determinano questa
leadership?
Si tratta di due operazioni che si collocano nel contesto del
rapido consolidamento in atto a livello internazionale ed europeo nel settore dei pagamenti digitali e che daranno vita
a un player con scala, competenze e capacità di investimento
tali da poter guidare l’evoluzione verso una cashless society,
riuscendo a servire al meglio tutti i Clienti del nuovo Gruppo in Europa: dai Cittadini agli Esercenti, dalle Banche partner
alle Aziende, dalla Pubblica Amministrazione alle Istituzioni.
Di fatto, nasce una piattaforma con scala unica e presenza in
oltre 25 paesi, tra cui i mercati europei più attraenti, in forte
crescita e sotto-penetrati. Sarà una realtà con un portafoglio
di prodotti e soluzioni completo, con particolari eccellenze nei
segmenti dell’acquiring e dell’e-commerce.
Il settore dei pagamenti è in un’evoluzione sempre più
accentuata. Può tracciare il quadro di questa evoluzione? Perché è importante il cashless, quali sono i benefici
di una ‘cashless society’? E perché il nostro Paese era
restato indietro su questo fronte, anche se sta recuperando posizioni?
Anche nel nostro Paese è in atto una trasformazione, che, senza dubbio, ha ricevuto un’ulteriore accelerazione con l’emergenza sanitaria scaturita dalla pandemia. Questo può consentire all’Italia di colmare il gap che la separa dai principali Paesi
Europei nell’adozione di strumenti di pagamento digitali: la
media UE, infatti, è pari al 50%, sul totale consumi delle famiglie, mentre quella italiana è del 26%. Il motivo di questa
differenza è principalmente un fattore culturale, ma le recenti
innovazioni tecnologiche, le nuove abitudini di consumo, l’incremento sempre più forte dell’e-commerce, stanno cambiando il modo di vendere e fare acquisti. La crescente diffusione
dei digital payments porterà vantaggi, anche economici, all’intero sistema Paese, con benefici per Cittadini, Imprese, Pubblica Amministrazione. Velocità, comodità e sicurezza, ma anche
un abbattimento del costo del contante che, secondo l’ultima
indagine della BCE, per l’Italia è pari a 7,4 miliardi annui.
Ci ha parlato di abitudini e degli effetti della pandemia
su queste: come stanno cambiando per i cittadini? Quali
incentivi potrebbero essere utili per mettere il turbo al
cashless nel nostro Paese? È d’accordo con formule come
il cash-back e la lotteria degli scontrini?
Durante la pandemia si è verificato uno scenario in cui i sistemi di pagamento digitali sono risultati ancora più indispensabili, perché hanno garantito il funzionamento dell’intero
sistema economico, e come Nexi abbiamo fatto la nostra parte
assicurando la continuità dei nostri servizi su tutta la dorsale
dei pagamenti in Italia, salvaguardano al contempo la sicurezza di tutti i nostri colleghi. All’inizio, in meno di due settimane abbiamo remotizzato il 95% del personale mantenendo
i nostri consueti livelli di servizio. Lato consumatore, invece,
si è notato un cambio di approccio allo shopping, alle spese,
ai consumi: molti Cittadini si sono affacciati all’e-commerce
per la prima volta, spinti dalla necessità contingente di non
poter uscire di casa e dall’evidenza che pagare in digitale è
più sicuro in termini di distanziamento. Inoltre gli Esercenti,
per poter incassare anche in tempi di crisi, hanno cominciato
a utilizzare metodi di incasso digitale che hanno permesso loro di vendere a distanza e in negozio con maggiori sicurezza ed efficienza. Senza dubbio il robusto e articolato
Piano Cashless messo in campo dallo Stato ha rappresentato
un elemento importante per la digitalizzazione dei pagamenti
e l’ammodernamento del Paese. Si tratta di un insieme di misure volte a incentivare sia il Consumatore che il Commerciante
nell’utilizzo dei pagamenti digitali: dal Cashback alla Lotteria
degli scontrini, fino al credito d’imposta sulle commissioni per
i Commercianti, lo Stato ha avviato un programma di incentivazione che porterà l’Italia a ridurre più velocemente il proprio
ritardo rispetto agli altri Paesi europei.
Per aumentare la diffusione dei pagamenti digitali è necessario investire anche sulle soluzioni offerte agli esercenti: quali sono le novità tecnologiche più recenti?
Senza dubbio il 2020 è stato l’anno in cui sono state messe sul
mercato le soluzioni più innovative, proprio con l’obiettivo di
aiutare gli esercenti a ripartire in un momento di grande difficoltà: come Nexi abbiamo lanciato Pay by Link, che permette
ai Commercianti di usare la posta elettronica o i canali social
per inviare ai propri Clienti un link di pagamento, cliccando il
quale questi vengono reindirizzati su un portale conforme a
tutti i protocolli di sicurezza e, qui, possono inserire i dati per
il pagamento. Oltre a questo, fino alla fine del 2021 abbiamo deciso di rinnovare l’offerta Micropagamenti, che consiste
nel rimborsare tutte le commissioni per i pagamenti sotto i 10
euro, proprio per dare ai commercianti un ulteriore supporto.
Queste due iniziative vanno ad aggiungersi ad altre che sono
risultate fondamentali per gli Esercenti: penso a Easy Delivery,
che permette di pubblicare il catalogo o il menù sulla propria
pagina social, di ricevere gli ordini e i pagamenti in loco o a
distanza, o a Easy Calendar, che consente di creare un’agenda
digitale e di offrire il servizio di prenotazione degli appuntamenti in tempo reale pagando a distanza o sul posto. Fondamentali restano anche lo SmartPOS, un vero e proprio ecosistema di app che mette l’esercente nella condizione di offrire ai
propri clienti servizi digitali personalizzati, e il Mobile POS, per
gli incassi in mobilità.
Nel 2020 Nexi ha avviato con forza una nuova fase di
crescita e di sua trasformazione nella PayTech leader anche in Europa. A che punto sono le operazioni di fusione per incorporazione di Nets in Nexi e di fusione per
incorporazione di Sia in Nexi, che vi consentirebbero di
avere la scala, le risorse e le competenze necessarie per
proseguire il percorso di crescita e di innovazione come
partner di riferimento anche a livello internazionale per
cittadini, imprese, banche ed istituzioni?
Con SIA abbiamo siglato l’accordo definitivo che è in linea con il memorandum of understanding sottoscritto a fine 2020: l’operazione è soggetta all’ottenimento di autorizzazioni standard e contiamo di chiuderla entro i prossimi mesi. Per quanto
riguarda l’operazione con Nets, che ha già ottenuto l’autorizzazione incondizionata della Commissione Europea, le attività
di combinazione strategica tra i due gruppi stanno proseguendo secondo i piani annunciati. Come Nexi restiamo comunque
focalizzati nelle nostre attività principali a servizio delle nostre
Banche partner con le quale stiamo investendo per portare sul
mercato sempre le migliori novità in termini di innovazione e
sicurezza.
A proposito di innovazione, nel corso del 2020 avete
confermato il forte focus sugli investimenti in tecnologia e innovazione, con capex totali che si attestano ai
135 milioni di euro, pari al 13% dei ricavi. Cosa prevedete per gli investimenti 2021?
Nexi, già in questi anni, è stata la società che, nel mercato dei
pagamenti digitali a livello europeo, ha investito di più in tecnologia: 150 milioni annui. Le recenti operazioni societarie ci
permettono di creare una piattaforma tecnologica best-of-breed che fa leva sulla complementarità e ampia scala, sostenuta
da investimenti doppi: oltre €300 milioni di annui in IT e innovazione. Il tutto supportato dalla competenza di oltre 3mila
specialisti di prodotto e tecnologia.