Baglietto, il Ceo Deprati: "Considerare la nautica un comparto industriale virtuoso"

 
Un cantiere che opera con successo da 166 anni e che è un’eccellenza della nautica italiana nel mondo, con caratteristiche distintive che ne fanno un brand rinomato e conosciutissimo in tutto il pianeta. È il Cantiere Baglietto di La Spezia, anima di un polo nautico di primissimo livello, che fa di La Spezia una delle capitali della nautica mondiale. Abbiamo intervistato il CEO Diego Michele Deprati.

Il Cantiere Baglietto aveva chiuso un ottimo anno nautico 2019 e tutto faceva presagire risultati ancora più forti per il 2020. Poi anche la nautica italiana ha subito i contraccolpi dell’emergenza sanitaria da Covid 19, con un fermo di circa 2 mesi, più degli agguerriti concorrenti del Nord-Europa. Alla luce di ciò, come prevedete di chiudere l’anno nautico 2020, quali i contraccolpi subiti? Più in generale, come avete vissuto e vivete i limiti imposti dall’emergenza Covid?

"È stato un anno inatteso e complesso per tutti. Lo stop forzato ha sicuramente rallentato la produzione facendo slittare le consegne di alcuni mesi con indubbie ripercussioni sui risultati economici. Inoltre, le rigide norme sanitarie non hanno permesso di riprendere le lavorazioni a bordo a pieno regime. Abbiamo dovuto ridurre il numero di persone contemporanee a bordo, prevedere turnazioni. Fortunatamente non ci è mai mancato il supporto dei nostri armatori che, pur a distanza, hanno sempre mantenuto alto il loro interesse e la loro passione".

L’acquisizione del Cantiere Baglietto da parte del Gruppo Gavio, nel 2012, ha segnato un nuovo importante inizio per la storia del brand, primario nella nautica mondiale per quanto riguarda gli yacht,  ricollocandolo tra i maggiori cantieri a livello internazionale. Un Cantiere, Baglietto, la cui storia straordinaria ha inizio nel 1854 ed è notissimo in tutto il mondo come il marchio del “Gabbiano”. Quali sono i principali punti di forza di Baglietto, quale le sua vision e mission oggi?
"La nostra azienda sta vivendo un momento molto importante, di radicale trasformazione. Entro la fine dell’anno, infatti, sarà completato il processo di fusione dei marchi CCN e Baglietto che
confluiranno in un’unica società. Ne consegue, come ovvio, un processo di riorganizzazione sia a livello societario che manageriale. Presto presenteremo la nuova organizzazione che avrà l’obiettivo principale di consolidare il primato del marchio Baglietto rilanciando la gamma rinnovata nel design e nei contenuti tecnologici"
.

Grazie al gruppo Gavio, che solo in infrastrutture all’interno del cantiere di La Spezia ha investito oltre 25 milioni di euro, il sito produttivo oggi si estende già per 35mila mq, possiede una rinnovata darsena di oltre 3mila 600 mq e due banchine di 85 metri. Nei mesi scorsi è stato anche costruito un nuovo capannone, il terzo. Ma in futuro Baglietto potrebbe espandere la propria sede anche nelle aree adiacenti, attualmente di proprietà del Cssn (Centro di supporto e sperimentazione navale), in parte non completamente utilizzate. Quali sono i programmi per il cantiere nel medio periodo?
"Ai dati menzionati relativi al cantiere di La Spezia dobbiamo aggiungere il sito produttivo di Carrara con 4 nuove postazioni per imbarcazioni fino a 50m per un’estensione di ulteriori 4800 mq che si aggiungono ai 5000 mq del cantiere CCN. Consolidare il marchio e l’organizzazione, rinnovare la gamma e costruire un prodotto unico e di qualità: questi gli obiettivi chiari della proprietà. Il progetto di espansione negli spazi adiacenti è sempre valido ma le tempistiche non dipendono da noi, per ora rinnoviamo il nostro interesse nella speranza di avere presto un riscontro positivo, anche perché adesso il cantiere è in forte espansione. Al momento abbiamo 8 imbarcazioni in costruzione dai 38m ai 54m e nella stagione invernale il piazzale si arricchisce delle attività di refitting. Noi siamo una “boutique” del settore, non ricerchiamo i grandi numeri ma vogliamo mantenere la caratteristica di “piccola grande” eccellenza nel panorama della nautica mondiale".



Il Cantiere Baglietto è stato ed è tra le fila dei maggiori sostenitori dell’iniziativa “Miglio Blu”, oggetto di uno specifico protocollo d’intesa con la Regione Liguria, e anzi è stato proprio da Baglietto che, poco più di un anno fa, è stato lanciato il progetto oggi diventato realtà. Cos’è “Miglio Blu” e perché è importante?
"Il “Miglio Blu” è un progetto che nasce dalla collaborazione tra Sindaco, autorità regionali ed i cantieri che, insieme a Porto Lotti, occupano il suolo di Viale San Bartolomeo. Un miglio di strada, appunto, che racchiude tutta l’eccellenza della nautica italiana (e quindi, mondiale): da Sanlorenzo a Fincantieri passando per Gruppo Ferretti, noi e Perini Navi, tutti operiamo in questo stesso territorio. Recuperare l’area, in termini logistici e di immagine, può portare solo dei benefici per il comparto".

Dopo gli scafi Baglietto #10231 e #10232 questa estate è sceso in acqua anche il primo esemplare della serie DOM, previsto in consegna in autunno. Sceso in acqua ad Avenza e trasferito in Baglietto per il completamento dell’allestimento. Il M/Y Run Away inaugura la linea “Dom”, in alluminio, nata dalla collaborazione del cantiere con il designer Stefano Vafiadis. Quale nuovo concetto rappresenta la linea “Domus”? Quali, più in generale, le consegne di yacht previste per il 2020?
"Il mese scorso abbiamo consegnato lo scafo 10232 di 40m al suo armatore che si è goduto una lunga estate mediterranea. Nei prossimi mesi prevediamo la consegna di 3 nuove imbarcazioni: lo scafo 10231 di 54m, il M/Y Panam firmato Francesco Paszkowski Design ed il primo esemplare della linea DOM disegnato da Stefano Vafiadis, il M/Y Run Away. Quest’ultimo traduce perfettamente il concetto di residenzialità, “Domus” appunto da cui prende il nome; uno spazio privato, un luogo dove sentirsi ovunque a casa".

Siete dotati di un Codice etico e di importanti certificazioni. L’ultima in ordine di tempo riguarda il sistema di gestione per la sicurezza secondo la norma ISO 45001:2018, ottenendo dal Rina (Registro italiano navale ed aeronautico) il relativo Certificato di conformità lo scorso 20 febbraio. Cosa rappresenta per voi questo nuovo, importante traguardo?
"L’ottenimento della certificazione 45001 in materia di salute e sicurezza sul lavoro segna un nuovo importante traguardo per la nostra azienda che già nello scorso anno aveva ottenuto la certificazione ISO 9001 in materia di qualità, confermata anche quest’anno, e adottato un Codice Etico di buon comportamento aziendale. Si tratta di un’ulteriore affermazione della nostra missione, che vede nell’eccellenza produttiva, attraverso un sistema di lavoro sicuro e processi efficienti, un sistema di gestione per la realizzazione di prodotti che soddisfino appieno i sogni dei nostri clienti".

La nautica italiana, soprattutto quella di alta gamma, è da sempre protagonista nel mondo. Ma deve tenere botta a una concorrenza agguerrita, in primis da parte dei cantieri nautici del Nord Europa. Quali misure sarebbero necessarie per rafforzare la competitività del settore nautico italiano?
"Credo che il primo intervento necessario sia una semplificazione delle normative. Guardare poi alla nautica non tanto, o non solo, dal punto di vista dell’utente finale ma considerarla come comparto industriale virtuoso, da supportare perché dà lavoro a migliaia di persone e porta il primato dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo".

L’attenzione al territorio in cui opera è una caratteristica distintiva del Cantiere Baglietto. Nel 2019 vi siete avvalsi della professionalità di circa 150 aziende liguri, di cui oltre 100 sul territorio spezzino, per un valore economico complessivo di circa 7 milioni di euro. Si tratta di circa il 37% delle aziende italiane con cui il cantiere ha operato nel 2019. Quale ruolo strategico riveste il territorio nei vostro programmi per il futuro?
"Operiamo in un territorio che è oggi al primo posto nel settore della nautica da diporto, sempre più competitivo e specializzato che, pertanto, resta nevralgico per il nostro business sia in termini di forza lavoro diretta che per la catena di fornitura".

Alti standard di qualità e stile e innovazione spinta sono nel dna di Baglietto fin dalla nascita, 166 anni fa. L’innovazione è l’altra faccia della medaglia della sostenibilità. Come interpretate il concetto di Sostenibilità (ambientale, economica e sociale) e come lo declinate in concreto?
"Ecosostenibilità e tecnologia sono due elementi che oggi vanno di pari passo e che sono una la conseguenza dell’altra. L’efficienza ambientale è direttamente proporzionale agli sviluppi che il cantiere è in grado di portare avanti in ambito tecnologico. Questo elemento è infatti fondamentale e assolutamente presente in tutti i nostri progetti e diventa una conditio sine qua non per il potenziale acquirente che decide se procedere o meno nel deal. La dimensione ibrida applicata al mondo nautico conta ancora numeri molto piccoli. La motivazione risiede principalmente nei costi elevati di tale tecnologia che impattano notevolmente sul valore finale del prodotto se paragonato a soluzioni a propulsione tradizionale, è un percorso che va fatto insieme all’armatore, come, ad esempio, abbiamo avuto la fortuna di poter fare con il MY Vanadis che ci è valso anche numerosi riconoscimenti in campo internazionale. E stiamo lavorando proprio in questi giorni ad una gamma di megayacht che sarà fortemente all’avanguardia in questo senso. Ma non solo. Grande attenzione deve essere attribuita anche a tutto ciò che impatta con la vita quotidiana di bordo dell’armatore: dalla domotica alle telecomunicazioni, dal monitoraggio e controllo della temperatura interna fino all’entertainment. Rimane, dunque, un punto fermo che il prodotto nautico debba evolvere verso uno strumento sempre più a impatto zero in cui il monitoraggio costante delle emissioni atmosferiche e marine diventa una necessità. In tale contesto, Baglietto abbraccia le linee guida di Nautica Italiana e Sybass (Superyacht Builders Association), associazioni che si stanno muovendo per la promozione della tutela dell’ambiente in acqua, in terra e in aria lungo tutto il percorso della filiera, dalle materie prime al prodotto finito, fino al suo esercizio e uso. Tale fine è perseguibile attraverso la qualifica e la certificazione del prodotto, delle sue componenti, dei materiali essenziali e dei suoi processi".

Per quanto riguarda i superyacht, ai diversi modelli proposti, come la categoria delle veloci o le V-line, negli ultimi anni in Baglietto si è andata ad aggiungere anche la linea Explorer, concepita per accontentare quegli armatori, con maggiore spirito di avventura, che desiderino raggiungere mete meno tradizionali ed esplorare il mondo con maggiore autonomia. Quali sono le attuali tendenze del mercato nautico di alta gamma?
 
"Grandi volumi, beach club che consentono contatto con il mare e ampie finestrature che permettono il contatto con l’ambiente grazie all’ingresso di luce naturale sono sicuramente le richieste più frequenti da parte degli armatori e condizionano quindi i design delle imbarcazioni. Anche la scelta di una prua dritta invece che tradizionale è una tendenza stilistica. La richiesta di explorer invece rientra più nell’uso che si vuole fare della propria barca, la possibilità di poter esplorare il mondo dal mare, a latitudini diverse e temperature a volte anche proibitive è una vera e propria scelta di vita".
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