Illimity, Andrea Clamer: "Nati per finanziare le aziende che faticano a trovare credito"

 
Credito a imprese ad alto potenziale, servizi innovativi di banca diretta digitale, acquisto e gestione di crediti distressed. Tutto questo è illimity, gruppo bancario ad alto tasso tecnologico fondato e guidato da Corrado Passera per andare oltre i modelli degli istituti tradizionali e rispondere a specifiche esigenze di mercato attraverso un approccio specializzato. Una banca che continua a crescere e a svilupparsi confermando, anche in questo difficile 2020, la resilienza del proprio innovativo modello di business. illimity ha infatti di recente annunciato una joint venture in HYPE, una partnership strategica che consentirà alla banca di entrare anche nel segmento fintech dei servizi finanziari digitali. Ed è in arrivo il primo fondo UTP che verrà gestito dalla neo SGR della banca. Di UTP, e dell’evoluzione del settore Crediti Distressed, abbiamo parlato con Andrea Clamer, Head of Distressed Credit Investment and Servicing di illimity.

Il rallentamento dell’economia a causa della pandemia da Covid-19 ha già prodotto un aumento (che a fine 2020 dovrebbe attestarsi intorno al 5%) dello stock complessivo di crediti deteriorati. Ma una crescita assai più consistente è prevista per il 2021 e 2022. Dottor Clamer, dal suo punto di osservazione quali sono i segnali che stanno giungendo sia sul fronte NPL (Non performing loans) che su quello delle inadempienze probabili (UTP)? Il sistema è in grado di gestire questi incrementi?
"Gli Npe e gli Npe ratio delle banche saliranno, soprattutto quando non ci sarà più il salvagente a tempo delle moratorie sui crediti, e le banche si potrebbero trovare nella condizione di dover cedere sul mercato volumi importanti, ma ci aspettiamo che ciò accada soprattutto a partire dal 2022. È vero, dunque, che ci attendiamo una crescita degli NPE, ma è altrettanto vero che negli ultimi anni il mercato ha raggiunto una sua efficienza ed è certamente più pronto a gestire la situazione rispetto al passato, sia grazie a player specializzati in tale ambito come illimity, sia grazie a banche che sono in una situazione di solidità non paragonabile a quella delle crisi passate".

Quale impatto finale, nel caso l’aumento previsto di NPL e UTP (le stime parlano di un incremento da uno stock ancora presente nei bilanci delle banche di 322 miliardi di euro circa nel 2019 a uno di 385 miliardi nel 2021, con un’ulteriore crescita nel 2022), ci potrebbe essere nell’erogazione del credito a famiglie e imprese? Lei ha affermato che “il comprare un credito non performing e gestirlo può significare sostenere l’economia reale”.
"Illimity è nata proprio per contribuire a colmare un bisogno molto importante per il nostro Paese: finanziare le aziende che faticano a trovare credito. Questa specializzazione della banca le consente di mettere a fattor comune le diverse competenze della divisione SME e della divisione Distressed Credit Investment and Servicing, per supportare le esigenze di credito di aziende UTP. Se queste aziende non trovano il giusto supporto rischiano di ridurre l’operatività con delle forti implicazioni non solo per i creditori, ma anche per il territorio in cui l’azienda opera: posti di lavoro, indotto e più in generale tutti gli stakeholder di riferimento dell’azienda. Dall’altro lato ci sono le imprese che non ce l’hanno fatta (NPL), i cui crediti possono, tuttavia, essere gestiti in un’ottica rigenerativa, ridando vita agli asset posti a garanzia di tali crediti".

Illimity, nonostante sia operativa solo da circa due anni, ha dimostrato di essere molto attiva ed efficace nell’acquisto e nella gestione di crediti distressed corporate. Qual è la vostra strategia in generale in questo settore, che rappresenta una delle tre gambe portanti dell’attività di illimity, e in particolare nel prossimo futuro, con l’arrivo di una nuova ondata di crediti deteriorati nei bilanci bancari e quindi sul mercato finanziario per la loro gestione?
"Far ripartire le aziende in difficoltà e creare le condizioni affinché gli istituti possano tornare a fare credito in modo più sicuro, sono sfide rispetto alle quali illimity si sente di contribuire, soprattutto alla luce del nuovo contesto di incertezza che sta investendo il nostro Paese. E il mercato, oggi più che mai, ha bisogno di player specializzati, che con competenze e professionalità specifiche possano davvero aiutare le imprese a superare questa nuova crisi. Illimity è stata costruita con un modello di business fortemente innovativo e ad alto tasso tecnologico, proprio per operare in modo specializzato in specifiche nicchie del mercato del credito. Questo approccio non ci impedisce comunque di avere sotto controllo l’intera catena del valore - dalla valutazione fino al remarketing, rendendoci il primo operatore specializzato negli NPE corporate con una logica end-to-end distintiva. Un segmento di mercato su cui stiamo ponendo particolare attenzione sono gli UTP, che oggi rappresentano la sfida più importante del mondo dei distressed credit. La cessione di portafogli UTP è infatti una tendenza destinata a prendere sempre più piede, stiamo investendo da tempo in quest’area, prima solo sui single names e adesso anche sui portafogli. Per poter supportare le aziende cui fanno capo questi crediti, illimity ha affiancato alla competenza finanziaria quella tecnologica e industriale, che prevede che siano sempre i Tutor – esperti di specifici settori – a valutare ciascun caso. La differenza tra UTP e NPL, infatti, è che i primi sono crediti vivi, vanno gestiti e in questo caso la conoscenza del business è vitale perché molto spesso queste realtà devono affrontare dei processi di vera e propria ristrutturazione industriale. L’obiettivo è quello di supportare le nostre imprese capendone le difficoltà e sostenendole affinché possano tornare a esprimere pienamente il loro potenziale".

Per quali segmenti di clientela, a suo parere, sarà maggiore l’incremento dell’incidenza dei crediti deteriorati nei bilanci bancari? Quali segnali stanno giungendo in questo senso? Più specificatamente, quale impatto vi attendete nel bilancio di illimity?
"La pandemia ha colpito il sistema a livello globale, ma l’intensità dell’impatto non è la stessa su tutti i business. Tra i settori più colpiti dalla crisi vi sono certamente quello dell’hospitality e dell’entertainment, verso cui illimity però è poco esposta, per questo non ci aspettiamo rilevanti impatti sul bilancio. Il nostro approccio di investimento, inoltre, parte da una approfondita analisi dei settori e i piani delle aziende: mai come in questo momento i nostri investimenti si basano su ipotesi conservative e si concentrano su casi super selezionati, in linea con i ritorni attesi, e l’orizzonte di investimento è a lungo termine, seguendo di solito una tempistica compresa tra i quattro e i sette anni. La bontà della nostra strategia è confermata dai dati del terzo trimestre, in cui abbiamo riportato risultati in crescita in tutti i settori di attività e ci aspettiamo si svilupperanno ulteriormente, vista la crucialità che il tema del credito avrà per affrontare le conseguenze della crisi. Nei primi nove mesi dell’anno abbiamo registrato un utile netto in crescita a 24,3 milioni di euro, gli attivi hanno raggiunto i 3,4 miliardi di euro, il CET1 ratio è salito al 19,2% e la liquidità a circa 700 milioni di euro".

La vostra Neprix è una delle piattaforme emergenti. È un operatore specializzato che copre l’intera catena del valore per la gestione dei crediti non performing, dalla due diligence acquisitiva fino alla commercializzazione dell’asset. Quali sono le caratteristiche peculiari e innovative di Neprix?
"Neprix è una piattaforma innovativa, tecnologica, multidisciplinare e specializzata. L’idea alla base è la creazione di un servicer con specifiche caratteristiche e focalizzato nel corporate, che ponga grande attenzione alla qualità con un approccio “sartoriale”. I numeri sono importanti, ma il confronto con l’imprenditore è decisivo per trovare insieme una soluzione sostenibile anche in funzione delle loro necessità e tempistiche. L’uso della tecnologia è un altro aspetto fondamentale: i data scientists di illimity hanno sviluppato algoritmi che ci permettono di processare rapidamente un enorme volume di dati, la cui analisi richiederebbe altrimenti un elevatissimo impiego di tempo e risorse. Altra caratteristica alla base del modello è la specializzazione, approccio indispensabile quando i crediti hanno come sottostante contratti di leasing o immobili. Sul mercato ci sono operatori qualificati prevalentemente di due categorie. I generalisti di grande dimensione e gli specializzati di piccola dimensione. Noi grazie a Neprix puntiamo a presidiare il mercato in modo specializzato e con una dimensione che riteniamo adeguata alla corretta efficiente gestione del credito".

In questi mesi di pandemia sembra essersi registrata una forte spinta dello stragiudiziale, con i debitori che si rivolgono direttamente alla piattaforma per cercare un accordo con gli istituti di credito. Voi vi siete caratterizzati e vi state caratterizzando sempre più per gestire in modo altamente professionale il rapporto, trovare l’accordo e spesso portando a casa risultati sorprendenti. Ci può fare un quadro di questa situazione?
"Durante la chiusura dei tribunali si è assistito a un forte incremento dell’attività stragiudiziale che ci ha consentito di proseguire con la normale gestione dei crediti distressed. illimity adotta da sempre soluzioni stragiudiziali che consentono di accelerare i tempi di risoluzione e riducono la distanza tra valore di mercato e valore di realizzo. Con la riapertura dei tribunali la situazione si è normalizzata ma resta il fatto che l’approccio di illimity si mantiene favorevole alla ricerca di accordi stragiudiziali, facendo particolare attenzione a costruire relazioni positive con i creditori".

Tra gli ultimi acquisti di crediti distressed da parte di illimity c’è un’importante operazione di acquisto da UniCredit di un portafoglio di UTP per un valore nominale lordo complessivo di circa 153 milioni di euro, con il portafoglio composto principalmente da crediti di taglio medio verso il segmento piccole e medie imprese italiane attive principalmente nei settori del food & beverage, energy & utilities, real estate e costruzioni. Quale valenza strategica ha per voi questa operazione?
"L’acquisizione di questo portafoglio rappresenta la maggiore operazione di illimity nel mondo dei crediti UTP, dove ci stiamo posizionando sempre più quale player di riferimento, grazie alla sinergia tra le nostre divisioni che ci permette da un lato di presidiare tutta la filiera del processo di gestione degli UTP e dall’altro di agire in qualità di partner delle PMI italiane, riuscendo a sostenere il loro fabbisogno finanziario nel lungo periodo. L’operazione, inoltre, conferma una relazione consolidata con UniCredit sul fronte della cessione di crediti distressed. Insieme abbiamo realizzato diverse operazioni, sia nel 2019 che quest’anno, e contiamo di continuare su questa strada. UniCredit, oltre a essere un player di grande rilievo nel panorama nazionale, è una controparte molto organizzata: si distingue, infatti, per un’attenta pianificazione delle cessioni ed è stato quindi per noi naturale avviare con l’istituto una relazione di lungo periodo. Grazie a questo significativo track record, conosciamo bene le potenzialità delle asset class di riferimento e la marginalità che possiamo attenderci dai portafogli".
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