Filippo Rossi: "Una Buona Destra per una nuova destra"

- di: Redazione
 
Filippo Rossi, giornalista e animatore del Festival Caffeina, nel 2019 ha scritto “Dalla parte di Jekyll: manifesto per la buona destra”, un libro- manifesto presentato in tutta Italia, che ha avuto molto successo. Ha quindi fondato il partito Buona Destra.
Italia Informa lo ha intervistato.


Quali sono le caratteristiche di questo nuovo movimento politico?
Buona Destra è un movimento che si ispira alla destra moderata, europeista e liberale. E’ un’offerta politica di cui il Paese ha bisogno rivolta a tanti italiani che si riconoscono nei valori della destra ma sono lontani dal populismo, degli estremismi e dei sovranismi. La destra moderata in Europa è in molti paesi forza di Governo, in Francia per esempio la destra repubblicana è alleata di Macron. Lo stesso accade in Germania e in Austria. Crediamo che uno dei grandi problemi della politica in Italia è che manchi una buona destra che si contrapponga a quella sovranista che rifiuta la complessità, il dialogo sui diritti ed è incapace di governare, come ha dimostrato.

Cosa pensa del Governo Draghi?
Noi rappresentiamo la destra moderata, europeista, di governo, liberale, capace di costruire futuro e quindi siamo favorevoli al Governo Draghi, ma speriamo in un maggiore coraggio del Governo su tutti i progetti che ricostruiranno la nostra economia e disegneranno il futuro della nostra nazione. Con la nascita del Governo Draghi, ancora una volta, la politica italiana ha dovuto delegare le decisioni più importanti per il futuro del Paese ad un tecnico, perché paralizzata dalla propaganda, dai veti incrociati e dall’ incapacità. L’asse della politica si deve spostare sulla decisione, sul fare. L’Italia ha smesso di investire nel futuro. Noi dobbiamo ricominciare a pensare in grande, a pensare all’Italia come a un grande Paese con una grande storia ma anche con grande futuro e quindi più investimenti e meno spesa corrente. In questi decenni l’Italia ha investito davvero troppo poco nel futuro.

Il partito Buona Destra com’è organizzato? È radicato nelle regioni?
Ad oggi conta circa 11000 iscritti, 147 comitati locali, distribuiti in tutte le regioni e 15 comitati tematici. La rete dei comitati affronta i problemi e raccoglie le istanze dei territori, elabora strategie di sviluppo e mappa le buone pratiche di governo. I comitati lavorano con il supporto del Centro Studi per la Buona Destra, che è lo spazio elettivo d’elaborazione delle proposte che formano il programma politico del partito e il luogo di confronto con la cultura sociale, ideale e d’impresa del nostro paese migliore. Vi sono poi 77 comitati d’area coordinati da un referente e 32 consiglieri comunali eletti in liste civiche che hanno aderito al movimento. Le adesioni al partito sono in costante aumento e questo avviene perché gli elettori italiani sentono la necessità dell’esistenza di una forza politica liberale e moderata, lontana dai populismi, responsabile e capace di ridare slancio al Paese. Il primo congresso del partito si terrà a Roma nel mese di novembre.

Quando ci saranno le elezioni politiche Buona Destra sarà in campo? Con quali forze politiche potrebbe allearsi?
Oggi non parliamo di alleanze. Il nostro obiettivo è quello di far crescere la nostra presenza su tutti i territori e vediamo in questo senso grande interesse e risposte importanti. Buona Destra sarà presente alle prossime elezioni con le migliori figure e con progetti ambiziosi. Parleremo di alleanze nel momento in cui saremo pronti confrontandoci con quei partiti che, come noi hanno una visione liberale ed europeista. Cogliamo elementi di vicinanza con Forza Italia e con Azione di Carlo Calenda. Siamo anche vicini al pragmatismo di molte esperienze di governo locale di liste civiche, con cui abbiamo un continuo dialogo. Condividiamo le idee e i valori di forze politiche moderate e liberali e affronteremo il tema delle alleanze solamente davanti a progetti seri che possano davvero avere un impatto decisivo per la ripresa economica e sociale dei nostri territori.

Quali saranno i prossimi passi del partito?
L’organizzazione della rete territoriale, che sta crescendo giorno per giorno, la conferenza stampa di presentazione della rete dei comitali ed il congresso previsto nel mese di novembre.
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