Artex, Lamioni: "L’obiettivo è portare la Maremma nel mondo e il mondo in Maremma”

 
Artex è un consorzio che da anni rappresenta un punto di riferimento per la promozione dell’Artigianato artistico in Toscana e ha all’attivo iniziative di grande spessore e importanza. Ne parliamo con il Presidente Giovanni Lamioni.

Presidente Lamioni, ci può descrivere le caratteristiche fondamentali di questo consorzio e i soggetti con cui ha forti sinergie?
"Il consorzio Artex è costituito da Confartigianato e Cna regionali e ha come scopo la promozione e la valorizzazione dell’artigianato artistico in Toscana. Per la Regione siamo da venti anni il braccio operativo per quanto riguarda la promozione dell’artigianato artistico. A partire dalla mostra dell’Artigianato di Firenze in poi, per tutti gli eventi di questo tipo la Regione Toscana si appoggia direttamente ad Artex. Abbiamo un rapporto molto stabile anche con il Comune di Firenze, tanto che la nostra sede sul Lungarno nel capoluogo di regione toscano, al Conventino, è una bellissima struttura di proprietà del Comune di Firenze dove, oltre ad avere la sede, gestiamo 26 laboratori artigiani, da chi lavora la pelle a chi lavora la stoffa, la pietra, il ferro e così via. Il tutto attraverso il progetto “Officina creativa”, realizzato insieme al Comune di Firenze".

Gli eventi vengono realizzati solo in Toscana?
"Non solo, gli eventi vengono realizzati anche in tutta Italia e in giro per il mondo. Ad esempio, tutti gli anni siamo presenti negli Emirati Arabi, a Sharjah, per l’evento legato al lusso. Organizziamo, coordiniamo e portiamo le aziende toscane che operano nel settore a questa manifestazione. Per fare qualche altro esempio, siamo regolarmente presenti alla Mostra del mobile a Milano, a Maison & Object a Parigi e in tanti altri importanti eventi. Artex, insomma, è una struttura consolidata, con una professionalità ormai certificata".

Lei è di Grosseto, dove è Presidente di Confartigianato Imprese della provincia e dove è stato anche Presidente della Camera di commercio, oltre che vice Presidente nazionale di Unioncamere. Ed è il primo non fiorentino ad essere Presidente di Artex. Perché la scelta è caduta su lei?
"Forse anche perché, avendo io un’azienda di artigianato artistico e di restauro archeologico, incarno un forte legame tra la mia attività imprenditoriale e la mission di Artex".

Parliamo dell’evento ‘Italian Taste Experience’ (Ite) che è alla sua seconda edizione e che, a causa del Covid-19, invece che a Grosseto, cioè nel suo luogo naturale, si svolgerà quest’anno in modalità telematica dal 29 ottobre al 2 novembre. Un evento dedicato alle produzioni di nicchia e di altissima qualità del settore agroalimentare, toscano in primis ma anche nazionale. Però ci permetta una provocazione: la Maremma finora non ha goduto di un brand particolarmente noto come territorio vocato all’agroalimentare.  però l’evento ha il suo centro a Grosseto, 
il cuore della Maremma…

"Questa sua affermazione conferma la bontà dell’iniziativa che abbiamo realizzato l’anno scorso e che replichiamo quest’anno. Perché, al contrario di come spesso si crede, la Maremma nell’ambito della regione Toscana è l’area che più di ogni altra è vocata all’agroalimentare. Consideri che la Maremma da sola copre il 20% della superficie della Toscana ed è un territorio con
una bassissima antropizzazione. E in termini di quantità, qualità e fatturato dei prodotti agroalimentari è di gran lunga la prima provincia della regione. Necessita, e questo l’ho fatto con forza quando ero presidente della Camera di commercio di Grosseto, dell’affermazione del brand ‘Maremma’. L’obiettivo era ed è di portare la Maremma nel mondo e il mondo in Maremma. Questo, debbo dire, è stato apprezzato dai miei concittadini e dal mio territorio perché nel 2013, per questo sforzo di internazionalizzare i nostri prodotti e il territorio, sono stato insignito del Grifone d’oro, la massima onorificenza della città Grosseto (il Grifone d’oro è stato consegnato, tra gli altri, a personaggi come Carlo Cassola e Luciano Bianciardi, ndr). E poi...".


Poi?
"Abbiamo otto Doc, in termini di prodotto caseario siamo di gran lunga la prima provincia toscana, la maggior parte del pecorino toscano è prodotto in provincia di Grosseto. Stesso discorso per quanto riguarda il grano e possiamo andare avanti con l’olio, prodotto del quale vantiamo aziende di altissima qualità che solitamente vengono premiate come eccellenza a livello mondiale.
Penso all’olio Franci, che è una un’azienda che viene tutti gli anni premiata come una delle aziende di maggior livello nel mondo. Così come per il formaggio penso al Fiorino, un’altra azienda che riceve sistematicamente, in giro per l’Europa e per il mondo, riconoscimenti per la propria qualità. E penso ai pescatori  di Orbetello, che si sono affermati con un proprio brand di successo in Europa. Oltre, nel settore dei biscotti e prodotti da forno, all’azienda Corsini all'Amiata, che esporta nel mondo. E potrei proseguire. Aggiungo che la Regione da qualche anno ha indicato proprio la Maremma come il distretto rurale della Toscana, mettendo in gioco risorse importanti. Quindi la Maremma ha necessità di farsi conoscere. È per questo che presentammo il progetto ‘Italian Taste Experience’ alla Regione Toscana e all’Ice. Ci sembrava intelligente collocare la realizzazione di questo evento proprio a Grosseto. E ciò grazie anche alla biodiversità"
.

Che cosa intende?
"Non esiste altro territorio in Toscana, ma direi che sono pochissimi in tutta Italia, che presenti una biodiversità come quelle che vanta la provincia di Grosseto, che passa dal territorio montano
del Monte Amiata al maggior numero di coste della regione, per passare agli insediamenti di macchia e di pineta. Queste differenziazioni geomorfologiche fanno sì che la Maremma abbia una varietà di produzione agroalimentare che nessun altro territorio può contare"
.

L’anno scorso ‘Italian Taste Experience’ è stato un successo. Quest’anno avete deciso di realizzarlo comunque, nonostante il Covid-19, facendo largo uso della tecnologia…
"La prima edizione, lo scorso anno, è stata un successo. Abbiamo avuto la presenza e la forte collaborazione di una venticinquina di buyer provenienti da tutto il mondo, che sono rimasti particolarmente affascinati sia dalla bontà delle nostre qualità agroalimentari, che hanno potuto apprezzare attraverso il ‘BtoB’ che avevamo organizzato. Al contempo abbiamo dato loro l’opportunità di scoprire e apprezzare un territorio straordinario, perché la strategia era quella di valorizzare le nostre eccellenze agroalimentari nel contesto della valorizzazione del territorio, in una logica di marketing territoriale. C’è stata un’eccellente partecipazione di pubblico, così come appunto dei buyer e anche degli operatori del canale HoReCa. Eravamo pronti a replicare l’evento quest’anno. Peraltro la nostra volontà era di anticiparlo a maggio, rispetto a ottobre dell’anno scorso, e di spostarlo dal centro fieristico al centro storico di Grosseto, facendo tesoro dell’esperienza che avevo fatto da presidente della Camera di commercio, con ‘Maremma Food Wide Shire’. Il Covid ha cambiato questi progetti".

Come è organizzata, allora, l’edizione 2020 di ‘Italian Taste Experience’?
"L’unica soluzione era realizzarla in forma digitale, anche se come spiegherò ci sarà una parte in presenza. Una soluzione d’emergenza, certo, ma che ci convince e ci stimola perché apre nuovi orizzonti. Per fare questo abbiamo valorizzato il rapporto che avevo a titolo personale, grazie alle edizioni del Maremma Wine Food Shire, con Paolo Massobrio, editore del Golosario, che recensisce ogni anno migliaia di realtà enogastronomiche in giro per l’Italia. Anche il Golosario organizza ogni anno in Piemonte un evento dal nome ‘Golosaria’, rivolto proprio alla partecipazione alla presenza di queste eccellenze agroalimentari. Anche loro, come noi, hanno dovuto sospendere l’edizione 2020 in forma fisica ma hanno deciso di farla in forma digitale, per cui hanno realizzato una piattaforma all’interno della quale tutte le aziende possono essere rappresentate, in cui si può navigare liberamente attraverso un “avatar” che accompagna i visitatori
virtuali - siano essi semplici curiosi od operatori commerciali - agli stand presenti, e dentro questa logica ci sono anche gli stand istituzionali di alcune regioni. Abbiamo quindi acquistato
uno spazio istituzionale della Regione Toscana e all’interno di questo stand saranno presenti anche le nostre singole aziende, che potranno a loro volta consentire l’accesso al pubblico, agli
operatori del canale HoReCa, ai buyer, presentando le schede dei loro singoli prodotti e interagendo anche per e-commerce, quindi vendendo i prodotti"


Ci sarà, tuttavia, anche una partecipazione fisica…
"Sì. Parallelamente alla partecipazione virtuale attraverso Golosaria, nel week-end dell’1 e 2 novembre, all’interno della manifestazione in forma digitale, ci sarà anche una presenza fisica in piazza Dante, la piazza centrale di Grosseto, dove installeremo 30 gazebo che ospiteranno circa 70 aziende agroalimentari che partecipano a ‘Italian Taste Experience’. Questa partecipazione
si chiama ‘Artour’ ed è un fortunato e collaudato format che abbiamo da anni"
.
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