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Insurance Summit 2023, Donnet: "Disponibile al dialogo permanente in uno spirito di partenariato pubblico-privato"

- di: Barbara Bizzarri
 
Insurance Summit 2023, Donnet: 'Disponibile al dialogo permanente in uno spirito di partenariato pubblico-privato'

Al via oggi Insurance Summit 2023 del Sole 24 Ore, evento che ha messo a fuoco il futuro delle assicurazioni tra nuovi scenari finanziari e gestione dei grandi rischi. In una situazione contingente caratterizzata dalla scarsa sicurezza, aumenta la domanda e la necessità di protezione da parte di imprese e cittadini: i lavori del Summit sono stati dunque un’occasione per fare un’analisi specifica e puntuale degli aspetti più rilevanti per il mercato e per gli operatori del settore.

Insurance Summit 2023, Donnet: "Disponibile al dialogo permanente in uno spirito di partenariato pubblico-privato"

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenuto all’evento, è stato intervistato sul palco dal direttore de Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, che ha sottolineato come la nostra sia «una società che si regge sul mondo bancario e assicurativo – spesso vituperati e, qualche volta, perfino a ragione – ma dobbiamo tener conto che il mondo assicurativo è un cardine del sistema, anche se ci sono ancora tanti problemi che vanno risolti». Per quanto riguarda il caso Eurovita, il ministro ha chiarito che il governo ha dovuto «agire anche sul piano della moral suasion per giungere a una soluzione sistema» ma «alla fine direi in zona Cesarini il sistema assicurativo ha risposto» e «l’operazione ha avuto successo. Siamo riusciti con il ministro Giorgetti e il sistema assicurativo italiano a dare una soluzione che ha garantito tutti gli assicurati e il sistema è apparso solido».

A commentare il caso Eurovita anche Roberto Novelli, capo dell’Ufficio di Presidenza e del Consiglio Ivass, interpellato sull’andamento dei riscatti delle polizze sbloccate dall’Autorità da inizio novembre: “Dobbiamo tenere conto di due cose per valutare i primi dati, c’è una componente fisiologica, qualcuno che aveva rimandato delle spese con il blocco dei riscatti, ma anche che serve cautela, visto che non ci sono problematiche legate alla situazione specifica: Cronos Vita è partecipata dalle principali compagnie italiane e tra qualche mese ci sarà lo spacchettamento e i clienti finiranno nel portafoglio di queste stesse compagnie. Inoltre, riscattare ora può portare a importi minori di quanto previsto, rimarcando il fatto che il blocco dei riscatti è stata una misura adottata per la prima volta, forte e impopolare, ma a conti fatti il set delle misure prese ha contribuito a trovare una soluzione alla crisi Eurovita. Al momento i dati non evidenziano riscatti a valanga, ma invitiamo i risparmiatori a scelte di testa e non di pancia, ci vuole cautela”.  

Rispondendo a una domanda sull'appello del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a proseguire e, se possibile, aumentare il sostegno delle compagnie assicurative al debito pubblico italiano, il Ceo di Generali, Philippe Donnet, in video collegamento, replica: "Noi siamo un interlocutore. Non ci si può ricordare del settore assicurativo solo quando c'è bisogno del settore assicurativo. Io sono disponibile per un dialogo permanente in uno spirito di partenariato pubblico-privato. La riforma sulle polizze per le catastrofi naturali sicuramente va nella giusta direzione. Quando sono entrato in Generali dieci anni fa ho cominciato a portare quest'idea di costruire un partenariato pubblico-privato per affrontare il tema delle catastrofi naturali, quindi sono felice che finalmente si cominci ad andare su questa strada, però il percorso di concertazione con il settore non è finito. È importante continuare questo percorso, per arrivare a un sistema che sia sostenibile per tutti, innanzitutto per gli assicurati, siano imprese o cittadini privati. E bisogna costruire un sistema sostenibile dal punto di vista finanziario, perché la capacità del sistema assicurativo non sono sufficienti per coprire tutto il rischio, ci vuole anche un impegno dello Stato italiano. Siamo sulla strada giusta, ma le cose non sono ancora finalizzate".

Nel mondo assicurativo, «la raccolta netta Vita dei primi nove mesi del 2023 è stata negativa per 15 miliardi, cosa che non succedeva da tantissimo tempo» mentre «c’è stata un’impennata forte del tasso di riscatto tra marzo e maggio, che ha determinato questo fenomeno»: queste le dichiarazioni della presidentessa dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (Ania), Maria Bianca Farina. L’andamento, però, nel corso dei mesi ha registrato segnali di ripresa: «Per fortuna - aggiunge - da giugno il tasso di riscatto ha iniziato a mostrare un rallentamento, più marcato per le polizze garantite. E a fianco di questo rallentamento dei riscatti si è registrata una ripresa della nuova produzione di polizze tradizionali: nei primi nove mesi dell’anno, la nuova produzione è in calo a livello globale di 3,7% rispetto al 2022 ma con un andamento molto diverso» tra i diversi rami. Tirando le somme, anche alla luce del rialzo dei tassi, a fine settembre il saldo delle plusvalenze nette è pari a -47 miliardi, di cui 13 miliardi nel comparto non durevole, «un valore analogo a quello di dicembre 2022».

Tra i molti partecipanti, anche il presidente di Unipol e UnipolSai, Carlo Cimbri che, a chi gli chiedeva delle prossime valutazioni delle agenzie di rating sull'Italia, ha risposto:«L’Italia deve migliorare la sua esposizione debitoria e solo in questo modo più migliorare il suo rating. La strada è quella della crescita, dobbiamo aumentare di molto la nostra capacità di produrre reddito e Pil» e questo, assieme «a una disciplina nella gestione dei conti, sarà l’unica strada che permetterà di rientrare in una condizione di debito più gestibile». Sul calo del debito pubblico, ribadisce, «non c’è un’altra strada, è unitile cercare scorciatoie». Anche gli «incentivi a pioggia o il 110% prorogati nel tempo sono una droga al sistema e nel lungo periodo - avverte - le droghe fanno male. Non facciamoci abbagliare».

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