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Influenza, in Italia oltre 8mila morti l’anno: il peso del calo delle vaccinazioni e i costi per il SSN

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Influenza, in Italia oltre 8mila morti l’anno: il peso del calo delle vaccinazioni e i costi per il SSN

In Italia l’influenza continua a rappresentare una delle sfide più serie per la salute pubblica. Ogni anno si stimano oltre 8mila decessi legati direttamente o indirettamente alle complicanze dei virus influenzali, un bilancio che rende evidente la fragilità di un sistema sanitario chiamato a rispondere a ondate epidemiche sempre più frequenti.

Influenza, in Italia oltre 8mila morti l’anno: il peso del calo delle vaccinazioni e i costi per il SSN

A delineare il quadro è Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie Infettive all’Università Tor Vergata di Roma, durante l’incontro “Infezioni respiratorie: impatti sull’healthy ageing e costi del Servizio sanitario nazionale”, promosso da The European House – Ambrosetti.

Una stagione segnata da numeri record
I dati del 2024 fotografano un impatto senza precedenti: più di 16 milioni di casi di influenza registrati, oltre 600 pazienti ricoverati in terapia intensiva e almeno 131 morti direttamente riconducibili al virus. Questi numeri si aggiungono al computo annuale delle vittime, che supera regolarmente le 8mila unità, e si sommano agli effetti di lungo periodo della pandemia di Covid-19, che ha lasciato una popolazione più vulnerabile e sistemi sanitari già sotto pressione.

Vaccinazioni in calo: un rischio collettivo
Il nodo centrale resta l’esitazione vaccinale. Dopo l’emergenza pandemica, l’attenzione dei cittadini verso le campagne di prevenzione è calata drasticamente. Le coperture per l’influenza sono scese, quelle per il Covid-19 hanno registrato un calo ancora più marcato e, sul fronte del virus respiratorio sinciziale, la vaccinazione non è nemmeno partita. “La riduzione delle adesioni si traduce in un incremento della mortalità e in un aumento dei casi gravi che finiscono in ospedale”, ha spiegato Andreoni. “L’Italia paga così un prezzo molto alto in termini di vite umane, ricoveri e spese sanitarie aggiuntive”.

L’impatto economico delle epidemie
La dimensione economica è altrettanto rilevante. Ogni stagione influenzale pesa sul bilancio del Servizio sanitario nazionale con centinaia di milioni di euro in costi diretti e indiretti: visite, terapie, giornate di degenza, utilizzo delle terapie intensive e giornate di lavoro perse. Secondo stime recenti, l’onere complessivo per il SSN potrebbe superare i 2 miliardi di euro l’anno, considerando sia l’impatto sui pazienti sia i costi sociali derivanti dalla riduzione della produttività. L’incontro organizzato da Ambrosetti ha sottolineato come la prevenzione tramite vaccinazioni non sia soltanto un presidio sanitario, ma anche una misura di contenimento della spesa pubblica.

La vulnerabilità delle fasce più fragili
Le categorie più colpite restano gli anziani, i pazienti con patologie croniche e le persone immunocompromesse. Per queste fasce di popolazione, la vaccinazione rappresenta un vero e proprio salvavita, in grado di ridurre drasticamente le probabilità di complicanze e decesso. Tuttavia, il messaggio fatica a passare: la diffidenza verso i vaccini, alimentata anche da campagne di disinformazione, riduce le adesioni proprio tra chi ne avrebbe più bisogno.

Un appello alle istituzioni e ai media
Per invertire la tendenza, secondo Andreoni, serve un impegno corale. “Occorre riavviare un dialogo che coinvolga la comunità scientifica, i media e le istituzioni, per far comprendere l’importanza della vaccinazione, soprattutto per i più anziani e i soggetti fragili”, ha ribadito il direttore scientifico di Simit. In questa prospettiva, la comunicazione istituzionale e l’informazione corretta assumono un ruolo cruciale per contrastare le esitazioni e favorire una maggiore consapevolezza dei benefici della prevenzione.

La sfida per il futuro
Il quadro che emerge è quello di un Paese che rischia di affrontare ogni inverno con un sistema sanitario già sotto stress, chiamato a fronteggiare ondate di influenza che avrebbero potuto essere in gran parte contenute attraverso la vaccinazione. La combinazione di calo demografico, invecchiamento della popolazione e riduzione della copertura vaccinale rischia di rendere le epidemie influenzali un problema strutturale, con ricadute pesanti sulla salute dei cittadini e sulla tenuta economica del SSN.

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