Inflazione in Italia: rallentamento significativo nel 2024, ma persistono aumenti nei beni alimentari

- di: Jole Rosati
 
Per dicembre 2024 l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) conferma un incremento dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) dello 0,1% rispetto a novembre e dell’1,3% su base annua, in linea con le stime preliminari. 
Su base annua, l’inflazione acquisita per il 2024 si attesta all’1%, in netto calo rispetto al 5,7% registrato nel 2023. 

Differenze regionali nell’inflazione
A livello territoriale, a dicembre 2024, Bolzano ha registrato l’inflazione più elevata (+2,3%), seguita da Padova (+1,9%) e da Genova, Rimini e Trento (tutte al +1,8%). Al contrario, Firenze, Aosta e Modena hanno mostrato l’incremento più contenuto (+0,7%). 

Settori con aumenti significativi
Nonostante il rallentamento generale, il settore alimentare ha continuato a registrare aumenti significativi. Assoutenti ha evidenziato un incremento medio annuo del 2,4% nei prezzi dei beni alimentari, equivalente a una maggiore spesa di circa 219 euro per una famiglia con due figli. Inoltre, i servizi ricettivi e di ristorazione hanno visto un aumento del 3,9% nel 2024

Reazioni istituzionali
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha commentato positivamente i dati, affermando: “I dati Istat confermano che siamo sulla strada giusta: nel 2024 l’inflazione è scesa all’1%, rispetto al 5,7% del 2023 e all’8,1% del 2022”. 

Prospettive economiche

Nonostante il calo dell’inflazione, le previsioni economiche indicano una crescita moderata per l’Italia. La Banca d’Italia prevede un aumento del Pil dello 0,7% sia per il 2024 che per il 2025, rivisto al ribasso rispetto alle stime precedenti. 

In sintesi, sebbene l’Italia abbia registrato un significativo rallentamento dell’inflazione nel 2024, permangono sfide in settori chiave come l’alimentare e il turismo, richiedendo attenzione continua da parte delle istituzioni e dei consumatori.

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