I troppi interrogativi sull'incidente ferroviario che ha cancellato cinque vite

- di: Diego Minuti
 
Quando un treno arriva, a velocità sostenuta, su un tratto di binari su cui stanno lavorando degli operai, spezzando cinque vite (ma il bilancio poteva essere persino più pesante: due si sono salvati) la sola cosa che viene spontanea è che, almeno questa volta, non ci si venga a parlare di fatalità.  Perché quanto accaduto sulla tratta ferroviaria Torino-Milano, a poca distanza dalla stazione di Brandizzo, deve avere una responsabilità che coinvolge l'uomo, o per negligenza o perché ha mancato in qualcuno dei suoi incarichi. Così anche oggi ci tocca aggiornale la statistica dei morti sul lavoro, aggiungendo al triste elenco delle vittime i nomi di Michael Zanera, 34 anni, di Vercelli; Giuseppe Sorvillo, 43 anni, di Brandizzo; Saverio Giuseppe Lombardo, 52 anni, di Vercelli; Giuseppe Aversa, 49 anni, di Chivasso; Kevin Laganà, 22 anni di Vercelli. 

Morti cinque operai investiti da un treno
 
Tutti operai, alcuni dei quali, al di là dei Comuni di residenza, portano cognomi che rimandano a regioni del sud. Non che questo significhi qualcosa al di là della semplice rilevazione, ma forse non è male che qualcuno si ricordi che se le regioni sono tante, l'Italia è una e non può essere lacerata per interessi di bottega politica. Il treno, arrivando sul luogo dove erano in corso i lavori ad una velocità stimata, al momento (in attesa delle verifiche tecniche più approfondite), di 160 chilometri orari, non ha lasciato scampo agli operai (dipendenti di una società con sede a Borgo Vercelli), che sono stati dilaniati dall'impatto di quel mostro fatto d'acciaio che li ha falciati mentre stavano sostituendo delle rotaie. Difficile raccontare lo spettacolo che i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente si sono trovati davanti, con i cadaveri maciullati. Così come, ha detto una cugina di Kevin Laganà, è impossibile pensare che quel ''puzzle'' - lo definito così - di parti umane sino a ieri era una persona buona, il classico bravo ragazzo che lavorava da quando aveva 18 anni e il cui padre si rifiuta di accettarne la morte. 

La parola passa quindi alle inchieste. Quella giudiziaria è condotta dalla procura di Ivrea, che indaga sulle ipotesi di reato (ancora a carico di ignoti)  di disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo in merito all'incidente.  Ora è ancora il momento delle ipotesi e una, riferita dal sindaco di Brandizzo, Paolo Bodoni, parla di un problema di comunicazione la squadra degli operai e chi (chiunque esso sia) doveva coordinare i lavori.  Ma è naturale che ci siano già le prime polemiche, come quelle della Cgil Piemonte che, con il  segretario generale Giorgio Airaudo, punta il dito sul sistema di appalti e subappalti, che ''fa risparmiare le imprese, ma mette a rischio salute e vita dei lavoratori e delle lavoratrici''. ll macchinista del treno è sotto shock e quindi la raccolta delle sue dichiarazioni è stata rinviata di qualche ora.  Da parte sua, il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha fatto sapere di seguire, dalla notte, gli eventi dell'incidente ferroviario.  Ma le parole più forti sono arrivate dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, da Torre Pellice, dove è in visita, ha detto: "Tutti quanti, abbiamo pensato come morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza". 

Sul gravissimo incidente è intervenuto anche Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: "Morire su un binario in questo modo nel 2023 non e' ammissibile. Stiamo lavorando ad una commissione di inchiesta interna per dare risposte concrete a chi si domanda giustamente come questo incidente sia stato possibile". "La norma gia' oggi prevede che non si possa lavorare sui binari se non c'e' la certificazione che il traffico ferroviario e' sospeso - ha aggiunto Salvini - stara' alle indagini della magistratura, capire perche' quei ragazzi erano sui binari quando passava in treno ma pare certo che sia stato un errore umano. Dobbiamo andare a fondo di qu4esta tragedia per individuare le responsabilita' anche se ovviamente quelle cinque vite non non tornano indietro. una tragedia assurda tanto piu' in un momento in cui stiamo investendo decine di miliardi di euro per modernizzare, velocizzare, potenziare le ferrovie ovunque: in Piemonte, in Veneto, in Sicilia, in Puglia, in Campania, in Toscana".
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
Iscriviti alla Newsletter
 
Tutti gli Articoli
Cerca gli articoli nel sito:
 
 
Vedi tutti gli articoli