Imprese: nel 2024 aperture in crescita, ma aumentano le chiusure

- di: Redazione
 

Nel 2024 il saldo tra le aperture e le chiusure di imprese in Italia si attesta a +36.856 unità, con un tasso di crescita dello 0,62%, in calo rispetto allo 0,70% del 2023. Secondo i dati Movimprese elaborati da Unioncamere e InfoCamere, nel corso dell'anno sono state registrate 322.835 nuove attività, mentre le cessazioni sono state 285.979, evidenziando una dinamica di crescita più contenuta rispetto agli anni precedenti.
Un aspetto preoccupante riguarda il numero di comuni italiani a natalità d’impresa zero, che ha raggiunto quota 478, pari al 5,9% del totale, rispetto ai 374 di dieci anni fa e ai 212 registrati vent'anni fa. Questo fenomeno segnala una riduzione progressiva della capacità di alcune aree di attrarre nuove attività economiche, contribuendo ad accentuare il divario territoriale tra regioni più dinamiche e quelle in maggiore difficoltà.

Imprese: nel 2024 aperture in crescita, ma aumentano le chiusure

A livello settoriale, emergono segnali contrastanti. Mentre il comparto dei servizi professionali, scientifici e tecnici continua a registrare una crescita sostenuta, settori storici come commercio, agricoltura e manifatturiero mostrano una contrazione, riflettendo le difficoltà legate all’aumento dei costi di produzione, ai cambiamenti nelle abitudini di consumo e alla crescente concorrenza globale.

L’accesso al credito rimane una delle principali criticità per le imprese, in particolare per le micro e piccole attività, che faticano ad ottenere finanziamenti adeguati a supportare la loro crescita. L’aumento dei tassi di interesse e la prudenza degli istituti bancari hanno contribuito a limitare le possibilità di investimento, rendendo sempre più necessaria l’adozione di strumenti finanziari alternativi, come il microcredito e il crowdfunding.

Parallelamente, la digitalizzazione rappresenta una leva di crescita per molte imprese, ma evidenzia anche un divario tecnologico tra aziende strutturate e realtà più piccole, che spesso incontrano difficoltà nell'adottare soluzioni innovative. Questo gap tecnologico potrebbe accentuare ulteriormente le disparità competitive, penalizzando le imprese meno attrezzate per affrontare la trasformazione digitale.

Per affrontare queste sfide, l’indagine di Unioncamere sottolinea la necessità di politiche di supporto mirate, in grado di incentivare la nascita di nuove attività attraverso agevolazioni fiscali, semplificazioni burocratiche e un migliore accesso ai finanziamenti. Inoltre, è fondamentale investire in formazione imprenditoriale e digitale per sostenere l'evoluzione delle competenze richieste dal mercato.

Il 2024, pur mostrando segnali di rallentamento nella crescita complessiva del tessuto imprenditoriale, evidenzia alcune opportunità legate alla transizione ecologica e alla crescente richiesta di servizi ad alto valore aggiunto. Il futuro delle imprese italiane dipenderà dalla capacità di adattamento alle nuove sfide e dall’implementazione di strategie di sviluppo sostenibili e orientate all’innovazione.

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