Tlc: numeri da record per Iliad, che annuncia lo sbarco sul fisso

- di: Redazione
 

Con una progressione che, a detta di tutti, ha dello stupefacente Iliad - gestore di telefonia mobile, il quarto in ordine di arrivo sul mercato - sta raggiungendo, ed in largo anticipo, tutti gli obiettivi dal suo sbarco in Italia. E questo è conseguenza di una offerta che tiene conto delle esigenze di una utenza che, con il passare degli anni e davanti ad una tecnologia in continua evoluzione, sta diventando sempre più attenta e, soprattutto, capace di capire quali siano le offerte degne di attenzione.

I numeri di Iliad sono assolutamente eccellenti, sia in termini di aumento della platea degli utenti che, conseguenzialmente, degli introiti. Nel trimestre luglio-settembre (quando gli effetti negativi della pandemia sui consumi erano già evidenti in tutta la loro drammaticità) la compagnia ha registrato 580 mila nuovi utenti, raggiungendo i 6 milioni e 800 mila clienti. Quindi ad un passo dalla soglia psicologica dei "sette milioni" che comunque Iliad considera come intermedia rispetto al potenziale numero di clienti da potere raggiungere e, soprattutto, fidelizzare. Nel trimestre in questione il fatturato è stato di 171 milioni, con un incremento del 56 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, che pure era stato giudicato con soddisfazione dal management aziendale, guidato da  Benedetto Levi.

L'espansione di Iliad nel panorama italiano è confermato dai numeri che traducono la sua presenza sul territorio: gli Iliad store sono 17, mentre i corner (distribuiti nei punti vendita della grande distribuzione) hanno superato quota 450. Gli Iliad point (per il disbrigo di incombenze legate al servizio offerto ai clienti, istituiti in tabaccherie, bar ed edicole) sono già oltre 500. Ed ora, verrebbe da chiedersi, considerato che la maggior parte dei traguardi che Iliad si era prefissi, nel momento del suo ingresso sul mercato italiano, sono stati raggiunti e superati, cosa ci si deve aspettare? Il prossimo traguardo sarà la rete fissa (è del luglio scorso l’accordo con Openfiber)  che per Iliad diverrà una realtà nella prossima estate, in una fase della vita del Paese che dovrebbe segnare la definitiva messa alle spalle della crisi determinata dalla pandemia. 

Ma ora l'asticella, in casa Iliad, è stata ulteriormente alzata. Come conferma Levi a Corcom quando gli si chiede un giudizio sulle tante opzioni che ci sono intorno alla banda larga: "Ben vengano tutte le iniziative orientate a spingere l'infrastruttura a banda larga in Italia. Ma naturalmente le dinamiche competitive non devono essere distorte. E' necessario che tutti gli operatori possano competere ad armi pari e per quanto riguarda Iliad, essendo il 'new entrant', seguiamo con grande attenzione quel che sta accadendo". Quindi anche Iliad guarda a quel che accade sul mercato italiano lanciando un allarme su manovre che ne modificherebbero sostanzialmente la libertà. Un mercato al quale certo non giova il moltiplicarsi di voci (politicamente interessate e che sembrano avere poca contezza della situazione reale) che vorrebbero in qualche modo Tim privilegiata nel grande scacchiere di acquisizioni e fusioni (con Open Fiber nel mirino) che appaiono frutto di alchimie finanziarie che non di un reale spirito di servizio verso il cliente.

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