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Green Deal, Bruxelles accelera: semplificazione normativa e scontro sull’auto tra i Ventisette

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Green Deal, Bruxelles accelera: semplificazione normativa e scontro sull’auto tra i Ventisette

Il summit dei capi di Stato e di governo riapre uno dei nodi cruciali della transizione: l’Europa deve alleggerire gli oneri regolatori se vuole restare competitiva. Nel confronto tra i Ventisette è emersa una posizione sempre più netta a favore della semplificazione, soprattutto per i comparti che stanno pagando il prezzo più alto del cambio di paradigma industriale.

Green Deal, Bruxelles accelera: semplificazione normativa e scontro sull’auto tra i Ventisette

La richiesta rivolta alla Commissione è chiara: ridurre il peso amministrativo sui settori coinvolti nella doppia transizione verde e digitale, dal manifatturiero alla chimica, fino ai servizi finanziari e alla logistica, evitando che la normativa europea diventi un fattore di ritardo rispetto ai concorrenti americani e asiatici.

Auto, l’industria chiede tempo mentre l’Ue stringe la timeline
Il capitolo più divisivo resta quello dell’auto. La road map che vieta la vendita dei motori endotermici dal 2035 è diventata il vero teatro della contesa tra Stati favorevoli alla piena elettrificazione, come Francia e Spagna, e Paesi che difendono un orizzonte più graduale, tra cui Italia e Germania. In ballo non c’è soltanto la tecnologia, ma la catena del valore: batterie, componentistica, occupazione, equilibri della subfornitura e ruolo dei distretti industriali. L’industria teme l’effetto combinato di target molto rigidi e regole di rendicontazione complesse, che rallentano gli investimenti e spingono la ricerca fuori dai confini europei. Per questo la Commissione ha annunciato una revisione accelerata del regolamento sulle emissioni di CO2, per permettere margini di adattamento senza intaccare l’obiettivo finale.

Semplificazione come leva competitiva
Le capitali chiedono non solo procedure più snelle, ma un cambio di logica: passare dal modello prescrittivo a quello abilitante. Lo dimostra la scelta di estendere la semplificazione alla difesa, alla mobilità militare, alla digitalizzazione e ai servizi finanziari, fino alla filiera agroalimentare e alla sicurezza alimentare. Anche il regolamento REACH sulle sostanze chimiche, tra i più restrittivi al mondo, è al centro di una possibile revisione per salvaguardare un settore strategico spesso schiacciato tra obblighi severi e concorrenza internazionale più agile. Bruxelles punta così a evitare quello che i leader definiscono un rischio concreto: scoraggiare investimenti proprio nel momento in cui il Green Deal avrebbe bisogno di maggiore trazione industriale.

La partita tra semplificazione e tutela ambientale
Sul piano politico il dibattito interno ai Ventisette è sempre più una ricerca di equilibrio tra ambizione climatica e sostenibilità economica. I Paesi del Nord spingono per un’implementazione rigorosa della transizione, confidando nella propria superiorità tecnologica di partenza; quelli dell’Europa centro-meridionale temono invece che un eccesso regolatorio minacci la tenuta delle loro filiere manifatturiere tradizionali. Con la richiesta dei governi ai co-legislatori di chiudere rapidamente i pacchetti “omnibus” di semplificazione, la governance comunitaria prova a recuperare tempo e visibilità dopo mesi in cui il Green Deal è apparso più come vincolo che come leva competitiva.

Il punto di equilibrio ancora da trovare

La Commissione von der Leyen interpreta la fase come una transizione della transizione: mantenere l’orizzonte verde, ma adattando gli strumenti di attuazione. L’accelerazione sulla revisione del bando agli endotermici è un banco di prova della capacità europea di conciliare percorsi diversi all’interno di un’unica cornice. Il successo dipenderà dalla misura in cui l’UE saprà trasformare la semplificazione da promessa politica in vantaggio operativo per imprese e investitori. La posta in gioco è la permanenza dell’industria europea dentro la frontiera tecnologica dei prossimi decenni, senza lasciare che la normazione diventi il terreno su cui altri blocchi economici consolidano il proprio vantaggio.

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