Gran Bretagna: la crisi abbatte come birilli le catene di grandi magazzini

- di: Emanuela M. Muratov
 
È come un devastante effetto domino quello che si sta abbattendo su alcuni delle più prestigiose catene di grandi magazzini britannici, che, per effetto della crisi pandemica, stanno chiudendo i battenti mettendo di conseguenza a rischio migliaia di posti di lavoro. Dopo Arcadia, proprietaria di Topshop e di altri marchi, che ha scegliendo la formula con cui dichiarare il proprio fallimento, oggi è la volta dei grandi magazzini Debenhams, messi ufficialmente in liquidazione.

La stampa britannica, che ha definito i due fallimenti "spettacolari", mette in relazione quanto sta accadendo al regime di lockdown, che ha affossato decine e decine di esercizi commerciali nel Regno Unito. Lunedì Arcadia, specializzato nel ramo abbigliamento e che conta 500 negozi in tutta la Gran Bretagna, ha detto di dovere chiudere le sue attività. A distanza di poche ore è stata la volta dei grandi magazzini Debenham.

I due fallimenti mettono in pericolo complessivamente 25.000 posti di lavori, con il timore reale che le chiusure mettano in ginocchio anche i fornitori e i subappaltatori. Flemming Bengsten, capo di Mimbla (una società che fa assicurazioni sui crediti) parla chiaramente di un "rischio sistemico".

Il cammino di Debenhams è già segnato. Brand iconico degli anni '90 ed ancora oggi tra i preferiti, soprattutto nelle grandi città britanniche, terrà aperti i suoi 124 punti vendita sino all'esaurimento delle scorte.
Il quadro che fa della situazione Geoff Rowley, che sta seguendo l'iter del fallimento di Debenhams presso la Frp, una società di consulenza e ristrutturazione aziendale, è chiarissimo. E non solo della situazione della catena di grandi magazzini sull'orlo della chiusura: "Si è tentato di tutto per trovare un acquirente che assicuri il futuro di Debenhams, ma l'economia è estremamente difficile e, con le incertezze che devono affrontare le imprese britanniche, non è stato possibile trovare un accordo valido".

Debenhams nel 2022 avrebbe festeggiato i 250 anni dalla sua fondazione ma da anni era alle prese con un forte indebitamento, che affonda le sue radici prima della crisi finanziaria del 2008. Tra le principali cause dell'attuale condizione fallimentare ci sarebbe i mancati reinvestimenti nell'azienda e la poca visibilità sulla rete.
Una crisi annunciata quindi, al punto che alcuni analisti concordano nel dire che il Covid abbia solo accelerato i tempi.
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