Il governo vara il Bonus anziani 2025: 850 euro per sostenere i più fragili

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Il Bonus anziani 2025, un contributo di 850 euro destinato agli over 80 non autosufficienti, rappresenta una delle principali misure sociali introdotte dal governo per il nuovo anno. Questo intervento mira a contrastare le difficoltà economiche e a migliorare la qualità della vita di una delle fasce più vulnerabili della popolazione italiana.

Il governo vara il Bonus anziani 2025

In Italia, secondo gli ultimi dati ISTAT, gli over 65 rappresentano oltre il 23% della popolazione, con una tendenza all’aumento. Tra questi, circa il 10% vive in condizioni di non autosufficienza, con bisogni assistenziali spesso non adeguatamente coperti da servizi pubblici o risorse personali. L’aumento dell’aspettativa di vita ha accentuato la necessità di politiche mirate, soprattutto per chi deve affrontare spese elevate per cure domiciliari, farmaci e dispositivi medici.

La povertà tra gli anziani è una realtà preoccupante: il 6,2% vive in condizioni di povertà assoluta, un dato che si traduce in quasi 900.000 persone. A questa situazione si aggiunge il fatto che molti anziani vivono soli o con pensioni minime, spesso insufficienti per coprire anche solo le necessità di base.

Il peso economico della non autosufficienza

La non autosufficienza comporta costi significativi: secondo uno studio dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute, il costo medio per l’assistenza di un anziano non autosufficiente si aggira intorno ai 1.500 euro al mese. Una spesa che grava pesantemente sulle famiglie, considerando che la pensione media in Italia è di circa 1.200 euro al mese, e scende ulteriormente per le pensioni minime.

Il Bonus anziani 2025 si propone di coprire una parte di queste spese, soprattutto in relazione all’assistenza domiciliare, che rappresenta una soluzione sempre più preferita rispetto al ricovero in strutture specializzate, ma anche più onerosa per le famiglie.

Una misura sufficiente?

Nonostante l’impatto positivo del Bonus, resta da chiedersi se questo intervento possa davvero fare la differenza nel lungo periodo. Se da un lato il contributo economico rappresenta una boccata d’ossigeno per molte famiglie, dall’altro evidenzia la necessità di un sistema di welfare più strutturato.

La spesa pubblica per l’assistenza agli anziani in Italia, infatti, rimane al di sotto della media europea. Paesi come Germania e Svezia investono significativamente di più nel supporto agli anziani, garantendo servizi più ampi e accessibili. Per colmare questo gap, sarebbe necessario un piano integrato che preveda non solo bonus una tantum, ma anche un potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e agevolazioni fiscali per chi si prende cura di un anziano non autosufficiente.

Le sfide future

Il Bonus anziani 2025 è un passo importante, ma non può essere considerato la soluzione definitiva. La sfida principale rimane quella di garantire una copertura assistenziale uniforme su tutto il territorio nazionale, superando le attuali disparità tra Nord e Sud. Inoltre, sarà cruciale monitorare l’efficacia di questa misura, valutando il suo reale impatto sulle condizioni di vita degli anziani e delle loro famiglie.

Nel lungo termine, il governo dovrà affrontare il tema dell’invecchiamento della popolazione con una visione più ampia, che includa politiche di prevenzione, sostegno psicologico e un sistema sanitario sempre più orientato alla cura domiciliare.

Il Bonus anziani, pur rappresentando una risposta alle difficoltà immediate, deve essere il punto di partenza per un cambiamento più profondo e duraturo nelle politiche sociali del nostro Paese.
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