Su Google la scure (miliardaria) dell'Agenzia delle entrate e della Procura di Milano
- di: Redazione
Non passa giorno senza che giungano notizie (le ultime dalle istituzioni europee) di inchieste, accertamenti, sanzioni minacciate o accettate nei confronti dei giganti della tecnologia, quasi tutti rigorosamente ''Made in Usa''.
Oggi è la volta di Google, entrata nel mirino dell'Agenzia delle Entrate (per l'aspetto, per così dire, meramente fiscale), ma anche della procura della repubblica di Milano, che cerca di capire se, nei comportamenti della società (che fa parte dell'arcipelago di Alphabet), ci siano profili penalmente perseguibili.
Su Google la scure (miliardaria) dell'Agenzia delle entrate e della Procura di Milano
Secondo quanto rivela, nella sua edizione odierna, il Sole 24 Ore, l'attività di controllo dell'Agenzia delle entrate avrebbe accertato una evasione fiscale di centinaia di milioni di euro. Nello specifico, dice il quotidiano di Confindustria, "sulla base delle investigazioni del Nucleo economico-finanziario della Guardia di Finanza di Milano, l'Agenzia delle Entrate contesta a Google l'esistenza di una stabile organizzazione immateriale, come quella che ha portato Netflix a pagare all'Italia nel 2022 circa 55,8 milioni di euro".
Non è la prima volta che Google incappa nelle maglie delle nostre autorità di controllo dell'attività economiche. Nel 2017, per sanare contenziosi che si trascinavano da tempo, aveva concordato con il fisco il pagamento di tasse per un ammontare di 306,6 milioni. Ora la nuova indagine per omessa dichiarazione dei redditi, una ipotesi sulla quale hanno lavorato gli uomini del Nucleo di polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza, ma anche - ed è questa, in fondo, la vera notizia - la Procura di Milano che, per quello che si può dedurre al momento, sta lavorando sull'ipotesi che, a monte dell'elusione dei pagamenti, ci sia una struttura che abbia pianificato la condotta.
Il Sole 24 Ore ha anche spiegato che l'arco temporale delle verifiche fiscali - conclusesi lo scorso anno - ha coperto gli esercizi dal 2015 al 2020. Da questi accertamenti sarebbe emersa l'esistenza di una "stabile organizzazione italiana" che, operando a Milano, era diretta emanazione della società irlandese.
Se questa ricostruzione dell'articolazione di Google fosse confermata, Google sarebbe incorsa in una imposta (Ires) evasa per 108 milioni, ma anche nel mancato versamento delle royalties sui beni immateriali (licenze e software), fornite dalla casa madre irlandese, per oltre 760 milioni.
Dopo le indagini, gli accertamenti e le addotte conferme, è partita la richiesta di pagamento di un miliardo, tra tasse non versate e sanzioni.