Signore e signori, benvenuti al più grande spettacolo del decadimento culturale! Protagonista d’eccezione: il Colosseo, simbolo di Roma, dell’Italia e, a quanto pare, del marketing selvaggio. La notizia è questa: grazie a un accordo tra il Parco archeologico del Colosseo e Airbnb (sì, proprio quella delle case-vacanza che rendono impossibile vivere nel centro storico), il glorioso Anfiteatro Flavio ospiterà un’esperienza unica: una rievocazione dei gladiatori, con tanto di armature, uva e noccioline. Non siate timidi, affrettatevi! Prenotazioni aperte dal 27 novembre, ore 15:00, fino al 10 dicembre. Sì, le scadenze sono tassative, come gli sconti del Black Friday. Ah, e non dimenticate: viaggio e pernottamento sono a carico vostro. Ma che importa, visto che potrete “combattere” gratis nel Colosseo?
Non è la prima volta che Roma si reinventa come Disneyland per adulti nostalgici. Dopo aver trasformato il Circo Massimo in una location per concerti e convention, ora tocca al Colosseo, quel maestoso teatro di epiche battaglie dove, nel I secolo d.C., uomini combattevano per la gloria e la libertà. Oggi? Combattete per i like su Instagram. Ma si può anche far meglio, eh! Non sarebbe fantastico se tutta la città si trasformasse in un grande set per esperienze turistiche? Immaginate una gara di bighe al Foro Romano, una fuga stile Indiana Jones nelle Catacombe, o, perché no, una caccia al tesoro al Pantheon con premio finale: una foto con un finto Giulio Cesare. Diamo a Cesare quel che è di Cesare: Airbnb è un genio del marketing. Da anni questa piattaforma è accusata di essere la causa principale del caro-affitti nelle città turistiche. Roma, in particolare, è diventata il campo di battaglia tra residenti disperati e turisti entusiasti, con il centro storico che somiglia sempre più a una vetrina di souvenir. E ora? Ora Airbnb si reinventa, non come piattaforma di case-vacanza, ma come regista di spettacoli storici. Con un dettaglio geniale: questa volta non si paga. No, il business non è nei biglietti ma nei like, nella pubblicità virale e, perché no, nella buona immagine aziendale che maschera le polemiche.
Per partecipare, basta essere veloci e un po’ fortunati. Solo 16 partecipanti potranno vivere questa esperienza unica: calarsi nei panni dei gladiatori, con tanto di armature e tecniche di combattimento insegnate da rievocatori professionisti. Tutto questo nell’ipogeo, quei sotterranei carichi di storia dove un tempo gladiatori e bestie feroci attendevano il loro turno. Il tutto impreziosito da un menu rigorosamente tematico: uva, mandorle e noci, per sentirsi un po’ come Massimo Decimo Meridio, ma con una dieta light.
Ovviamente, il web non ha perso l’occasione di ironizzare. Su X (il vecchio Twitter, per chi ancora non si è abituato al nuovo nome da cattivo Marvel) i commenti sono al vetriolo. “Una pagliacciata americana”, “Spero sia uno scherzo”, “Roma ridotta a un circo, ma con meno leoni e più hashtag”. E come biasimarli? È difficile non vedere in questa iniziativa una nuova, ennesima trasformazione della cultura in un intrattenimento usa e getta. La storia non si studia, non si capisce, non si ammira: si consuma. Come una bottiglia d’acqua al Colosseo, solo che questa è più costosa… almeno in termini di credibilità.
I promotori dell’iniziativa sottolineano che Airbnb finanzierà un progetto per rinnovare l’esposizione permanente all’interno del Colosseo. Un gesto nobile, certo. Peccato che sembri più una foglia di fico, un modo per rendere digeribile l’ennesima commercializzazione della nostra storia. Ma forse il problema non è neanche Airbnb. Il vero nodo è questa tendenza globale a vedere la cultura come un contenuto, un’esperienza, un prodotto da vendere un tot al chilo e consumare, e instagrammare, rapidamente. Col risultato che la Città eterna, un tempo era il cuore pulsante del mondo, oggi è diventata il suo luna park.