Giovani, allarme su droghe, alcol e violenza: l'indagine parlamentare
- di: Barbara Bizzarri
Consumo di droghe, abuso di alcol e violenza in aumento tra i giovani, con dati sempre più preoccupanti soprattutto tra i minorenni. Questo è il risultato dell’indagine conoscitiva condotta dalla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, presentata ieri in Senato da Michela Vittoria Brambilla. I numeri, forniti dal Dipartimento politiche antidroga nella sua ultima relazione al Parlamento, delineano un’emergenza crescente.
Giovani, allarme su droghe, alcol e violenza: l'indagine parlamentare
Il consumo di sostanze psicoattive tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni è aumentato rispetto al 2022: il 39% della popolazione studentesca, quasi 960mila ragazzi, ha riferito di aver fatto uso di sostanze illegali almeno una volta nella vita, mentre il 28%, pari a oltre 680mila studenti, le ha consumate nell’ultimo anno. Particolarmente allarmante è il coinvolgimento diretto dei minorenni nella produzione, traffico e detenzione di droghe, con un incremento del 10% nelle denunce.
Sul fronte dell’alcol, il 3,4% degli studenti ha dichiarato di aver consumato cinque o più bevande alcoliche consecutivamente o fuori pasto, mentre il 13,1% ha ammesso un consumo occasionale. La novità del 2023 è rappresentata dall’aumento del consumo eccessivo di alcol tra le ragazze, superando quello dei coetanei maschi, tradizionalmente più inclini a questo comportamento.
Accanto all’allarme per l’abuso di sostanze, cresce anche la violenza tra i giovani, con un numero sempre maggiore di adolescenti coinvolti in episodi di bullismo, spesso ai danni di coetanei più deboli.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, intervenuto alla presentazione, ha illustrato gli interventi previsti per affrontare il fenomeno: «Abbiamo unificato i fondi per la lotta alle dipendenze, con uno stanziamento complessivo di 94 milioni di euro. Inoltre, il Consiglio dei ministri ha deliberato che i 63,6 milioni dell’8xmille statale saranno investiti nel recupero dalle dipendenze patologiche».
Un focus particolare è stato dedicato alle aree periferiche come Caivano, dove si sperimentano interventi pilota per contrastare il degrado e rafforzare nei giovani le capacità di resistere alle dipendenze. «Stiamo costruendo un modello applicabile ad altre zone critiche, che dia ai ragazzi speranza concreta e prospettive di futuro», ha aggiunto Mantovano.
Alla presentazione dei dati ha partecipato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha definito il disagio giovanile «figlio di molte cause, tra cui il ruolo invasivo della tecnologia. I ragazzi cercano risposte nei telefonini e nei social, mentre mancano punti di riferimento stabili, sia religiosi che laici, spesso assenti nelle famiglie allargate di oggi».
La ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, ha sottolineato due aspetti chiave: «L’età di primo accesso ai siti pornografici, che si è abbassata a 6-7 anni, e il fenomeno della solitudine giovanile, acuito dal crescente numero di figli unici».
Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari, ha richiamato l’attenzione sull’importanza del ruolo della famiglia: «Deve essere messa in condizione di svolgere appieno il proprio compito di protezione e crescita dei figli, attraverso interventi educativi e preventivi a livello sociale, scolastico e istituzionale».
Lo scenario delineato dalla Commissione descrive un fenomeno complesso e in crescita, che richiede azioni coordinate su più fronti per tutelare il benessere delle nuove generazioni e contrastare una deriva che rischia di comprometterne il futuro.