G7: per Giorgia Meloni un vertice con vista sull'Europa di domani

- di: Redazione
 
I Grandi del mondo (con qualche significativa, quanto scontata, assenza...) sono da oggi in Puglia per un G7 che, sotto la regia di Giorgia Meloni, dovrebbe mettere d'accordo i partecipanti su alcuni punti essenziali, quali, ad esempio, quelli legati alla ricerca di una strategia condivisa sui modi per essere accanto all'Ucraina, sotto attacco militare da un paio d'anni da parte della Russia.
Si potrà dire che sono i ''soliti'' argomenti, ma non è esattamente così perché al tavolo ''siede'' un'Europa diversa rispetto al passato. Un'Europa che sta lentamente, ma con evidenza, spostando il suo asse politico verso destra, sotto la spinta delle recenti elezioni per il rinnovo del parlamento dell'Ue; un processo che, però, era cominciato già prima, con l'affermazione dei partiti conservatori-sovranisti in alcune importanti consultazioni politiche nazionali. Come dimostra il fatto che, dall'autunno del 2022, a guidare l'Italia è una coalizione di destra-centro, fortemente connotata dal presidente del Consiglio.

G7: per Giorgia Meloni un vertice con vista sull'Europa di domani

È quindi un'Europa che non è la stessa di appena qualche mese fa e che ''rischia'' di cambiare ancora più traumaticamente se dovesse fallire il disperato tentativo di Emmanuel Macron, con l'inatteso scioglimento del parlamento francese, di fermare il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, lanciato verso la vittoria.
Una Francia a destra (che resterebbe tale, anche nel caso che andasse in porto l'alleanza elettorale con quel che resta del partito gollista) sarebbe una variabile da tenere in forte considerazione nel rapporto con il resto d'Europa - rafforzando la schiera dei sovranisti - e con gli Stati Uniti, che certo guardano con sospetto i passati slanci politici di Le Pen verso Mosca.
In questo scenario, dai contorni fluidi e per questo delicatissimo, Giorgia Meloni, da padrona di casa, deve muoversi con attenzione, anche perché, guardando alla futura conformazione politica dell'Europa, ogni mossa deve essere valutata, per consentirle quella politica delle mani libere fondamentale per rafforzarsi, nell'Ue, ma anche sul versante domestico dove l'iper-attivismo di Salvini non sembra essersi fermato, dopo il voto europeo. Anzi si è allargato, come testimoniato dall'incontro di ieri, con Marine Le Pen, cui ha ribadito la piena consonanza politica verso il tentativo di ridisegnare la geografia politica dell'Unione e, quindi, creare nuovi schemi di alleanze che lascino fuori, dalle stanze che contano, la mai tanto odiata, dal segretario leghista, ''sinistra''.

Ma il profilo dei partecipanti all'assise pugliese - che si svolge a Borgo Egnazia - è tale che Meloni, pur avendo ben presente che il futuro prossimo per lei parla di Bruxelles e dei relativi equilibri, dovrà spendersi per fare sì che dal G7 vengano fuori pacchetti concreti e non semplici intenzioni, come troppo spesso è accaduto in passato, e che oggi sarebbero improponibili considerate le tensioni internazionali, con il tremendo corollario di due guerre in atto.

È comunque l'occasione migliore per Giorgia Meloni per mettere politicamente ''a reddito'' i suoi successi elettorali e, magari, fare pesare ancora di più il fatto che, ormai, è anche in Europa un player da cui non si può prescindere per i futuri assetti della Commissione.
Come, d'altra parte, sa benissimo la stessa Ursula von der Leyen, che, dal G7, guarda con chiaro interesse al pacchetto di voti che Giorgia Meloni ha nell'europarlamento e che sarebbero utilissimi lungo la strada verso la riconferma.
Il vertice vedrà seduti intorno ad un tavolo non solo Joe Biden, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e gli altri membri del G7, ma anche altri protagonisti dello scenario internazionale, come Erdogan, Modi, Lula e il principe ereditario (ma di fatto regista delle politiche saudite) Mohammed Bin Salman.
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