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Dopo l’attentato la paura scuote la Germania: il voto può premiare l’ultradestra

- di: Bruno Coletta
 
Dopo l’attentato la paura scuote la Germania: il voto può premiare l’ultradestra
A dieci giorni dalle elezioni, la Germania è scossa da un nuovo attentato a Monaco di Baviera, un evento che rischia di rafforzare le posizioni dell’ultradestra dell’AfD, già secondo partito nei sondaggi. Un giovane afgano di 24 anni, con una richiesta d’asilo respinta ma un’espulsione sospesa, ha travolto con l’auto una folla durante una manifestazione sindacale organizzata dai Verdi, ferendo 28 persone, tra cui alcuni bambini.

Una campagna elettorale infiammata dalla sicurezza
L’attentato ha immediatamente innescato un’ondata di reazioni politiche. Il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato la proroga dei controlli alle frontiere e ha dichiarato: Il responsabile dell’attacco deve lasciare il Paese”. Tuttavia, la pressione su di lui è fortissima: il leader della CDU, Friedrich Merz, e il suo alleato Markus Söder della CSU hanno attaccato con durezza il governo:Riporteremo ordine e diritto. In Germania le cose devono cambiare”.
Ancora più estrema è stata la reazione della leader dell’AfD, Alice Weidel (foto), che ha fatto della violenza degli immigrati un perno della sua campagna: “Con noi al governo queste cose non succederanno. Imporremo i controlli ai confini subito. Espellere, espellere, espellere! Ora basta!”.

L’ombra della burocrazia sull’attacco
L’aggressore, giunto in Germania nel 2016, aveva ricevuto un diniego all’asilo, ma l’espulsione era stata sospesa. Questo caso evidenzia una delle principali critiche mosse dalla destra: la lentezza del sistema burocratico nell’eseguire le espulsioni. L’AfD ha immediatamente chiesto le dimissioni del governatore della Baviera, Markus Söder, accusandolo di non garantire la sicurezza nel Land.
L’episodio di Monaco segue l’attacco con un coltello avvenuto il 22 gennaio ad Aschaffenburg, anch’esso compiuto da un cittadino afgano. Il sentimento di insicurezza, amplificato da eventi simili, potrebbe tradursi in una crescita di consensi per l’AfD, attualmente accreditata al 20% nei sondaggi, contro il 29% della CDU. La SPD di Scholz rimane ferma al 16%.

Il governo in difficoltà
Nonostante il governo abbia intensificato le espulsioni e ridotto gli arrivi di migranti, le misure adottate sembrano non bastare a placare l’opinione pubblica. I Verdi, con il loro candidato Robert Habeck, propongonoun’offensiva sulla sicurezza”, ma il tempo per convincere gli elettori scarseggia. Come sottolinea la stessa opposizione, la questione che aleggia sulle urne è sempre la stessa: “Qualcosa poteva e doveva essere fatto”.
A pochi giorni dal voto, la paura e l’insicurezza potrebbero rappresentare il vero ago della bilancia elettorale, premiando chi promette misure drastiche e immediate per risolvere il problema migratorio. Il futuro politico della Germania si gioca ora sulla percezione della sicurezza e sulla capacità dei partiti tradizionali di rispondere alla crescente preoccupazione dei cittadini.

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