FS Italiane: collocato nuovo Green Bond da 1,1 miliardi di euro

- di: Daniele Minuti
 
Il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane ha annunciato l'emissione di un Green Bond (il suo sesto), per un valore nominale complessivo di 1,1 miliardi di euro e con la scadenza fissata per l'aprile del 2027.

FS Italiane: collocato nuovo Green Bond da 1,1 miliardi di euro

Come spiegato dalla nota ufficiale, l'emissione del bond sarà dedicata al finanziamento "Eligible Green Projects", in linea con le strategie tracciate dal Green Bond Framework di FS Italiane che è stato aggiornato all'inizio dell'estate 2022: i proventi permetteranno quindi di finanziare l'acquisto di nuovi treni e nuove spese legate a lavori di manutenzione del materiale rotabile di Trenitalia. Inoltre, per la prima volta, le risorse serviranno per gli investimenti destinati al completamento della rete alta velocità che unisce Torino, Milano e Napoli di RFI.

Si tratta di investimenti che, come chiarito dalla nota, rispondono ai criteri della Tassonomia dell'Unione europea: la cedola è fissata al 3,75% con spread finale di 158,5 punti base sopra il tasso mid-swap di riferimento, mentre la domanda del mercato è stata superiore ai 2,1 miliardi di euro, andando a interessare più di 150 ordini dagli investitori, con una domanda dall’estero pari al 67% del totale (nello specifico, forte domanda da Germania, Regno Unito e Francia).

Molto rassicurante la presenza di investitori ESG, pari a una quota del 65% dell'intero collocamento, che ha permesso di chiudere l'operazione con la maggiore size di sempre per un titolo EMTN di Ferrovie dello Stato Italiane. Un  segnale estremamente positivo per il Gruppo e per il Paese, dato il momento in cui il mercato è estremamente volatile, che dimostra l'interesse verso FS Italiane e verso il suo decennale piano industriale, che ponendolo come cardine per l'economia del paese nel futuro.

La nota termina spiegando che Banca Akros, Barclays, BNP Paribas, Credit Agricole CIB, Goldman Sachs International, HSBC, IMI- Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley e UniCredit hanno agito in qualità di Joint Bookrunners.
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