Il Fondo monetario in soccorso dell'Egitto, il prestito sale a 8 miliardi di dollari

- di: Redazione
 
Il prestito da tre miliardi di dollari che il Fondo monetario internazionale aveva concordato con l'Egitto sarà portato a otto miliardi di dollari, con l'obiettivo di sostenere l'economia del Cairo, che sta attraversando una delicatissima contingenza, tra la evidente carenza di finanziamenti esteri, una valuta nazionale in calo e l'inflazione alle stelle.

Il Fondo monetario in soccorso dell'Egitto, il prestito sale a 8 miliardi

Il Comitato esecutivo dell'FMI ha spiegato che la sua decisione consentirà all'Egitto di ricevere immediatamente circa 820 milioni di dollari come parte dell'accordo annunciato all'inizio di questo mese.
L'Egitto ha concordato con il Fondo monetario internazionale un piano di riforme incentrato sulla fluttuazione della valuta locale, sulla riduzione degli investimenti pubblici e sulla possibilità che il settore privato diventi il motore della crescita, si legge nella nota.

L’Egitto ha già lasciato fluttuare la sterlina e ha aumentato drasticamente il tasso di interesse principale. Le banche commerciali scambiano ora la valuta statunitense a più di 47 sterline, rispetto a circa 31 sterline. Le misure hanno lo scopo di combattere l’inflazione esponenziale e attrarre investimenti esteri.

L’economia egiziana è stata duramente colpita da anni di austerità governativa, dalla pandemia di coronavirus, dalle conseguenze dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e, più recentemente, dalla guerra tra Israele e Hamas a Gaza. Gli attacchi Houthi alle rotte marittime nel Mar Rosso hanno ridotto drasticamente le entrate del Canale di Suez, che è una delle principali fonti di valuta estera. Gli attacchi hanno costretto il traffico ad allontanarsi dal canale e attorno alla punta dell'Africa.

Le crisi internazionali, insieme al ritardo nelle riforme, hanno avuto un impatto negativo sull’attività economica. La crescita è rallentata al 3,8% nell’anno fiscale 2022-23 a causa della debole fiducia e della carenza di valuta estera, e si prevede che rallenterà ulteriormente al 3% nell’anno fiscale 2023-24 prima di recuperare a circa il 4½% nel 2024-25, secondo l’FMI.
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