Adam Neumann è tornato con Flow, nuova startup da un miliardo di dollari

- di: Barbara Bizzarri
 
Era stato messo alla porta da WeWork, azienda che gestiva e affittava spazi di co- working da lui fondata, e che lo aveva sbattuto fuori per mismanagement, uno di quei meravigliosi termini anglostatunitensi che dicono tutto e niente (in pratica, Neumann e sua moglie erano troppo invadenti e spendaccioni). Comunque sia, non pago dei 46 milioni annui che la stessa WeWork gli versa attualmente per la sua consulenza esterna, Neumann è tornato con una nuova idea e conseguente startup milionaria finanziata da Andreessen Horowitz, uno dei più importanti fondi di investimento americani, noto per aver investito in diverse startup di grande successo, da Facebook ad Airbnb, segnale incontrovertibile della fiducia che in Silicon Valley accordano ancora a un personaggio talmente singolare da essere diventato protagonista di una serie tv dall’eloquente titolo “We Crashed”, ci siamo schiantati, in cui lui era interpretato da Jared Leto e la moglie da Anne Hathaway.

Adam Neumann è tornato con Flow

Il vero Neumann dal canto suo, dopo un comprensibile periodo di assenza in cui ha evitato accuratamente le luci della ribalta, ha fatto incetta di appartamenti a New York, Austin, Miami e in California e sembra che si sia già accaparrato fra 3.000 e 4.000 unità: saranno le prime proprietà gestite da Flow.

Un patrimonio immobiliare destinato a crescere in seguito all’investimento ottenuto: Marc Andreessen, uno dei due creatori del fondo, ha dichiarato che gli andamenti del mercato immobiliare statunitense e gli effetti della pandemia sul mercato del lavoro rendono necessari nuovi modelli di vita, che vadano oltre l’acquisto di una casa, operazione troppo costosa, e addirittura oltre gli oneri dell’affitto, che impedisce di creare legami duraturi: “Per centinaia di anni, i giovani ambiziosi hanno dovuto trasferirsi in un’immediata colocation geografica con i datori di lavoro per avere accesso ai migliori lavori per le loro capacità e talenti. Improvvisamente non è più vero”. La formula di Flow è semplice e sorprendentemente simile a quella di WeWork: operativa a partire dal 2023 e contraddistinta dal motto “Live life in flow”, la società gestirà grandi complessi residenziali, affittando appartamenti ai lavoratori da remoto e offrendo agli inquilini molti servizi, con particolare attenzione a quelli orientati a favorire la costruzione di comunità.

In pratica, Flow farà per le case in affitto quello che WeWork aveva fatto per gli uffici in condivisione, riprendendo un’idea che Neumann aveva presentato ad alcuni investitori ancora prima di fondare WeWork. Dinanzi al prevedibile scetticismo sulla scelta di credere ancora nelle iniziative di Neumann, Andreessen ha replicato che “Adam è un leader visionario che ha rivoluzionato il mondo degli immobili commerciali, portando comunità e brand in un settore che non aveva nessuna delle due cose. Nonostante tutta l’energia che è stata messa nel raccontare la sua storia, non sembra essere stato apprezzato il fatto che una sola persona ha radicalmente ripensato l’esperienza dell’ufficio: Adam Neumann”.

Con l’investimento di Andreessen Horowitz, a Flow viene oggi attribuito un valore intorno al miliardo di dollari: tuttavia, la recente notizia che l’investimento di Andreessen arrivi dopo una battaglia condotta dallo stesso perché non fossero costruiti alloggi a prezzi accessibili nell’elegante cittadina californiana di Atherton, dove vive, getta un’ombra ambigua su un’iniziativa tanto democratica: sarà quindi interessante seguirne gli sviluppi.
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