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Mps conquista Mediobanca: governance e nomi, l’era Lovaglio

- di: Matteo Borrelli
 
Mps conquista Mediobanca: governance e nomi, l’era Lovaglio
Mps conquista Mediobanca: governance e nomi, l’era Lovaglio

Dalle azioni in Borsa alle sfide per presidente e ad, un nuovo capitolo per due giganti della finanza italiana.

Un nuovo capitolo per Mediobanca: l’ascesa trionfale di Mps

La Borsa festeggia con vigore: Monte dei Paschi di Siena ha raggiunto e superato il 62% del capitale di Mediobanca, segnando una svolta per la storica banca milanese. Il titolo Mps guadagna oltre il 6%, mentre Mediobanca avanza di quasi il 6%: il segnale è chiaro, la conquista è compiuta.

La scalata che segna la rinascita di Mps

È la tappa più visibile di una ricostruzione iniziata anni fa: dopo il dissesto post-Antonveneta e il salvataggio pubblico del 2017, la gestione di Luigi Lovaglio ha avviato una cura profonda tra taglio dei costi, patrimonializzazione e ritorno alla distribuzione del dividendo. Nel 2024 Mps ha messo a segno un utile vicino ai 2 miliardi di euro. La mossa decisiva è stata un’opas con componente cash che ha reso l’operazione ancora più attraente per il mercato.

Mediobanca resiste, ma deve arrendersi

Nonostante le perplessità iniziali, il periodo di adesione si è chiuso ben oltre la soglia minima fissata: il 62,3% del capitale è ora in orbita senese. La governance entra così in una fase accelerata: il 18 settembre sono attese le dimissioni dell’intero consiglio, con il passaggio di testimone che condurrà all’assemblea di fine ottobre. Da qui si riparte per impostare un nuovo assetto coerente con il controllo di Siena.

Alla ricerca di volti nuovi

Il profilo per la presidenza è quello di un banchiere di esperienza, in grado di guidare una realtà che diventa controllata da Mps. Tra i nomi circolati in piazza d’affari emergono figure con curriculum internazionali. Per la guida operativa, la corsa si sta chiarendo: alcuni candidati di peso hanno già fatto un passo indietro, mentre altri potrebbero tornare in gioco in base agli equilibri che matureranno nella lista del nuovo consiglio di amministrazione.

Strategia, sinergie e Generali sullo sfondo

L’intenzione dichiarata è non snaturare la storia e il valore del marchio Mediobanca: la banca resterà quotata, con integrazioni mirate dove già esistono collaborazioni, a cominciare da Compass nel credito al consumo. Nel perimetro rientrano anche il risparmio gestito e il private & investment banking, ambiti in cui i banker attenderanno il piano di integrazione che dovrà approdare alla vigilanza entro la metà di marzo. Sullo sfondo si intravede il dossier Generali, dato il peso della partecipazione, ma i tempi della “resa dei conti” non appaiono imminenti.

Il punto

  • Mps ha conquistato il controllo di Mediobanca superando il 62% del capitale.
  • Governance: dimissioni del board attese il 18 settembre, assemblea tra fine ottobre e inizio novembre.
  • Nomi: in lavorazione una lista di profili forti per presidenza e ad.
  • Strategia: sinergie mirate (Compass, risparmio gestito, investment banking) e attenzione al perimetro Generali.
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