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Mps valuta oggi un rilancio cash per convincere gli azionisti

- di: Vittorio Massi
 
Mps valuta oggi un rilancio cash per convincere gli azionisti
Mps valuta rilancio cash sull’Ops Mediobanca: obiettivo 50%
Il cda di Siena al lavoro per superare il 50 % dell’Ops su Mediobanca: tutto dipende da un ritocco in contanti, adesioni in aumento ed orizzonti più ambiziosi.

(Foto: Nicola Maione, presidente Mps).

Mps al bivio: la mossa in contanti che può cambiare le carte

Un cda decisivo nel segno dell’offerta. Oggi il consiglio d’amministrazione di Banca Mps è al centro dell’attenzione di Piazza Affari: sul tavolo c’è un possibile rilancio dell’Ops su Mediobanca con l’aggiunta di una componente in contanti all’attuale concambio, per rendere l’operazione più appetibile e sciogliere gli ultimi dubbi degli investitori.

I numeri attuali: adesioni, scadenze e sconti da colmare

  • Le adesioni all’Ops sono attorno al 28,7 %, con la soglia minima del 35 % a portata.
  • Il concambio proposto è di 2,533 azioni Mps per ogni azione Mediobanca; lo sconto implicito sui corsi è vicino al 4 %, pari a circa 700 milioni.
  • Il superamento del 50 % è strategico: consentirebbe a Mps di incidere sulla governance e di valorizzare le Dta (Deferred Tax Assets).
  • Oltre il 66,7 % si aprirebbe la strada a una fusione in sede straordinaria.

L’ingrediente “in contanti” e la proroga: chi ci guadagna?

La leva studiata a Siena è una componente cash aggiuntiva, stimata nell’ordine di alcune centinaia di milioni, per allineare i valori percepiti dal mercato e spingere le adesioni nella fase finale. Lo schema richiama da vicino quanto visto nell’Ops Bper-Popolare di Sondrio, dove il contributo in denaro si è rivelato decisivo.

In parallelo si valuta una proroga oltre l’attuale termine dell’8 settembre, oppure una eventuale riapertura della finestra dopo il 15 settembre, a valle del passaggio di proprietà dei titoli. Due mosse pensate per ampliare il perimetro dei partecipanti e massimizzare l’esito.

Gli attori in campo: chi spinge e chi osserva

Nel pacchetto di adesioni finora emerse pesano i nomi di Caltagirone e Delfin (famiglia Del Vecchio). Sullo sfondo, il possibile apporto delle casse previdenziali (Enpam, Enasarco, Forense) che potrebbero aggiungere circa 5,5 %, mentre restano da monitorare le mosse di Edizione (circa 2,2 %) e di Unicredit (circa 2 %).

Il clima istituzionale, percepito come favorevole all’operazione, potrebbe giocare un ruolo nell’allineare investitori long-term e fondi verso un’adesione più convinta.

Prospettive a breve: che succede dopo il cda?

  • Con rilancio e proroga: obiettivo 51 % e governance più solida su Mediobanca.
  • Senza rilancio: soglia del 35 % a portata, ma con margini di manovra limitati.
  • Oltre il 66,7 %: si prepara il terreno per una integrazione più profonda fino alla fusione.

Componente cash e estensione dei tempi 

Il cda odierno è un punto di svolta: componente cash e estensione dei tempi possono sbloccare una partita che riguarda non solo l’esito dell’Ops, ma la traiettoria strategica di due istituzioni cardine della finanza italiana. L’inerzia è costosa; la decisione, invece, può ridisegnare gli equilibri del settore. 

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