Fibrosi cistica, al via partnership Amazon e Lifc per l’inclusione lavorativa
- di: Barbara Bizzarri
In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, celebrata oggi 3 dicembre, Amazon ha presentato una nuova iniziativa di inclusione lavorativa dedicata alle persone con fibrosi cistica. Il progetto, attivo nei centri di distribuzione del Lazio, a Colleferro (provincia di Roma) e Passo Corese (provincia di Rieti), rappresenta un ulteriore passo verso l'accessibilità e l'inclusione nei luoghi di lavoro, grazie alla collaborazione con la Lega Italiana Fibrosi Cistica (Lifc).
Fibrosi cistica, al via partnership Amazon e Lifc per l’inclusione lavorativa
"Siamo orgogliosi di essere parte integrante di questo progetto. Per offrire alle persone con fibrosi cistica un luogo di lavoro sicuro e accessibile, ci siamo affidati al prezioso aiuto degli esperti, con i quali abbiamo trovato le soluzioni migliori per adattare i nostri processi, metodi e postazioni di lavoro," afferma Lorenzo Barbo, responsabile di Amazon Italia Logistica. "Il nostro obiettivo primario è consentire a tutti i nostri dipendenti di lavorare in sicurezza. Ci impegniamo ogni giorno perché i nostri luoghi di lavoro possano diventare sempre più aperti e inclusivi."
Misure specifiche per lavoratori con fibrosi cistica
Secondo una nota dell’azienda, il progetto è stato sviluppato con un’attenta analisi delle procedure e dei processi, partendo dalla selezione dei candidati attraverso un questionario pre-assuntivo specifico. Per evitare infezioni tra lavoratori con fibrosi cistica nello stesso ambiente, Amazon ha adottato misure preventive concordate con Lifc e la Società Italiana Fibrosi Cistica (Sifc). Le soluzioni implementate annoverano, in particolare, l’assegnazione a postazioni e processi differenti per i dipendenti con fibrosi cistica, con turni diversificati quando possibile; la sanificazione delle postazioni prima di ogni turno: pausa in aree dedicate, servizi igienici separati e possibilità di turnazioni part-time e, infine, monitoraggio periodico della qualità dell’aria e disponibilità di mascherine obbligatorie nelle aree comuni.
Antonio Guarini, presidente della Lifc, sottolinea l'importanza dell'iniziativa: "È stato fatto un altro importante passo per rendere la fibrosi cistica meno 'invisibile' e ringraziamo Amazon per aver scelto di essere al nostro fianco. La fibrosi cistica è una malattia genetica che non danneggia in alcun modo le capacità intellettive e non si manifesta sull'aspetto fisico, né alla nascita né nel corso della vita. Questo contribuisce a creare difficoltà di inclusione sociale. La malattia c'è, il paziente vive con una patologia grave, ma tutto ciò non si vede. Per questo è importante permettere, con regolamentazioni adeguate, che ogni paziente Fc possa accedere al mondo del lavoro senza sentirsi escluso."
Inclusione oltre la fibrosi cistica
Il progetto rientra in un percorso più ampio di Amazon per favorire l'inclusione lavorativa. Nel 2021, l'azienda ha avviato un’iniziativa con l’Ente Nazionale Sordi, assumendo 150 persone sorde nei centri di distribuzione e nei depositi di smistamento italiani. Inoltre, Amazon collabora con associazioni locali come Autismo Abruzzo Onlus per l'inserimento di persone nello spettro autistico: sono sei i dipendenti autistici attualmente impiegati nei centri logistici in Lazio, Abruzzo ed Emilia-Romagna.
Tecnologia e ascolto per un futuro inclusivo
"In questo percorso possiamo fare affidamento su tre grandi alleati," conclude Barbo. "Il primo sono tutte le associazioni, enti e realtà locali che ci supportano nel capire come modificare i nostri processi. Il secondo è l'ascolto costante delle persone, delle loro esigenze, in ottica di miglioramento continuo. Il terzo è la tecnologia, nostro elemento distintivo."