Presentata la terza edizione del Festival del Carciofo Romanesco

- di: Barbara Leone
 
Il Festival del Carciofo Romanesco giunge alla terza edizione e accende i riflettori ancora una volta sul centro di Roma. Si parte domenica 7, ma l’inaugurazione con il taglio del nastro si tiene lunedì 8 aprile alle 11 a via del Portico d’Ottavia, alla presenza anche del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e delle autorità locali. Si andrà avanti fino a mercoledì 10. Per quattro giorni sulle tavole di oltre 20 ristoranti del quartiere ebraico e dei rioni storici di Trevi, Ripa e Campo de’ Fiori  si serviranno piatti tradizionali e originali a base di carciofi, mettendo a frutto le ricette delle nonne tramandate di generazione in generazione e l’inventiva degli chef. Grandi aspettative dopo il successo degli anni scorsi: nell’edizione 2023, in 4 giorni sono stati consumati oltre 40mila carciofi. Ogni ristorante proporrà menù ad hoc al prezzo standard di 35€ e metterà a disposizione delle degustazioni all’ingresso del quartiere ebraico. A rendere ancor più caratteristica la manifestazione ci sarà il contesto circostante che evocherà la romanità più genuina, con gli stornelli dei figli di Alvaro Amici e le esibizioni di artisti di strada.

Presentata la terza edizione del Festival del Carciofo Romanesco

Il Festival del Carciofo romanesco è l’unico grande evento fieristico che si svolge nel I Municipio e rende così il centro storico protagonista. A distinguere l’iniziativa da altre fiere o sagre è proprio il luogo dove partirà e dove si terrà la maggior parte dell’evento, il quartiere ebraico al centro di Roma, dove il carciofo ha trovato le sue prime ricette, per poi diventare orgoglio per i romani e attrattiva per i turisti. Romani e turisti potranno così apprezzare i prodotti del territorio nelle loro diverse versioni: dalla vignarola con fave e asparagi, alle fettuccine sino alla pasta corta, passando per la pasta fresca ripiena; secondi come abbacchio, coratella, frittate, ma anche pesce come il baccalà, oltre ovviamente alle versioni tradizionali dei carciofi alla romana e alla giudìa. A coronare le degustazioni i dessert, con i gelati al gusto carciofo.

“Semo romani, ma romaneschi di più” è lo slogan, parafrasato dai versi del cantautore romano Lando Fiorini, che identifica il carciofo come punto di riferimento della Capitale. Il carciofo, infatti, è un prodotto del territorio laziale, e questa iniziativa è anche gemellata con la storica Sagra di Ladispoli che si tiene a metà mese, e viene così valorizzato e riscoperto, ma è anche un ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana e giudaico-romanesca, che ne hanno declinato l’uso in numerose ricette, celebri in tutto il mondo, grazie alle quali frotte di turisti giungono ogni giorno al Portico d’Ottavia. Ma il carciofo è anche un alimento cardine della dieta mediterranea, base di un corretto stile di vita per preservare la salute partendo dalla prevenzione. È un ottimo depurativo per il fegato se consumato crudo, come spiegano i nutrizionisti. L’iniziativa è ideata da Confesercenti e promossa da Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Regione Lazio, Centro Agroalimentare Roma, Azienda speciale Agro Camera (Camera di Commercio di Roma), Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – ISMEA, ARSIAL- Regione Lazio, Comune di Roma e I Municipio, Coldiretti.

Questo evento è un tributo all’identità culinaria del territorio romano che, oltre a celebrare il carattere unico del carciofo come simbolo delle nostre tradizioni, ci ricorda la maestria dei ristoratori nell’interpretarlo in piatti che mantengono intatto il gusto autentico che la storia ci tramanda. Promuovendo e preservando i prodotti di eccellenza, non solo favoriamo la ristorazione di qualità, ma anche un patrimonio culturale che si riflette nei sapori delle nostre tavole”, ha sottolineato Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Gli fa eco l’assessore al Bilancio e all’Agricoltura della Regione Lazio, Giancarlo Righini: “Il carciofo romanesco rappresenta un’eccellenza del nostro territorio che va tutelato e valorizzato. Questo evento, quindi, ha tutta la nostra approvazione ed è nostra intenzione accompagnarlo con politiche di sostegno che coinvolgano tutta la filiera agroalimentare, che deve diventare sempre di più anche uno straordinario volano turistico ed economico”.

“Valorizzare e promuovere i nostri tesori, compresi quelli alimentari, è fondamentale per una città come Roma famosa nel mondo per il suo grande patrimonio storico e culturale ma anche per la sua cucina unica ed inimitabile. Con grande piacere abbiamo deciso di sostenere ancora una volta questo Festival dedicato a un ingrediente fondamentale della tradizione culinaria romana: il carciofo. Il pezzo forte di tantissimi ristoranti e trattorie,  fra le vie e le piazze più suggestive della Capitale. Non è un caso che sia fra le pietanze più amate dai romani e apprezzatissimo anche dai turisti”. Lo ha detto l’assessore a Turismo, Grandi Eventi, Moda e Sport di Roma Capitale, Alessandro Onorato. “Grazie agli organizzatori e alle attività che hanno creduto nel progetto e aderito a questa terza edizione del Festival. Roma – ha aggiunto l’assessore Onorato – custodirà gelosamente questo appuntamento: siamo convinti che possa diventare un’attrazione ulteriore per tutti coloro che visitando la nostra città non disdegnano la buona tavola”.

“Il festival permette di valorizzare i prodotti del territorio e le migliori tradizioni, in linea con il nostro lavoro quotidiano – sottolinea Lorenza Bonaccorsi, Presidente Municipio I –. Il nostro impegno è finalizzato a offrire cibo di qualità che favorisca lo sviluppo di un turismo consapevole, che rispetti i luoghi che incontra e possa apprezzarne le ricchezze più genuine. Siamo pertanto orgogliosi di poter ospitare questa manifestazione, che peraltro è l’unica iniziativa fieristica che si svolge nel centro di Roma”.

“Da parte di Confesercenti Roma e Lazio proviamo grande soddisfazione per questa iniziativa – sottolinea il Presidente di Confesercenti Roma e Lazio, Valter Giammaria –. Noi ci adoperiamo ogni giorno per valorizzare il prodotto offerto dai nostri esercizi sia ai turisti che ai cittadini: con il Festval del Carciofo Romanesco mettiamo al centro un prodotto del territorio, storico e genuino, che viene proposto nelle diverse versioni ideate dalla professionalità degli operatori. Il risultato è una prelibatezza che racconta pagine di storia, rendendo la ristorazione un valore aggiunto nel godere delle meraviglie della città di Roma”.

Con il Festival del Carciofo Romanesco abbiamo l’opportunità di recuperare le tradizioni culinarie che affondano le radici nel passato e di proporre piatti in chiave moderna e innovativa, valorizzando così la ristorazione, che è uno dei punti di forza dell’attrazione di Roma agli occhi dei turisti – evidenzia Livio Proietti, Commissario straordinario ISMEA –. La cucina italiana, che è in attesa del riconoscimento quale patrimonio dell’Unesco,  sancisce così ancora una volta un legame tra il territorio e la popolazione, diventando un simbolo culturale oltre che un piacere per il palato”.

“Il festival si caratterizza per la possibilità di degustare il carciofo nelle diverse varianti in cui può essere proposto – commenta Angelo Di Porto, Presidente Assoturismo Roma –. Inoltre, il luogo centrale in cui si svolge, il quartiere ebraico nel cuore di Roma, dove le ricette del carciofo alla romana e alla giudia sono nate e si sono tramandate, aggiunge un’atmosfera particolare all’esperienza sensoriale. Nei ristoranti che propongono la cucina giudaico-romanesca, infatti, si valorizza un patrimonio storico-culturale che  evoca la cucina povera”.

Per Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, la terza edizione del Festival è “una grande opportunità non solo per celebrare un prodotto che da millenni ha un legame ancestrale con la nostra città, sia nelle ricette più tradizionali della nostra cucina romana che in abbinamento con il gelato. ma anche per cercare di inserire il carciofo romanesco all’interno di una visione di filiera molto più ampia”.

Senza contare che, come sottolineato dalla Professoressa Silvia Migliaccio, Presidente SISA, “ I carciofi hanno poche calorie, 22 calorie per 100 grammi di parte edibile, e sono un ortaggio molto ricco in fibre che modulano e rallentano l’assorbimento dei carboidrati semplici e riducono anche l’assorbimento di colesterolo con conseguente azione ipocolesterolemizzante. Inoltre, contengono elevate quantità di sali minerali, quali il potassio e il ferro. I carciofi devono molte delle loro proprietà nutrizionali benefiche alla cinarina, un polifenolo con elevate capacità anti-ossidanti, che sappiamo essere importanti per contrastare l’azione dannosa dei radicali liberi sulle cellule del nostro organismo. L’azione epatoprotettrice del carciofo sembra sia dovuta proprio a questo polifenolo benefico per il fegato, la nostra centralina metabolica”.

Il Festival del Carciofo Romanesco è stato presentato oggi presso l’Università Mercatorum nello splendido Palazzo Costaguti di Piazza Mattei, alla presenza dei rappresentanti di Ministero, Regione, Comune e Municipio assieme a Confesercenti. Moderati dal giornalista Daniel Della Seta, autore e conduttore della rubrica “L’Italia Che Va…” GrP Radio RAI e della rubrica TV “In Punta di Forchetta”, dopo i saluti di Giovanni Cannata, Rettore dell’Università Mercatorum, sono intervenuti Valter Giammaria, presidente Confesercenti Roma e Lazio; Giancarlo Righini, Assessore Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste Regione Lazio; Alessandro Onorato, Assessore Grandi Eventi, Sport, Turismo, Roma Capitale; Lorenza Bonaccorsi, Presidente Municipi I, Roma; Angelo Di Porto, Presidente Assoturismo Roma; Livio Proietti, Commissario straordinario ISMEA; Claudio Pica, Presidente FIEPET Roma; Prof.ssa Silvia Migliaccio, Presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione.

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